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Barbara Capovani: è morta la psichiatra aggredita a Pisa, ha donato i suoi organi

Il decesso dopo 48 ore di agonia. Un ex paziente di 35 anni è accusato di omicidio premeditato

È morta la sera di domenica 23 aprile Barbara Capovani, 55 anni, la psichiatra di Pisa che un suo ex paziente ha brutalmente aggredito tendendole un agguato all’uscita da un reparto dell’ospedale Santa Chiara, venerdì 21 aprile.  

Lo annuncia un bollettino medico congiunto dell’Azienda ospedaliero-universitaria pisana e dell’Azienda Usl Toscana nord-ovest. “Si è conclusa alle 23.40 la procedura di accertamento di morte con criteri neurologici” è scritto nella nota.

capovani santa chiara pisa
Barbara Capovani, la psichiatra assassinata a Pisa da un ex paziente

Capovani dona i suoi organi

Come già preannunciato nel precedente bollettino medico, si procederà alla donazione degli organi così come da volontà espressa in vita dalla Dr.ssa Capovani, condivisa dai familiari e autorizzata dal magistrato” della procura di Pisa.

Un uomo di 35 anni, Gianluca Paul Seung, italiano, è in stato di fermo dalla notte del 23 aprile. Nel 2019 Seung era stato in cura presso il Servizio psichiatrico di Pisa nel 2019. Dalle indagini è emerso che l’uomo “nutriva forti rancori nei confronti della dottoressa, che lo aveva avuto in cura in quell’anno. Elementi che trovano conferma nell’analisi dei social media dell’indagato“.

I profili social del fermato

I profili social sono pieni di post contenenti tesi complottiste che spaziano dalla guerra in Ucraina alla massoneria. E dalla Chiesa a questioni più prettamente locali che riguardano soprattutto Lucca e Viareggio. “Sono uno sciamano, mediatore fra invisibile e visibile; collego le dimensioni“. Così si definisce sul suo profilo Facebook, Gianluca Paul Seung. Secondo gli investigatori, l’uomo avrebbe tentato l’agguato all’ospedale Santa Chiara già dal giorno precedente. Era vestito con abiti scuri, coperto in parte da cappello e mascherina chirurgica con in spalla uno zaino. Ma Barbara Capovani non c’era.

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La federazione degli Ordini dei medici dedicherà la Medaglia al merito della sanità pubblica alla psichiatra Barbara Capovani. Foto Ansa/Facebook Filippo Anelli

Un’aggressione molto violenta

Per questo la procura contesta a Seung “l’aggravante della premeditazione“. Il giorno dopo – nel tardo pomeriggio del 21 aprile – secondo la ricostruzione dei magistrati l’ha aggredita dopo che la dottoressa Capovani era appena uscita dal reparto di psichiatria che dirigeva. L’uomo le avrebbe inferto un violentissima sequenza di colpi, sferrati con un oggetto che al momento non è stato ritrovato. L’analisi delle immagini riprese dalle telecamere di videosorveglianza dell’ospedale Santa Chiara ha consentito agli inquirenti di identificare rapidamente il presunto assassino.

Secondo quanto finora ricostruito, Seung avrebbe colpito ripetutamente alla testa Barbara Capovani cogliendola di sorpresa alle spalle, mentre era chinata sulla propria bicicletta per rimuoverne il lucchetto e andare via alla fine del proprio turno di lavoro. La notte del 23 aprile la polizia si è recata presso l’abitazione di Gianluca Paul Seung, nei pressi di Torre del Lago Puccini (Lucca) per eseguire una perquisizione. Ma l’uomo si è barricato dentro.

Seung era noto alla polizia

Quando gli agenti hanno sfondato la porta, lui ha tentato di sfuggire all’arresto usando uno spray urticante. Nell’alloggio gli agenti hanno trovato una balestra con diversi dardi che hanno sequestrato assieme a indumenti, oggetti, telefono cellulare e computer. L’indagato per l’omicidio di Barbara Capovani si trova ora si trova nel carcere Don Bosco di Pisa. Era anche conosciuto dalle forze dell’ordine per i suoi comportamenti violenti. E per una serie di lettere recapitate a vari enti della Versilia, in cui denunciava presunti complotti. In passato aveva ricevuto diversi fogli di via dalle provincia di Lucca, di Prato e di recente anche di Pisa. Poco tempo fa era stato arrestato per un’aggressione in tribunale a Lucca.

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Omaggio a Barbara Capovani degli operatori del dipartimento di salute mentale davanti al reparto di Psichiatria sociale dell’ospedale Santa Chiara di Pisa. Foto Ansa/Claudio Giovannini

Psichiatri in rivolta: “Siamo soli

Non siamo in grado di difenderci dalle violenze nei dipartimenti di psichiatria e in generale nelle strutture ospedaliere. E non possiamo non lanciare un allarme che riguarda la nostra sicurezza, di medici e operatori“. Così in una nota la presidente della Società Italiana di Psichiatria, Emi Bondi, direttore del dipartimento di Salute mentale dell’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, e la presidente eletta della Sip, Liliana Dell’Osso, direttore della clinica psichiatrica dell’Università di Pisa.

Ma l’aggressione della psichiatra Capovani è solo l’episodio più recente degli ultimi 2 mesi, dopo quelli avvenuti a Lodi e a Chioggia. “Ogni giorno riceviamo decine di segnalazioni di fatti minori, ma non per questo meno importanti. Non si tratta di episodi isolati, ma più che quotidiani, quasi orari. La psichiatria, secondo i dati Anaao-Assomed è la branca della medicina più colpita da questi episodi (il 34%), seguita dai pronto soccorso (20%)“, osservano le due psichiatre.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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