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Ucraina: dopo i droni sul Cremlino bombe russe su Kiev e Odessa: “L’attacco più intenso dell’anno”

Da chiarire la vicenda dei velivoli che la sicurezza di Putin non avrebbe saputo neutralizzare se non all'ultimo momento

Kiev, Capitale dell’Ucraina, è di nuovo sotto attacco russo. Bombardamenti aerei si sono verificati nella notte del 4 maggio, anche su altre città, come Odessa e Zaporizhzhia. Non ci sarebbero vittime. Allarmi aerei sono risuonati nelle regioni di Chernihiv, Sumy, Poltava, Kharkiv, Dnipropetrovsk e in alcune aree della regione di Kirovograd.

Da parte sua, il Comando Operativo Sud dell’Esercito dell’Ucraina ha affermato che i russi hanno lanciato su Odessa 15 droni. Dodici sono stati distrutti e tre hanno colpito i dormitori di una scuola senza provocare feriti o vittime. Secondo il capo dell’amministrazione militare della capitale ucraina Sergiy Popko, “la scorsa notte Kiev ha subito l’attacco russo più intenso del 2023“.

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Un drone russo lanciato contro l’Ucraina. La scritta recita: “Per il Cremlino”. Foto Twitter @MarcoFattorini

Il giallo dei droni sul Cremlino

Lo Stato maggiore dell’Ucraina ha reso noto che l’esercito russo ha lanciato nelle ultime 24 ore contro l’Ucraina 68 attacchi aerei, 67 attacchi con lanciarazzi multipli, due missili. Ci sono civili feriti, edifici residenziali e infrastrutture distrutti e danneggiati. Secondo l’esercito ucraino, la probabilità di nuovi attacchi rimane alta. “Per Mosca” e “Per il Cremlino“: sono le scritte che si leggono sulla coda di due droni lanciati dall’esercito russo questa notte su Odessa, secondo alcune fotografie pubblicate su Facebook dal Comando operativo sud delle forze armate ucraine.

Altri due droni avevano cercato nella notte tra martedì 2 e mercoledì 3 maggio di colpire la residenza di Putin al Cremlino, ma Mosca ha affermato che le offensive lanciate nelle ultime ore non sono in risposta al presunto attacco alla capitale russa. In un video diventato virale, diffuso dai russi, si vede un drone abbattuto appena sopra la cupola del palazzo presidenziale moscovita. “È stato un attentato mancato al presidente Putin” hanno dichiarato da Mosca, e il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha dichiarato che gli Stati Unitisono i mandanti dell’attacco“.

La versione dell’Ucraina

Il presidente dell’Ucraina, Zelensky, ha smentito che Kiev abbia inviato i droni e da parte occidentale si nutre il serio dubbio che si sia trattato di un missione sotto ‘falsa bandiera’. Magari lanciata da fazioni russe contrarie a Putin, all’interno degli stessi servizi di sicurezza. Si tratta solo di ipotesi, naturalmente, che però rendono plausibile un fatto: la penetrazione fin quasi sopra la testa del presidente russo di velivoli che avrebbero tentato di ucciderlo. Come è possibile che la sicurezza russa non sia stata in grado di neutralizzare prima due semplici droni giunti al Cremlino addirittura dall’Ucraina?

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Persone in un parco di Kiev, vicino al filo spinato e ai cavalli di frisia. Foto Ansa/Epa Oleg Petrasyuk

Mosca ha fatto sapere che risponderà all’attacco al Cremlino quando lo riterrà necessario. “Cosa farebbero gli americani – ha detto Ambasciatore russo negli Usa, Anatoly Antonovse un drone colpisse la Casa Bianca, il Campidoglio o il Pentagono? La risposta è ovvia per chiunque: la punizione sarebbe dura e inevitabile. La Russia risponderà a questo atto di terrorismo sconsiderato e arrogante. Risponderà quando lo riterrà necessario. Risponderà in base alle valutazioni della minaccia che Kiev ha creato per la leadership del nostro paese“.

L’Europa e la storia dei droni

Siamo a conoscenza delle affermazioni delle autorità russe sui presunti attacchi di droni che avrebbero colpito il Cremlino e stiamo cercando di ottenere maggiori informazioni su ciò che è realmente accaduto. I presunti attacchi con i droni non devono essere usati come pretesto per un’ulteriore escalation della continua aggressione della Russia al di fuori dei suoi confini“. Così Peter Stano, portavoce del servizio di azione esterna dalla Commissione Europea. Da parte sua la Ue non fa però alcun commento alla missione” di pace per far cessare il conflitto in Ucraina che papa Francesco ha annunciato nei giorni scorsi.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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