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Decreto clima, arriva la Cig: risorse per i lavoratori più esposti al caldo

Dieci milioni di euro a tutela di operai edili, lapidei e agricoli nel provvedimento varato dal Consiglio dei ministri

Il Consiglio dei ministri ha varato il decreto legge sull’emergenza clima. Più precisamente recante “misure urgenti in materia di tutela dei lavoratori in caso di emergenza climatica. Di rafforzamento del ministero del lavoro e delle politiche sociali, nonché di termini di versamento del contributo di solidarietà temporaneo.

Il provvedimento punta a introdurre misure per mettere in sicurezza i lavoratori dal caldo estremo e prevede il ricorso alla cassa integrazione per motivi climatici. Ammontano complessivamente a 10 milioni di euro, invece, le risorse che l’esecutivo Meloni mette in campo per fare fronte all’emergenza caldo per i lavoratori edili, i lavoratori lapidei e quelli agricoli.

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Dal Governo misure a sostegno dei lavoratori più esposti al caldo. Foto Twitter @Adnkronos

Cassa integrazione per troppo caldo

Un intervento che coprirà il periodo tra il 1 luglio 2023 e il 31 dicembre 2023. Lo prevede lo schema di decreto legge che il Consiglio dei ministri ha varato il 26 luglio. In dettaglio, col decreto si stanziano 8,6 milioni di euro per estendere la cassa integrazione ai lavoratori edili e lapidei, scomputando il conto dal limite delle 52 settimane previste nel biennio mobile.

Il decreto prevede invece circa 1,4 milioni di euro al fine di fronteggiare le straordinarie ondate di calore in agricoltura. E per questo consente un utilizzo a ore della Cisoa per gli operai agricoli a tempo indeterminato. Anche in caso di riduzione dell’attività lavorativa pari alla metà dell’orario giornaliero contrattualmente previsto. Anche in questo caso i periodi in cassa non si conteggiano, si legge nel decreto, ai fini del raggiungimento della durata massima di 90 giornate all’anno prevista dalla legge. I periodi di cassa si equiparano, inoltre, ai periodi lavorativi ai fini del requisito delle 181 giornate di effettivo lavoro. Alle risorse in entrambi i casi si provvede “a valere sulle risorse del capitolo di spesa 2400 ‘Oneri relativi ai trattamenti di cassa integrazione guadagni ordinaria e straordinaria e connessi trattamenti di fine rapporto’ dello stato di previsione del ministero del Lavoro e delle politiche sociali.”

Un decreto necessario

Quello che il decreto contempla è un doppio intervento di cassa integrazione a favore dei lavoratori edili e dei dipendenti in agricoltura per fronteggiare l’emergenza caldo. La ministra del Lavoro, Marina Calderone, ha riassunto così il via libera al provvedimento da parte del Governo. Il Consiglio dei ministri ha autorizzato le aziende edili a ricorrere alla cassa integrazione guadagni ordinaria per eventi oggettivamente non evitabili. E il decreto consente agli operai agricoli a tempo indeterminato di poter usufruire di una misura analoga con la cassa integrazione salariale operai agricoli.

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La ministra del Lavoro, Marina Elvira Calderone. Foto Ansa/Fabio Frustaci

In entrambi i casi, ha spiega la ministra Calderone, le settimane in cassa integrazione non peseranno sul tetto massimo di periodi concedibili, 52 settimane per gli edili e 90 giornate per gli agricoli. In agricoltura sarà anche possibile, in base al decreto, consentire ai datori di lavoro di fare una richiesta di intervento anche solo ed esclusivamente per alcune ore della giornata lavorativa. Cosa che prima non era consentito. “I due interventi si sono stati sollecitati dai datori di lavoro e dai sindacati per due settori particolari la cui attività viene svolta prevalentemente allo scoperto o in condizioni in cui le intemperie stagionali possono condizionare il lavoro” ha concluso la ministra del Lavoro.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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