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Pasta alla Carbonara: la top-list delle ricette sbagliate nel mondo

Piatti che farebbero adirare i romani, ma non solo

Tra i piatti che esprimo l’italianità nel mondo non può mancare la ‘Signora Carbonara’. Eppure, in diversi paesi esistono ricette sbagliate in grado di traumatizzare qualsiasi romano. E non parliamo solo della panna o del parmigiano in sostituzione del pecorino, ma di molto ‘peggio’.

Sono quattro e semplici gli ingredienti per una pasta alla Carbonara che sia secondo la tradizione: guanciale, uova, pecorino romano e pepe nero. La ricetta non prevede panna, non prevede pancetta, non prevede cipolla, non prevede aglio e non prevede neanche il parmigiano. Eppure, queste ‘crudeli’ varianti spopolano spesso in tanti ristoranti e non solo all’estero. Ma al di là della sostituzione degli ingredienti ‘sacri’, negli anni continuano ad aumentare varianti atipiche di uno dei piatti simbolo dell’italianità del mondo. Ricette sbagliate, anche volontariamente, che potrebbero procurare dei ‘traumi’ ai romani più veraci.

Pasta alla Carbonara
Piatto di Pasta alla Carbonara – VelvetMag

La Carbonara e le ‘sacrileghe’ varianti

Imitata, profanata, discussa e sicuramente amata la Carbonara è tra i piatti italiani più conosciuti nel mondo. E se sulla sua paternità si è recentemente discusso, con la polemica innescata dal Financial Times che la attribuirebbe all’America, la pasta alla Carbonara resta comunque uno dei piatti classici della tradizione romana. Ma se è indubbio che si tratti di un cibo tanto amato e popolare, è vero che non tutti riescono a mantenere fede alla tradizione. Così c’è la Carbonara al pomodoro, proposta dal New York Times, oggetto di critiche ‘feroci’ da parte di tanti italiani. Su questo piatto, dunque, sono state fatte delle vere e proprio ricerche. E per stabilire se le ricette più diffuse sono quella originale o le sue rivisitazioni, i pastai di Unione Italiana Food hanno commissionato ad AstraRicerche il primo censimento della Carbonara nel mondo.

La ricerca ha, nello specifico, analizzato i trend sul web delle Carbonare più ‘stravolte‘. Come spiega anche Ansa, ben il 36% dei casi propone ricette sbagliate che sarebbe più che inopportuno chiamare “Carbonara“. Mentre, il 61% delle preparazioni restano fedeli alla purista #TheRealCarbonara, o prevedono al massimo aggiunta di ingredienti accettabili. Negli USA e in UK si trovano, infine, le ricette più strane in assoluto come quelle che prevedono l’aggiunta di zucchina o la sostituzione dell’uovo con la besciamella. Una menzione speciale merita anche la Francia che, in una video ricetta pubblica su YouTube, presentava una variante con prezzemolo tuorlo a crudo sulla pasta che, tra le altre cose, si presentava di un formato improponibile per la ricetta classica: le farfalle.

Anche in Italia non mancano le varianti

Ma guardando all’Italia è doveroso ammettere che un italiano su 5 propone varianti con ingredienti completamente esterni alla ricetta classica. Ed anche in questo contesto di variazioni Made in Italy è interessante notare come questo piatto sia stato declinato in altri formati: arancino alla Carbonara o frittata di pasta alla Carbonara, tra i popolari. Volendo fare, invece, proprio un breve elenco delle rivisitazioni troviamo: Supplì alla carbonara, Carbonara Burger, Frittata di pasta alla carbonara, Arancino alla carbonara e Tonnarello alla carbonara.

Panino alla "Carbonara"
Rivisitazione della Carbonara proposta in versione panino – VelvetMag

Ed proprio rispetto al formato di pasta che sorge un’altra disputa (abbiamo ricordato prima con ‘orrore’ le farfalle). Se, infatti, l’associazione più immediata è lo spaghetto, bisogna ammettere che anche il tonnarello può essere considerato un’ottima variante. Ammessi tra i formati di pasta anche alternative corte come mezze maniche o rigatoni. L’importante è che il piatto mantenga le sue caratteristiche di base, ovvero: cremosità dell’uovo, croccantezza del guanciale, nota speziata del pepe nero e sapidità del pecorino. Insomma, le varanti esistono ed alcune potrebbero persino far accapponare la pelle. Ma la classica resta sempre la più apprezzata in tutta Italia, ma anche nel mondo (e come darle torto).

Francesca Perrone

  • Cultura, Ambiente & PetsMessinese trasferita a Roma per gli studi prima in Scienze della Comunicazione Sociale presso l'Università Pontificia Salesiana, con una tesi su "Coco Chanel e la rivoluzione negli abiti femminili", poi per la specializzazione in Media, Comunicazione Digitale e Giornalismo alla Sapienza. Collabora con l'Agenzia ErregiMedia, curando rassegne stampa nel settore dei rally e dell'automobilismo. La sue passioni più grandi sono la scrittura, la moda e la cultura.
    Responsabile dei blog di VelvetMAG: VelvetPets (www.velvetpets.it) sulle curiosità del mondo animale e di BIOPIANETA (www.biopianeta.it) sui temi della tutela dell'ambiente e della sostenibilità.

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