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Napoli, il dopo Spalletti è un rebus: chi sarà in grado di fare meglio?

Ai primi rumors Roberto Mancini è stato blindato dalla Nazionale; meno impossibile la candidatura di Vincenzo Italiano

A Napoli la festa continua. La città e i tifosi restano lassù, al settimo cielo, ma Aurelio De Laurentiis deve fare i conti con la realtà. Ovvero con l’addio di Luciano Spalletti, ampiamente previsto a seguito della reazione del tecnico toscano alla famosa mail di posta certificata (pec) con cui il presidente azzurro, senza neppure interpellarlo, lo aveva opzionato per un altro anno di contratto.

Ma Luciano non ci sta. E adesso, dietro varie espressioni di commiato dal tenore personale – “prendo un anno di riposo, ho bisogno di staccare e dedicarmi alla famiglia” – se ne va davvero. Occorre muoversi rapidamente per trovare un altro allenatore di alto calibro.

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L’allenatore del Napoli Luciano Spalletti festeggia lo scudetto allo stadio Maradona il 4 giugno 2023. Foto Ansa/Ciro Fusco

I rapporti di De Laurentiis con gli allenatori del Napoli non sono mai stati idilliaci, e tantomeno lo potevano essere con un uomo tutto d’un pezzo come Spalletti che, ferito per certi atteggiamenti del presidente in passato, ha lottato per dimostrare a tutti quanto vale. E ci è riuscito, portando in città il terzo scudetto dopo 33 anni dall’ultimo vinto con Maradona in campo.

“Mancini in azzurro fino al 2026”

È già scattato dunque il toto allenatore all’ombra del Vesuvio. Ci sarebbe anche un grande ex numero 10 – Roberto Mancini – nella presunta lista dei candidati di cui Aurelio De Laurentiis ha pubblicamente parlato per la sostituzione di Luciano Spalletti. Il presidente sostiene di avere un elenco con 20 nomi. Sarà. Ma sembra in realtà difficile che il commissario tecnico della Nazionale davvero possa far parte di questa lista, fino ad approdare realmente a Napoli.

Secondo quanto riporta Il Corriere dello Sport, il presidente azzurro avrebbe contattato Roberto Mancini, che ha un contratto con l’Italia fino al 2026. E gli avrebbe chiesto quali siano le sue intenzioni e i suoi programmi per il futuro, invitandolo a far parte del nuovo progetto Napoli. La Federcalcio però ha smentito: “Il ct della Nazionale italiana, Roberto Mancini, non ha ricevuto chiamate da Aurelio De Laurentiis o suoi emissari per andare a occupare la panchina del Napoli” sono le dichiarazioni all’Ansa. Il commissario tecnico – ha precisato la Federcalcio – “ha un contratto in azzurro fino al 2026“.

L’ipotesi Italiano, da Firenze

Comunque nei prossimi giorni il presidente del Napoli volerà negli Stati Uniti e da lì continuerà a ‘sfogliare la margherita’. Non si esclude neppure, fra i ‘papabili’, l’ex azzurro Fabio Cannavaro. Al momento sembra raffreddarsi, sottolinea Sport Mediaset, la pista che porta a Nagelsmann, soprattutto per le richieste del Bayern.

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L’allenatore della Fiorentina Vincenzo Italiano. Foto Ansa/Serena Campanini

Inoltre, con Palladino che ha appena rinnovato e Thiago Motta che avrebbe deciso di restare a Bologna, il favorito oggi sembra poter essere Vincenzo Italiano, che mercoledì  7 giugno giocherà la finale di Conference League con la Fiorentina. Nel rispetto dell’amicizia con Rocco Commisso, il patron dei campani sta evitando di insistere in questi giorni sull’argomento ma il pensiero a Italiano c’è.

Napoli, giugno mese decisivo

Sempre più defilati invece Luis Enrique, che come ha detto il presidente del Napoli vuole la Premier League, e Sergio Conceiçao, che non sembra convincere del tutto, e il cui nome era già stato un diversivo gettato in pasto ai media per distrarli al momento dell’ingaggio di Spalletti. In ogni caso, per quanto riguarda il nuovo allenatore del Napolici vuole tempo, sangue freddo e pazienza” ha detto Aurelio De Laurentiis, intervistato dal Tg1. “Abbiamo tutto il mese di giugno per distendere gli animi, armarci con le giuste armi e affrontare questo problema che abbiamo già risolto tante volte perché è da 14 anni che siamo in Europa, unica squadra italiana.”

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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