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Le nomine della Meloni: ecco chi sono i nuovi vertici di Eni, Enel, Terna, Leonardo e Poste

Da Claudio Descalzi a Giuseppina Di Foggia tutti i big. Fuori Stefano Donnarumma

Il Governo Meloni ha sbrogliato la questione nomine degli enti pubblici. Un percorso non semplice, a tratti anche critico per la maggioranza di Centrodestra, che però risulta ufficialmente appianato.

Le nomine dei nuovi vertici di Eni, Enel, Leonardo e Poste sono frutto di un attento percorso di valutazione delle competenze e non delle appartenenze. È un ottimo risultato del lavoro di squadra del Governo” afferma la premier Meloni.

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Da sin.: Flavio Cattaneo, Paolo Scaroni, Claudio Descalzi e Giuseppe Zafarana. In seconda fila da sin.: Roberto Cingolani, Stefano Pontecorvo, Matteo Del Fante e Silvia Rovere. Foto Ansa

Ringrazio chi ha servito l’Italia con passione in queste aziende, auguro ai prossimi amministratori buon lavoro. Il loro compito è quello di ottenere risultati economici solidi e duraturi nell’interesse della Nazione che rappresentano in tutto il mondo“. Così la premier Giorgia Meloni.

I vertici delle big

Questi i nuovi vertici dei principali enti pubblici italiani che il Consiglio dei ministri ha deliberato. Enel: Flavio Cattaneo come amministratore delegato e Paolo Scaroni alla presidenza. Claudio Descalzi resta amministratore delegato di Eni, mentre alla presidenza arriva Giuseppe Zafarana. L’ex ministro della Transizione ecologica nel Governo Draghi, Roberto Cingolani, è il nuovo amministratore delegato di Leonardo, mentre Stefano Pontecorvo assume il ruolo di presidente. Matteo Del Fante rimane amministrato delegato delle Poste, presidente sarà Silvia Rovere.

Le nomine arrivano dopo un serrato braccio ferro nella maggioranza. La Lega ha provato a tenere il punto fino all’ultimo per un suo uomo all’Eni. Nel rimescolamento delle caselle al partito di via Bellerio va la presidenza di Terna (che sarà formalizzata nelle prossime ore) con Igor de Biasio (l’ad sarà una donna, Giuseppina Di Foggia). E a sorpresa resterebbe fuori, almeno dalla partita delle 5 big, Stefano Donnarumma dopo un lungo tira e molla.

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Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Foto Ansa/Giuseppe Lami

Nomine, i nuovi dirigenti

Il Governo Meloni rivoluziona il vertice di Leonardo, con l’ex ministro Roberto Cingolani amministratore delegato e il diplomatico di lungo corso Stefano Pontecorvo come presidente. Nel lungo confronto tra gli alleati per i vertici delle cinque grandi società pubbliche quotate, può essere considerata una vittoria di Forza Italia e Lega anche il ticket per Enel, con Paolo Scaroni presidente e Flavio Cattaneo ad.

Nelle liste pubblicate dal Mef c’è la conferma prevista di Claudio Descalzi ad di Eni e Matteo Del Fante nello stesso ruolo a Poste italiane. I presidenti delle due società saranno il generale della Guardia di Finanza Giuseppe Zafarana e Silvia Rovere, ora alla guida di Assoimmobiliare. Nei dieci posti in palio ci dovrebbe essere una seconda donna, l’ad in rosa promessa l’8 marzo da Giorgia Meloni. Salvo sorprese, sarà a Terna Giuseppina Di Foggia, ora ad di Nokia, con presidente Igor De Biasio, ex manager che piace a Salvini.

Lo scontro politico in maggioranza

I confronti più delicati in queste settimane sono stati fra la premier, Giorgia Meloni, Giovanbattista Fazzolari, Gianni Letta, Antonio Tajani, Matteo Salvini e Giancarlo Giorgetti. Alla fine ne esce un quadro in cui si intravedono i rapporti di forza nel Centrodestra. La Lega chiedeva un cambio di passo. Niente rivoluzioni, la linea opposta della premier. Decisa a mantenere “chi ha fatto bene” ai vertici e a seguire il criterio della “competenza“.

Un deciso mutamento, però, è in arrivo a Leonardo, dove dall’inizio la presidente del Consiglio ha puntato su Cingolani (già dirigente del colosso della Difesa), dopo averne apprezzato il lavoro sul gas nel Governo Draghi, tenendolo con sé come consulente per la transizione energetica. La presidenza va a Pontecorvo, e si parla di un ruolo di direttore generale per Lorenzo Mariani, che sarebbe stata la prima scelta del ministro Guido Crosetto.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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