NewsPrimo piano

Germania, scoppia il caso Roger Waters: manifestazione contro il live di Francoforte

La rock star "si veste da nazista sul palco e paragona Israele ai nazisti" sono le accuse. La polizia lo indaga. Il 28 maggio performance a rischio

Con Rogers Waters nei paraggi nessuno può stare tranquillo. Sono note le idee politiche dissacratorie e anticonformiste del fondatore dei Pink Floyd. Il quale alla soglia degli 80 anni (li compirà il 6 settembre), per altro molto ben portati, non ha alcuna intenzione di dismettere i panni del genio politicamente scorretto.

Dev’essere per questo, immaginiamo, che è finito in guai giudiziari. Da ridere, se non ci fosse di mezzo l’irritazione di Israele. La polizia tedesca ha infatti aperto un’indagine nei confronti di Waters per presunta istigazione all’odio dopo che l’ex Pink Floyd ha vestito una divisa quasi identica a quella di un ufficiale delle SS durante un concerto a Berlino.

waters concerto divisa nazista
Roger Waters con la divisa simile a quella di un SS al concerto di Berlino del 17 maggio 2023. Foto Ansa/TiKTok

The Wall e quella divisa…

Stiamo indagando su sospetti di istigazione all’odio perché gli abiti indossati sul palco potrebbero glorificare o giustificare il regime nazionalsocialista e disturbare la quiete pubblica” ha detto un portavoce della polizia all’agenzia di stampa francese AFP. Immagini pubblicate sui social network mostrano Waters con indosso un lungo cappotto nero e bracciali rossi durante il concerto che si è svolto il 17 maggio sul palco della Mercedes-Benz Arena di Berlino. Stava portando in scena l’opera rock forse più celebre della storia della musica leggera: The Wall, dall’omonimo, fortunato, album del 1979, con cui i Pink Floyd riecheggiarono in tutto il mondo la popolarità raggiunta nel 1973 con The Dark Side Of The Moon, un degli Lp più venduti di sempre, e di cui quest’anno si sono celebrati in 50 anni.

Per chiunque conosca la musica e i testi di The Wall e la storia di Pink, il protagonista dell’album, impersonato da Bob Geldof (l’anima del Live Aid del 1985) nell’omonimo film musicale, è pacifico che Waters volesse stigmatizzare ogni forma di dittatura e totalitarismo, a cominciare proprio dal nazismo. Come se non bastasse, è noto che il padre di Roger Waters, sottotenente Eric Fletcher Waters, perse la vita Italia, ad Aprilia (Latina), combattendo durante la seconda guerra mondiale dopo lo sbarco degli Alleati ad Anzio il 18 febbraio 1944. Ucciso proprio da uomini dell’esercito nazista di Hitler.

Perché prendersela con Waters?

È perciò difficile pensare che la polizia delle repubblica federale tedesca abbia preso fischi per fiaschi, realmente pensando a una presunta appartenenza di Waters a correnti neonaziste. Il punto è che diversi media tedeschi ma anche israeliani hanno fatto notare che durante il concerto della rock star sono apparse su uno schermo iscrizioni in lettere rosse con alcuni nomi particolari.

roger waters julian assange
La scritta inneggiante alla liberazione del giornalista di Wikileaks, Julian Assange, a un live di Rogers Waters. Foto Twitter @SilviusBerthold

Ovvero quelli di Anne Frank, la ragazza ebrea tedesca morta a 16 anni nel lager nazista di Bergen-Belsen in Germania, e di Shireen Abu Akleh, la giornalista palestinese-americana del canale Al Jazeera, uccisa dalle forze di sicurezza israeliane al campo profughi di Jenin nel maggio 2022. Una vicenda, questa, che rimarrà nella storia come emblema della violenza che purtroppo il Governo israeliano non lesina quasi quotidianamente ai palestinesi nei Territori occupati.

Ecco dunque che il ministero degli Esteri di Tel Aviv ha criticato Roger Waters per aver “insudiciato la memoria di Anne Frank e dei 6 milioni di ebrei assassinati durante la Shoah.” “Waters vuole paragonare Israele ai nazisti.” È “uno dei più grandi critici degli ebrei del nostro tempo” ha twittato l’ambasciatore israeliano all’ONU Danny Danon. L’ex Pink Floyd negli ultimi anni ha assunto una posizione di fatto filo-russa sulla guerra in Ucraina, difende inoltre da anni la causa palestinese e le azioni di boicottaggio dei prodotti israeliani.

Il nuovo live è a rischio

È in questo quadro che le autorità di Francoforte hanno annullato un concerto del cantante previsto domenica 28 maggio, ma la decisione è stata a sua volta annullata da un tribunale amministrativo in nome della libertà di espressione. Su invito della comunità ebraica locale, ma anche del partito dei Verdi, perno del Governo del cancelliere socialdemocratico Olaf Scholz, è prevista una manifestazione di protesta contro il concerto di Roger Waters a Francoforte. Lui non si fermerà. C’è da scommetterci.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

Pulsante per tornare all'inizio