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Cambiamenti climatici, tornado alle porte di Milano mentre il Centro-Sud soffoca dal calore

Siamo nell'"Antropocene", l'era in cui il clima, che è sempre cambiato, accresce la frequenza dei cosiddetti eventi estremi

I segni dei cambiamenti climatici, su cui influiscono anche le attività umane, si fanno sempre più evidenti in Italia. Un tornado ha colpito l’area a nord-est di Milano, a cominciare da Cernusco sul Naviglio. È avvenuto alle 11 del mattino del 21 luglio, il giorno dopo la devastazione della tempesta di grandine fra Veneto, Trentino e Mantovano.

Le immagini del tornado di Cernusco, immortalate dai cittadini, hanno fatto il giro dei social media. In un video, in particolare, si vede il cielo totalmente oscurato dalla tempesta mentre una colonna roteante s’innalza vorticosamente da terra. Tutto questo accade al Nord Italia mentre il Centro e il Sud della penisola soffocano per il caldo torrido dell’anticiclone Caronte.

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Effetti della tempesta in Lombardia il 21 luglio. Foto Twitter @GiuseppeGoglio

Cambiamenti inattesi e frequenti

In questa fine luglio al Nord si stanno sviluppando alcuni cambiamenti con fenomeni intensi di maltempo. Vento, piogge e grandine, di proporzioni imponenti. Il 21 luglio, dopo la bomba d’acqua che ha colpito Milano e dintorni – con oltre 100 interventi dei vigili del fuoco – il maltempo e l’instabilità meteo sul capoluogo lombardo sono proseguiti. Si conferma quindi l’allerta arancione, di rischio moderato, emanata dal Centro funzionale monitoraggio rischi della Regione Lombardia per possibili nuovi temporali nelle prossime ore. Il Centro operativo comunale della Protezione civile sarà attivo per monitorare e coordinare gli eventuali interventi.

Cosa sta succedendo e perché

Tutto questo è l’effetto dei cambiamenti climatici che sono in parte attribuibili alle attività umane. Il clima è sempre cambiato nel corso dei millenni ma la differenza è che adesso diventano più frequenti i cosiddetti eventi estremi: trombe d’aria, alluvioni, nubifragi, siccità prolungata, nevicate fuori stagione. Secondo alcuni studiosi siamo in un’era, cominciata circa due secoli fa con la rivoluzione industriale inglese, che potremmo definire Antropocene. Un’epoca che si caratterizza per l”impronta’ umana che la produzione agricola e industriale di massa a livello planetario si è impressa sul nostro pianeta. Il problema del surriscaldamento terrestre, in particolare, se non contenuto con drastiche iniziative internazionali di riduzione dei gas serra e dell’anidride carbonica, rischia di peggiorare le condizioni di vita sulla Terra nei prossimi anni.

Disastro anche nel Vicentino

Ma tornando ai cambiamenti climatici nell’ultimo fine settimana in Italia, c’è da registrare come siano stati ingentissimi, secondo una prima stima, i danni dell’ondata di maltempo che tra l’ora di pranzo e il primo pomeriggio del 21 luglio ha interessato il versante della Pedemontana vicentina. In particolare nella zona compresa tra la parte più a nord del comune di Schio e le sommità del Pasubio, di Monte Cimone e di Tonezza. Fra i comuni più colpiti ci sono Laghi, Posina, Arsiero, Velo d’Astico e Valli del Pasubio. In 10 minuti di grandinata sono stati divelti parabrezza di molte vetture e provocati danni a molte abitazioni, con rotture di vetri, pannelli solari, cupole e lampioni.

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Danni causati pioggia e forte vento: effettuati 190 interventi tra Milano, Mantova, Varese, Bergamo e Monza Brianza. Foto Twitter @vigilidelfuoco

Una forte grandinata ha interessato il 21 luglio anche il Monferrato, in provincia di Alessandria, non lontano dall’Astigiano. Piogge e temporali anche in Val Cerrina: in un’ora 29,4 millimetri a Vignale, 10 a Serralunga di Crea, come rilevato dalle centraline Arpa. Precipitazioni anche nel Valenzano e nel Casalese. A Mirabello Monferrato, oltre alla grandine, a creare disagi è stata l’intensità delle precipitazioni, “soprattutto per il deflusso sulla provinciale – precisa il primo cittadino Marco Ricaldonee in alcune strade secondarie. Fortunatamente non è durato molto e i guai non dovrebbero essere eccessivi. Ma da tempo non vedevamo nulla di simile.” Ed è proprio questo il ritornello sempre più frequente che caratterizza le dichiarazioni di molti di fronte all’evidenza dei cambiamenti climatici: “Mai vista una cosa simile” o “da tempo on vedevano una cosa del genere.” Invece, purtroppo, dovremo abituarci.

 

 

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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