NewsPrimo piano

Natalità e occupazione: meno tasse e incentivi al lavoro femminile

Per combattere il tracollo demografico il Governo pensa alle famiglie con più figli

Il ministro dell’Economia Giorgetti starebbe lavorando a una proposta politica per contrastare l’emergenza riguardo la natalità in Italia, partendo dalle famiglie. L’idea sarebbe quella di ridurre le imposte, attraverso un meccanismo di bonus – stile 110% – per tutte quelle famiglie con più figli a carico. Il meccanismo fiscale vero e proprio del piano sarebbe però ancora da definire.

Intanto la proposta politica è agire su quella che il Ministro definisce come la “nostra crisi più profonda”. In Italia, difatti, nel 2022, si è sfiorato un nuovo record negativo di nascite, scese alla quota mai toccata prima delle sole 385 mila. Una cifra addirittura peggiore di quella del 2021, quando i parti erano stati appena 399 mila. Ovviamente ripristinare un tasso di natalità in crescita, non è un obiettivo di breve termine, e le difficoltà economiche sono solo uno degli aspetti che spiegano questo triste fenomeno demografico, di cui il Governo annuncia la presa in carico. 

Presidente Giorgia Meloni/ FOTO ANSA/ MATTEO CORNER

L’obbiettivo del Governo: contrasto al calo della natalità attraverso minori tasse alle famiglie

Lo strumento secondo le anticipazioni del Ministro Giorgetti, è quello di “presentare entro l’anno un bonus famiglie modello 110% pensato per i genitori con più figli”. La proposta, condivisa dall’esecutivo, arriverà nei prossimi giorni. L’orientamento appare agevolare fiscalmente i nuclei familiari composti da almeno due figli. Un’azione che sia capace di risollevare le sorti dell’indice di natalità in Italia, che ci vede tra i Paesi peggiori anche a livello europeo. Secondo le ultime previsioni ISTAT, mentre oggi in Italia siamo complessivamente circa 58,8 milioni di persone, il 1° gennaio del 2032 molto probabilmente non supereremo i 57,6. Questo significa perdere 1,2 milioni di cittadini: un milione in meno di gente che lavora, produce, consuma e acquista. In un Paese dove la crescita economica è vitale per la sostenibilità del debito pubblico.

Ministro economia Giorgetti/ FOTO ANSA/ ALESSANDRO DI MEO

Nel breve termine lo stesso Giorgetti nel Def ha indicato come “il modo migliore per ridurre il rapporto debito/Pil non possa che essere quello di aumentare il flusso di immigrati che arrivano e restano“. Ma sul lungo termine occorre per il Governo una misura capace di “incentivare la natalità, la leva più forte non può che essere un’altra: proporre non semplici sgravi alle famiglie, ma riduzioni del numero di tasse da pagare”. Così come l’urgenza di aiutare gli italiani a conciliare vita privata e lavoro, in primis per le donne, spesso costrette a scegliere tra carriera e casa. Un tema sulla quale è intervenuta pochi giorni fa anche la premier Giorgia Meloni, intervistata in occasione del Salone del Mobile di Rho Fiera. La premier ha confermato la volontà del governo di compiere atti concreti in tale direzione.  Credo che si debba puntare sulla possibilità di coinvolgere molte più donne nel mercato del lavoro. Poi c’è il tema di incentivare la natalità, queste sono le priorità su cui lavorare.” 

Evitare crolli dell’occupazione: incentivare il lavoro femminile

E’ oggettivo che noi in Italia abbiamo un problema di tenuta del nostro sistema economico e sociale, dato dal fatto che per troppi anni non abbiamo investito sulla natalità e sulla demografia” ha proseguito la presidente Meloni. Che sul problema dell’occupazione in un ottica di breve-medio periodo rassicura di “risolverlo con quella grande riserva inutilizzata che è oggi il lavoro femminile. Perché alzando i livelli del lavoro femminile e portandoli alla media europea già i nostri dati cambierebbero molto“. Secondo un recente sondaggio condotto da Skytg24 difatti, ad oggi almeno il 52% delle donne in età lavorativa sarebbe restata fuori dal mercato. Per scelte personali o perché licenziate a seguito di una gravidanza.

Premier Giorgia Meloni al Salone del Mobile 2023/ FOTO ANSA/ Matteo Corner

Ad oggi i lavoratori attivi presenti sul territorio nazionale nella fascia che va dai 20 ai 66 anni sono circa 36 milioni. La stima ISTAT ci dice che, salvo futuri provvedimenti dello Stato, nel 2032 saranno diminuiti già di oltre 2 milioni. Un probabile tracollo della forza lavoro. E due milioni di persone in meno che lavoreranno per sostenere il sistema pensionistico italiano. Uno scenario assolutamente da scongiurare, attraverso un nuovo slancio vitale collettivo e socio-culturale che restituisca fiducia e speranza alle donne del nostro Paese.

Chiara Cavaliere

Attualità, Spettacolo e Approfondimenti

Siciliana trapiantata nella Capitale, dopo la maturità classica ha coltivato la passione per le scienze umane laureandosi in Scienze Politiche alla Luiss Guido Carli. Senza mai abbandonare il sogno della recitazione per cui ha collaborato con le più importanti produzioni cinematografiche italiane tra cui Lux Vide, Lotus e Italian International Film.
Si occupa di attualità e degli approfondimenti culturali e sociali di MAG Life, con incursioni video. Parla fluentemente inglese e spagnolo; la scrittura è la sua forma di attivismo sociale. Il suo mito? Oriana Fallaci.

Pulsante per tornare all'inizio