Negli Usa la pervasività dei social network digitali rischia di provocare danni ingenti alla salute mentale e, più in generale al benessere, di bambini e adolescenti. È l’allarme che ha lanciato Vivek Murthy, il Surgeon General statunitense, ovvero il massimo funzionario della sanità pubblica americana a livello federale.
L’uso dei social da parte di bambini e teenager può rappresentare un “profondo rischio di danno” ha affermato il dottor Murthy. In un avviso pubblicato martedì 24 maggio, il funzionario sanitario ha invitato le aziende tecnologiche, i responsabili politici e i genitori a intraprendere “azioni immediate per proteggere i bambini, ora“.
Usa, social molto invasivi
In assenza di una solida ricerca indipendente è impossibile stabilire esattamente gli effetti sui ragazzi della loro frequentazione, a volte compulsiva, dei social media. Al tempo stesso “non abbiamo prove sufficienti per concludere che i social media siano, in effetti, sufficientemente sicuri per i nostri figli. E questo è davvero importante che i genitori lo sappiano“, ha detto Murthy all’agenzia di stampa Associated Press.
L’avviso, emesso dal Surgeron General degli Usa contiene tuttavia dati e indicazioni che fanno pensare. Fino al 95% degli adolescenti statunitensi fra i 13 e i 17 anni utilizza una piattaforma di social network. E più di un terzo afferma di farlo “quasi costantemente“. Il rapporto, stando al Guardian, mostra come gli attuali controlli sull’accesso da parte dei minori non funzionino. Sebbene la maggior parte dei siti applichi un requisito di età minima di 13 anni, quasi il 40% dei bambini di età compresa tra 8 e 12 anni è utente regolare dei social. A dimostrazione che le big tech non fanno quasi nulla per porre una barriera e astenersi dall’invadere la vita dei ragazzi anche a età ancora molto immature.
Cosa fa la Casa Bianca
Il Surgeon General degli Usa Vivek Murthy si è espresso pubblicamente in occasione dell’avviso che la Casa Bianca ha pubblicato il 24 maggio su quella che ha definito la “crisi di salute mentale giovanile senza precedenti” in America. Il numero di bambini e adolescenti alle prese con problemi di ansia e depressione è aumentato di quasi il 30% negli ultimi anni. E i social media ne sono una causa acclarata. L’amministrazione Biden ha perciò stabilito da dar vita a una task force di esperti che si occupi di garantire salute e sicurezza online. L’obiettivo è di identificare i potenziali danni causati dalle piattaforme online e creare un vademecum per combattere questi effetti, rivolto alle aziende tecnologiche.
La preoccupazione per gli effetti delle popolari app online sui bambini è aumentata negli negli Usa. Nel 2021 Frances Haugen – un whistleblower (suonatore di fischietto), ossia una persona che denuncia illeciti – ha rivelato che Facebook e Instagram sapevano che stavano indirizzando i giovani utenti verso contenuti dannosi. Incluso materiale che promuoveva l’anoressia. E che stavano espressamente prendendo di mira i bambini sotto i 13 anni.
Pensieri suicidi e disturbi alimentari
Da uno studio interno della società madre di Facebook, Meta, è emerso che il 14% delle ragazze adolescenti ha affermato che quando ha usato Instagram i pensieri suicidi si sono intensificati. Mentre il 17% delle ragazze adolescenti ha affermato che l’uso del social ha esacerbato i disturbi alimentari. Sulla scia delle rivelazioni di Haugen, Meta ha messo da parte i piani per lanciare una versione di Instagram per bambini negli Usa. Vivek Murthy ha detto alll’Associated Press: “Riconosco che le aziende tecnologiche hanno adottato misure per cercare di rendere le loro piattaforme più sane e sicure. Ma semplicemente non è abbastanza“.
Usa, effetti positivi del social
L’accesso alle app ha però anche aspetti positivi inclusa la possibilità di sentirsi maggiormente parte di una comunità. E in connessione con altri che condividono gli interessi o identità simili. Ciò può essere particolarmente prezioso per i giovani LGBTQ+ che possono incontrarsi facilmente fra loro grazie ai social network.
Negli Usa 7 ragazze adolescenti di colore su 10 hanno affermato di aver trovato contenuti positivi sui social in questo modo. In tutti i gruppi di utenti, la maggior parte degli adolescenti americani riferisce che i social li aiutano a sentirsi più accettati e supportati nei momenti difficili. Ma attualmente i rischi a cui i social espongono i ragazzi sono più elevati, ha avvertito Vivek Murthy. Secondo uno studio, i ragazzi fra i 12 e i 15 anni che trascorrono più di 3 ore al giorno sui social media hanno un rischio di sviluppare problemi di salute mentale doppio rispetto agli altri coetanei. Il 24 maggio il Surgeon General si è recato a rendere omaggio ai bambini assassinati nella strage di Uvalde in Texas, a opera di un 18enne, esattamente un anno fa. Il giovanissimo killer, ucciso dalla polizia, aveva postato sui social foto di armi.