Copertina del libro Cambiare l'acqua ai fiori di Valerie Perrin
Difficile pensare prima di averlo letto che un libro dal titolo Cambiare l’acqua ai fiori, come quello scritto da Valérie Perrin sulla storia della guardina del cimitero Violette Toussaint possa essere tanto ironico e originale. Ma questa è la sensazione che lascia dopo averlo letto.
Un titolo che fin dalla sua uscita nel 2018 anno in cui si è aggiudicato il Prix Maison de la Presse, è diventato un caso letterario internazionale. Sbarcato l’anno successivo in Italia è diventato in breve tempo il più venduto con più di 300 mila copie in dodici mesi. E nel primo lockdown non è stato da meno con altre 50 mila copie vendute. In bella mostra ancora oggi nelle librerie forse perché rispetta la motivazione dettata dal premio che lo ha fatto conoscere al mondo: “un romanzo sensibile, un libro che vi porta dalle lacrime alle risate con personaggi divertenti e commoventi”.
Copertina del libro Cambiare l’acqua ai fiori di Valérie Perrin
Un po’ la fascinazione dell’Antologia dello Spoon River, un po’ certi aspetti le somiglianze con il successo cinematografico de I ponti di Madison County, o letterario de L’eleganza del riccio. Sono molti gli ingredienti che rendono il secondo romanzo di Valérie Perrin piacevole da leggere per quell’ironia tipica della comédie française, che rende assolutamente non banale un libro che parla dell’amore. E che mette le cose in chiaro fin dall’incipit:
“I miei vicini non temono niente. Non hanno preoccupazioni, non si innamorano, non si mangiano le unghie, non credono al caso, non fanno promesse né rumore, non hanno l’assistenza sanitaria, non piangono, non cercano le chiavi né gli occhiali né il telecomando né i figli né la felicità.
Quindi è così che comincia questo viaggio al cimitero che parla della morte, del dolore, della separazione, come accade spesso in quel luogo. Ma poi ci sono le storie, la vita e l’amore di chi non c’è più, e di chi si spento per un lutto.
La protagonista è Violette Toussaint guardiana di un cimitero di una piccola cittadina della Borgogna. La sua vita è fatta di sepolture dei defunti e di assistenza dei loro cari, che accoglie nella sua casa. Fino a che un giorno arriva un poliziotto da Marsiglia: deve seppellire sua madre nella tomba di un uomo sconosciuto. In quel momento il romanzo diventa rosa, un po’ giallo, ma sempre lieve nell’esplorare i legami – spesso taciuti di chi non c’è più – mentre certi incontri fanno risalire dall’abisso. L’autrice trova così il modo di raccontare la storia personale di Violette. Tra colpi di scena, dolori non noti e la morte della piccola Leonine, la figlia di Violette a soli sette anni, quando era in gita, proprio in quella citta della Borgogna dove la madre è finita a fare la guardiana al cimitero.
Visitors walk among the graves of the Pere Lachaise cemetery in Paris, France, 18 February 2018. The Cemetery of 45 hectares and around 70000 plots is the most famous necropolis in France and the most visited by tourists with more than three millions visitors per year. Honore de Balzac, Oscar Wilde, Maria Callas, Frederic Chopin, Marcel Proust, Jim Morrison and many other famous artists were burried in this cemetery. Photo Credits: @Ansa – EPA/ETIENNE LAURENT
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