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Papa Francesco concede il voto alle donne nel Sinodo dei vescovi

Si chiameranno "madri sinodali"? Può darsi ma il punto è che non era mai accaduto in 2mila anni di storia della Chiesa

Senza timore di attirarsi nuove critiche dai settori più tradizionalisti del clero e dei fedeli cattolici, Papa Francesco ha deciso di dare alle donne il diritto di voto al Sinodo dei vescovi. Si tratta di una riforma storica che riflette la speranza del Pontefice di dare alle donne maggiori responsabilità decisionali e ai laici più voce in capitolo in tutti gli ambiti della vita della Chiesa.

Francesco, scrive online l’agenzia di stampa Associated Press, ha approvato le modifiche alle norme che regolano il Sinodo dei vescovi, l’organo vaticano che riunisce i vescovi di tutto il mondo per riunioni periodiche su varie questioni del governo della Chiesa. La decisione del Papa arriva dopo anni di richieste da parte delle donne per godere di questo diritto di voto.

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Papa Francesco. Foto Ansa/Vatican Media

Francesco, l’elogio delle attiviste

Mercoledì 26 aprile la Santa Sede ha pubblicato le modifiche normative che Francesco ha approvato. Norme che mettono in evidenza la sua volontà di coinvolgere in ruoli e responsabilità di primo piano i fedeli laici, a lungo lasciati ai margini da chierici, vescovi e cardinali. I gruppi di donne cattoliche che hanno a lungo criticato il Vaticano hanno immediatamente elogiato la decisione di papa Francesco. Una scelta mai avvenuta in 2000 anni di storia della Chiesa.

Questa è una crepa significativa nel soffitto, ed è il risultato di una sostenuta difesa, attivismo e testimonianza” di una campagna di gruppi di donne cattoliche che chiedono il diritto di voto. Lo ha affermato Kate McElwee della statunitense Women’s Ordination Conference, che sostiene il sacerdozio femminile, ancora vietato nella Chiesa.

I sinodi dei vescovi

Sin dal Concilio Vaticano II i papi hanno convocato i vescovi del mondo a Roma per alcune settimane alla volta, per discutere di argomenti particolari. Al termine degli incontri, i vescovi votano su specifiche proposte e le sottopongono al Papa, che poi produce un documento che tiene conto delle loro opinioni. Finora le uniche persone che potevano votare erano uomini.

Ma adesso, in base ai nuovi cambiamenti voluti da Francesco, 5 religiose si uniranno a 5 sacerdoti come rappresentanti votanti per gli ordini religiosi. Inoltre, il Papa ha stabilito che si devono nominare 70 membri non vescovi del Sinodo e ha chiesto che la metà di loro siano donne. Anche loro avranno diritto di voto finale.

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Kate McElwee, della statunitense Women’s Ordination Conference. Foto Twitter @DebRoseFC

È un cambiamento importante, non è una rivoluzione“, ha detto il cardinale Jean-Claude Hollerich, uno dei massimi organizzatori del sinodo. Il prossimo Sinodo dei vescovi è in programma a Roma dal 4 al 29 ottobre 2023; si tratta dell’Assemblea sinodale mondiale in due sessioni. La seconda si svolgerà nel 2024.

Il tema sarà proprio quello di rendere la Chiesa più riflessiva e reattiva nei confronti dei laici. Un processo noto come “sinodalità“, tra i cavalli di battaglia del pontificato di Francesco. Finora soltanto una donna è nota perché certamente potrà votare al meeting dei vescovi a ottobre. Si tratta di suor Nathalie Becquart, religiosa francese sottosegretaria nell’ufficio del Sinodo dei vescovi del Vaticano.

Il Papa non ammette il sacerdozio femminile

Il cardinale Mario Grech, responsabile del Sinodo, ha sottolineato che con i cambiamenti che papa Francesco ha determinato, circa il 21% dei rappresentanti riuniti all’incontro di ottobre saranno non vescovi. La metà saranno donne, ossia il 10% circa. Non sono pochi i vescovi cattolici, in Italia e all’estero, che non nascondono il disagio per le scelte controcorrente del Pontefice. Ma il cardinale Jean-Claude Hollerich ha provato a gettare acqua sul fuoco. “Il cambiamento è normale nella vita e nella storia“, ha detto ai giornalisti.

Catholic Women’s Ordination (CWO) un gruppo con sede in Gran Bretagna che afferma di essere dedito alla lotta alla misoginia nella chiesa, ha accolto con favore la riforma ma ha chiesto di più. “CWO vorrebbe trasparenza, e laici eletti dalle diocesi piuttosto che scelti dalla gerarchia, ma è un inizio!” ha detto Pat Brown della CWO.

Papa Francesco ha sostenuto finora il divieto dell’ordinazione di sacerdotesse. Ma ha fatto più di qualsiasi Pontefice negli ultimi decenni per dare alle donne maggiore peso nei ruoli decisionali nella chiesa. In 10 anni di pontificato ha per esempio nominato diverse donne in posizioni vaticane di alto rango, sebbene nessuna diriga i principali uffici o dipartimenti della Santa Sede, noti come dicasteri. Mercoledì 26 aprile ha dedicato la consueta udienza generale al senso della vita monastica, maschile e femminile.

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Religiose in piazza San Pietro a Roma. Foto Ansa/Giuseppe Lami

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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