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Alluvione in Emilia Romagna, continua ad aumentare il numero delle vittime

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L’alluvione del 16 maggio in Emilia Romagna ha sfigurato città e paesi e adesso si temono nuovi smottamenti e frane. Si aggrava il bilancio delle vittime. Al mattino del 19 maggio sono 14. I soccorritori hanno rinvenuto il cadavere di un uomo di 84 anni, nel fango del cortile di casa a Faenza, in zona stazione.

A dare la notizia è stato il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, a Mattino 5. È corsa contro il tempo per soccorrere le persone rimaste intrappolate. Bisogna inoltre mettere in sicurezza le strade inondate dalla piena dei fiumi. Anche perché l’allerta per il maltempo proseguirà per tutto il fine settimana, se forse per tutto il mese di maggio. E comincia la conta dei danni – probabilmente nell’ordine di miliardi euro – con migliaia di aziende devastate dall’alluvione.

Un frame da un video dei Vigili del Fuoco su Sant’Agata sul Santerno (Ravenna). Foto Ansa/Vigili del Fuoco

Ignoto il numero dei dispersi

Forti i disagi nei centri abitati allagati dall’alluvione, così come fra i casolari delle campagne ancora isolati, senza corrente elettrica e tagliati fuori dalle vie di comunicazione interrotte. Sono ancora molti i treni deviati a cancellati, sia sulle linee regionali dell’Emilia Romagna che sulla linea dell’alta velocità Firenze-Bologna. Il bilancio è drammatico: 13mila gli sfollati, non definito il numero di eventuali dispersi, 42 i Comuni coinvolti, 27mila persone prive di energia elettrica, 250 strade chiuse.

Un’emergenza che ci fa ricordare giustamente il terremoto” ha detto il ministro dell’ambiente Gilberto Pichetto Fratin facendo il punto a Bologna sull’emergenza maltempo. “Il presidente (Giorgia Meloni, ndr.) ha già indicato i primi interventi anche di ordine finanziario ma credo che tutti si rendano conto della necessità di avere il controllo di quella che è l’emergenza, che va valutata Comune per Comune“, ha detto Fratin.

Foto Twitter @Anninafly

Ci saranno in più “20 milioni di euro per affrontare le prime spese. Il grosso delle risorse arriverà quando avremo una quadro dettagliato“, ha annunciato il ministro della Protezione civile, Nello Musumeci. “Dobbiamo convivere con il cambiamento climatico e chiederci quando accadrà“, ha sottolineato puntando sulla prevenzione. Il cambiamento “impone all’uomo di adattarsi“.

Alluvione, sono esondati 23 fiumi

Settemila le richieste d’aiuto al 112, 1.500 gli uomini impegnati nelle attività di soccorso, 3000 gli interventi eseguiti. L’alluvione ha devastato intere città. Sono stati 23 i fiumi esondati e 280 le frane. Zolle di terra e alberi che cadono come birilli sulla strada, persone rifugiate sul tetto, anziani e bambini messi in salvo con i gommoni, strade trasformate in paludi. Gli alberi secolari lasciano solo un ciuffo verde visibile alle telecamere. La case sembrano barche rosse in mezzo alla melma. Immagini che hanno fatto il giro del mondo. La realtà ha superato le peggiori previsioni: in alcune zone è caduta in 36 ore più pioggia della media dell’intero mese di maggio.

Tutto questo ha impattato con terreni induriti da mesi di siccità che ha reso impermeabile il suolo: incapace, cioè, di assorbire l’immane ondata dell’alluvione. Sott’acqua Faenza, Cesena, Forlì, Lugo, Cervia, alcune zone del Ravennate oltre a Comuni più piccoli e ai portici della centrale via Saffi a Bologna. Black out elettrici, linee telefoniche fuori uso, e, come detto, treni in tilt. Per altre 24 ore, sarà attiva nel territorio del Comune di Ravenna l’allerta meteo rossa per criticità idraulica, e arancione per criticità idrogeologica. Papa Francesco ha espresso i suoi sentimenti “di viva partecipazione per l’impressionante disastro“. La Ferrari ha donato un milione di euro, aderendo alla raccolta fondi regionale.

La prima pagina del quotidiano Folha de S. Paulo, di San Paolo del Brasile, la cui apertura è sull’alluvione in Emilia Romagna. Foto Twitter @ROBZIK

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore. Segui Domenico su Facebook Segui Domenico su Linkedin

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