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Francia nel caos: dopo Nahel assassinato dalla polizia, muore un pompiere di 24 anni

Stava spegnendo un incendio. Auto in fiamme contro la casa di un sindaco. La nonna del 17enne ucciso a Nanterre: "Fermatevi"

Da 5 notti la Francia è sottosopra, dopo l’uccisione a Nanterre (Parigi) di Nahel, 17 anni, freddato a bruciapelo da un poliziotto a un posto di blocco il 27 giugno. Non si fermano, sebbene siano in calo, gli scontri e le violenze tra rivoltosi e forze dell’ordine nelle periferie della città, a cominciare dalle banlieues parigine. La rivolta è in mano a ragazzi minorenni, l’età media dei giovani è di 17 anni.

Alle 12 del 3 luglio si svolgerà un raduno dei sindaci di tutto il paese davanti ai municipi per denunciare l’ondata di devastazioni urbane, che hanno colpito anche gli edifici dei Comuni e, in un caso, l’abitazione di un sindaco. L’Associazione dei sindaci di Francia (AMF) ha invitato tutti a “una mobilitazione civica dei cittadini per un ritorno all’ordine repubblicano“. E ciò a qualche ora dal violento attacco contro la casa di Vincent Jeanbrun, sindaco di Hay-les-Roses, a sud di Parigi, con un’auto adoperata come ariete di sfondamento. Sono rimasti feriti, nella fuga, la moglie e uno dei 2 bambini del primo cittadino.

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Da sin.; Nahel, 17 anni, ucciso a Nanterre, e Dorian Damelincourt, pompiere di 24 anni, morto a Saint-Denis nella notte del 3 luglio

Francia, muore un pompiere

La polizia sta cercando di risalire agli autori dell’aggressione; la magistratura ha avviato un’inchiesta per tentato omicidio. In Francia, dopo 5 notti di scontri, saccheggi e violenze, c’è stato un parziale ritorno alla calma, con ‘soltanto’ 157 fermi contro gli oltre 1.300 di 3 notti fa. Si calcolano oltre 3.300 persone arrestate dalle forze dell’ordine fino a oggi. Un pompiere di 24 anni, il caporal maggiore Dorian Damelincourt, è morto a Saint-Denis (Parigi) mentre lottava per spegnere un incendio appiccato ai veicoli di un parcheggio sotterraneo, sebbene al momento non sia certo che le fiamme fossero collegate alle violenze urbane. Il giovane è intervenuto nel cuore della notte del 3 luglio e sarebbe stato colpito da un infarto mentre operava per spegnere le fiamme.

Dopo la riunione del 3 luglio per fare il punto della situazione all’Eliseo, il presidente Emmanuel Macron riceverà di nuovo la premier Elisabeth Borne e 7 ministri del Governo entro le prossime 24 ore. La presidenza della Repubblica e l’esecutivo si trovano a fronteggiare una realtà esplosiva che ha già contagiato i giovani delle periferie urbane in alcune città della Svizzera e del Belgio. In queste giornate di rivolta ha perso la vita, oltre a un vigile del fuoco, anche un ventenne precipitato da un tetto.

La nonna di Nahel: “Fermatevi”

La Francia ha mobilitato 45mila fra poliziotti e gendarmi sul terreno. Si tratta di cifre da guerra. Con l’aggiunta, inedita, del permesso, autorizzato dal prefetto, per i droni da ricognizione di sorvolare Parigi. A lanciare un appello alla pacificazione è stata Nadia, la nonna di Nahel, ucciso da un poliziotto a Nanterre martedì scorso e all’origine della rivolta. “Alla gente che sta distruggendo tutto – è stato il messaggio della nonna, intervistata da BFM TV – dico di non spaccare le vetrine, non distruggere le scuole, gli autobus. Fermatevi – ha ripetuto accorata – ci sono delle mamme che prendono l’autobus, ci sono delle mamme per la strada.”

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Un fermo immagine dal video che ha fatto il giro dei social in cui si vede un poliziotto con una mitraglietta puntata contro Nahel, 17 anni, alla guida di un’auto a Nanterre. Foto Twitter @YvanSagnet

L’attentato di Hay-les-Roses

A far di nuovo impennare la tensione è stato però il gravissimo episodio di Hay-les-Roses, sobborgo a sud di Parigi. La residenza personale del sindaco, Vincent Jeanbrun, è stata bersaglio di un’attentato all’1 e 30 di notte del 2 luglio, mentre lui si trovava ancora nel suo ufficio in municipio. Un’auto-ariete, in precedenza incendiata, è stata lanciata contro la casa. In settimana, in un locale del Comune erano comparse scritte inquietanti come “abbiamo i vostri indirizzi, veniamo a bruciarvi“.

In casa c’era la moglie con i due bambini. Secondo il racconto dello stesso sindaco, la donna ha protetto i piccoli, di 5 e 7 anni, ed è sfuggita all’assalto, rimanendo ferita con uno dei due. “È stato un tentativo di omicidio di un’incredibile vigliaccheria“, ha aggiunto il primo cittadino su Twitter. Sua moglie ha riportato la frattura della tibia, è stata operata e per 3 mesi non potrà camminare. La bambina è caduta fuggendo e si è anche lei procurata una frattura. Il procuratore Stéphane Hardouin ha spiegato che “il veicolo si è fermato su un muretto prima di finire sulla veranda. Inequivocabilmente, l’obiettivo era incendiare la villetta“.

 

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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