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“Il Gobbo di Notre Dame”, perché potremmo non vedere presto il live action in programma

Mentre il live action de "La Sirenetta" è prossimo al debutto nelle sale italiane, la storia di Quasimodo potrebbe non avere vita facile

Negli ultimi anni, Disney ha puntato sui live action dei classici d’animazione, ma Il Gobbo di Notre Dame potrebbe avere una sorte diversa. La storia basata sul romanzo Notre-Dame de Paris di Victor Hugo e incentrata sulla figura di Quasimodo sarebbe infatti in limbo: ecco perché.

Mentre non accennano a placarsi le polemiche relative al tanto discusso live action de La Sirenetta di Rob Marshall, un altro progetto sarebbe entrato in fase di stallo. Si tratta de Il Gobbo di Notre Dame, adattamento “dal vivo” del 34° Classico Disney del 1996, diretto da Gary Trousdale e Kirk Wise. Nell’ormai lontano 2019 era stata diffusa la notizia che Josh Gad avrebbe prodotto il lungometraggio, di cui poi non si è saputo più nulla.

Il Gobbo di Notre Dame live action
Perché il live action de Il Gobbo di Notre Dame è entrato in stallo – VelvetMag

A riportare l’attenzione dei riflettori sul chiacchierato live action è stato Alan Menken, in un’intervista rilasciata per ComicBook.com. Otto volte Premio Oscar per le colonne sonore realizzate per i lavori targati Disney, il compositore ha rilasciato dichiarazioni tutt’altro che confortanti relativamente al progetto, che potrebbe addirittura saltare per via delle stringenti restrizioni del politically correct. Il noto musicista ha difatti spiegato i motivi per i quali, ad oggi, la versione “dal vivo” de Il Gobbo di Notre Dame potrebbe addirittura non vedere la luce.

Il Gobbo di Notre Dame “vittima” del politically correct: perché potrebbe non vedere mai la luce

Se il politicamente corretto ha permesso di arrivare a una narrazione del quotidiano che accogliesse il rispetto delle diversità – o, per meglio dire, delle “pluralità” – dall’altro ha comportato un atteggiamento ritenuto eccessivamente “puritano”, che si riflette nella riscrittura degli aspetti deteriori del passato, con il rischio di rimuoverli dalla coscienza: la cosiddetta cancel culture. Tale aspetto si riflette anche e soprattutto sui prodotti dell’industria culturale, come testimonia, ad esempio, il riadattamento delle canzoni de La Sirenetta nel discusso live action, in uscita a breve nelle sale nostrane.

A un simile pericolo potrebbe andare incontro anche Il Gobbo di Notre Dame, sicuramente il classico più “scomodo” della Disney. Proprio in virtù di ciò, anche alla luce delle polemiche sorte dinanzi ai cambiamenti a cui ha assistito la “nuova” Sirenetta, il progetto potrebbe non vedere mai la luce.

Il Gobbo di Notre Dame live action problemi
I problemi sul live action de Il Gobbo di Notre Dame – VelvetMag

Interpellato sulle sorti del lungometraggio annunciato già nel 2019, Alan Menken ha difatti ammesso “di non avere idea” se il progetto vedrà mai la luce. Per il musicista, autore della colonna sonora originale della versione animata, la storia nasconderebbe diverse insidie da riadattare ad oggi.

È difficile, perché la storia de Il gobbo di Notre Dame coinvolge molti problemi reali, questioni importanti che dovrebbero essere esplorate. – ha ammesso il compositore, che ha proseguito – E ci deve essere un accordo su come affrontare questi problemi. Facciamo un Gobbo senza ‘Hellfire?’ Non credo… Quindi si trova in questo limbo per adesso, ma pare che Hercules sia in fase di sviluppo. Io sono stato coinvolto maggiormente con lo spettacolo di Broadway tratto da Hercules in arrivo che sarà davvero fantastico.”

Lorenzo Cosimi

Cinema e tv

Romano, dopo la laurea triennale in Dams presso l’Università degli Studi Roma Tre, si è poi specializzato in Media, comunicazione digitale e giornalismo alla Sapienza. Ha conseguito il titolo con lode, grazie a una tesi in Teorie del cinema e dell’audiovisivo sulle diverse modalità rappresentative di serial killer realmente esistiti. Appassionato di cinema, con una predilezione per l’horror nelle sue molteplici sfaccettature, è alla ricerca costante di film e serie tv da aggiungere all’interminabile lista dei “must”. Si dedica alla produzione seriale televisiva con incursioni sui social.

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