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Ucraina, bombardata la diga di Kakhovka: “Migliaia di persone rischiano la vita”

Allarme inondazione nell'oblast di Kherson occupato dai russi. Paura per la centrale di Zaporizhzhia. Kiev accusa Mosca che smentisce

Nel secondo giorno in cui il cardinale Zuppi, inviato del Papa per la pace, si trova Kiev, la popolazione ucraina deve affrontare un’emergenza assoluta nella zona di Kherson, nel sud occupato dai russi. Gli invasori – che però negano e accusano gli ucraini – avrebbero fatto saltare in aria la diga di Nova Kakhovka nella notte del 6 giugno.

La struttura del bacino idrico si trova in territorio controllato da Mosca. A rendere nota la notizia è stato l’esercito di Kiev, come riportano il quotidiano inglese The Guardian e l’agenzia di stampa ucraina Ukrinform. “La centrale idroelettrica di Kakhovka è stata fatta saltare in aria dalle forze di occupazione russe. La portata della distruzione, la velocità e il volume dell’acqua, le probabili aree di allagamento sono attualmente in corso di verifica. Tutti i servizi funzionano” ha affermato il Comando operativo sud.

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La diga bombardata nei pressi di Kherson Foto Twitter @HSkelsen

La diga ucraina verso la Crimea

A confermare il bombardamento è stato anche il ministero delle emergenze russo che però accusa Kiev affermando che la diga di Nova Kakhovka risulta “parzialmente distrutta” a causa di bombardamenti delle forze dell’Ucraina. E sottolineando che non c’è pericolo per la popolazione delle regione. La diga, controllata dai russi, è un impianto strategico per il rifornimento di acqua alla Crimea, che la Russia si è annessa, staccandola dall’Ucraina, nel 2014. Il capo della locale amministrazione filorussa, Vladimir Leontiev, citato dall’agenzia Ria Novosti, ha tuttavia detto che le forniture idriche alla penisola non dovrebbero interrompersi. Secondo un corrispondente dell’agenzia russa Ria Novosti sul posto, le forze ucraine continuano a bombardare con l’artiglieria l’area della diga.

“In pericolo la centrale di Zaporizhzhia”

Da parte ucraina si sottolinea come i danni provocati alla diga di Kakhovkapotrebbero avere conseguenze negative per la centrale nucleare di Zaporizhzhia. Ma la situazione è sotto controllo.” Lo afferma l’operatore nucleare ucraino Energoatom. Secondo gli ucraini “la notte del 6 giugno 2023 gli invasori russi hanno fatto saltare in aria la diga dell’Hpp (la centrale idroelettrica di Kakhovska, ndr)” ha scritto l’operatore in un comunicato.

I livelli dell’acqua sarebbero “in rapida diminuzione” nel bacino idrico. E ciò rappresenta una “minaccia aggiuntiva per la centrale nucleare di Zaporizhzhia temporaneamente occupata“. Il pericolo di un “disastro nucleare” alla centrale di Zaporizhzhiaaumenta rapidamente“, ha affermato Mykhailo Podolyak, consigliere del capo dell’Ufficio del Presidente ucraino Volodymyr Zelensky. “Il mondo è di nuovo sull’orlo di un disastro nucleare – ha aggiunto – perché la centrale nucleare di Zaporizhzhia ha perso la sua fonte di raffreddamento.” Ma secondo l’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) però non c’è “alcun pericolo nucleare immediato.” “Gli esperti dell’Aiea” presenti sul sito “stanno monitorando da vicino la situazione“, ha aggiunto l’organismo ONU in un tweet.

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Un’immagine del punto di rottura della diga. Probabilmente ha ceduto un fronte di 2-300 metri. Foto Twitter @OSINTI1

“Fino a 80 insediamenti a rischio” 

Il governo ucraino parla di “disastro” e di migliaia di persone in pericolo, tanto che è cominciata l’evacuazione di chi si trova nell’area più a rischio. “Attualmente, sappiamo che circa 16mila persone si trovano in una zona critica sulla riva destra del Dnipro“, ha detto il capo del dipartimento di polizia di Kherson, Alexander Prokudin. Secondo l’ufficiale al mattino del 6 giugno erano 9 almeno gli insediamenti parzialmente o del tutto inondati dalla tracimazione dell’acqua della diga. Ma col passare delle ore potrebbero essercene altri. “Siamo pronti a questo. Attualmente è stata organizzata l’evacuazione dei residenti di questi insediamenti. Con gli autobus fino alla città di Kherson, poi a Nikolaev e da lì a Khmelnitsky, Odessa, Kropyvnytskyi, Kiev e altre città“. “Fino a 80 insediamenti rischiano di essere inondati” ha aggiunto su Telegram il premier ucraino Denys Shmyhal.

 

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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