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Caso Cospito, annullata un’ordinanza di custodia per il detenuto anarchico

Risaliva al 2021 e riguardava parole infuocate sulla lotta armata e la vendetta sociale pubblicate su una rivista

Secondo quanto riporta l’Ansa, il Tribunale del Riesame di Perugia ha annullato un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di Alfredo Cospito.

Stessa cosa per altri 5 indagati a vario titolo, con l’anarchico, per istigazione a delinquere, aggravata dalle finalità di terrorismo e di eversione dell’ordine democratico in relazione ad alcuni articoli pubblicati sulla rivista Vetriolo.

cospito ieri e oggi
Due immagini di Alfredo Cospito: a sinistra una foto scattata nell’ottobre del 2013, e a destra nel dicembre 2022. Foto Ansa

Tuttavia al momento il Tribunale del Riesame ha depositato solo il dispositivo del provvedimento. Per cui non è possibile stabilire quali siano i motivi all’origine dell’annullamento dell’ordinanza cautelare che risale al novembre del 2021. La motivazione apparirà entro un termine di 45 giorni.

Cospito e i (non) indizi di colpevolezza

Il Riesame aveva già accolto una prima volta la richiesta di annullamento della misura cautelare nei confronti di Cospito e degli altri indagati. E ciò perché riteneva mancanti i gravi indizi di colpevolezza. La procura di Perugia aveva quindi impugnato il provvedimento davanti alla Cassazione che l’aveva annullato con il rinvio per un nuovo esame. I giudici hanno così dovuto nuovamente vagliare la richiesta di annullamento della misura cautelare per Cospito. Pronunciandosi quindi per l’annullamento chiesto dalle difese mentre la Procura ne aveva sollecitato la conferma.

In un’intervista su Vetriolo, Alfredo Cospito – era emerso dall’indagine – scriveva: “colpire, colpire e ancora colpire (…) dell’anarchia vendicatrice. Non rinunciare allo scontro violento con il sistema, alla lotta armata, costi quello che costi“. Nei suoi confronti il gip di Perugia aveva disposto la custodia cautelare in carcere ritenendolo vertice di un presunto gruppo di anarchico-insurrezionalisti con riferimento nella Fai, con base nello spoletino. Provvedimento poi annullato dal tribunale del riesame come le misure nei confronti degli altri indagati.

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Giovanni Donzelli (Fdi) nell’Aula della Camera il 31 Gennaio 2023. Foto Ansa/Camera dei Deputati

Il caso Donzelli

La notizia arriva 24 ore dopo la relazione della Commissione speciale, letta a Montecitorio da Sergio Costa, presidente dell’organo. La Commissione deve dirimere il caso politico scoppiato relativo a Cospito dopo l’intervento del vicepresidente della Camera, Giovanni Donzelli, in Aula il 31 gennaio scorso. La Commissione ha stabilito che le affermazioni di Donzelli nei confronti di Debora Serracchiani, Andrea Orlando, Walter Verini e Silvio Lai, erano “aspre” ma non “lesive” dell’onorabilità dei parlamentari del PD.

Questo perché il deputato di FdI ha messo a verbale che non intendeva accusare i democratici di appoggiare la battaglia dell’anarchico Alfredo Cospito contro il 41bis, quando sono andati a trovarlo in carcere. È per questo motivo che il Gran Giurì d’onore della Camera ha assolto” il parlamentare di Fratelli d’Italia. Erano le giornate in cui si intensificarono gli attacchi degli anarchici a sostegno di Cospito, detenuto a Opera (Milano) in regime di carcere duro (41 bis) e in sciopero della fame, quando l’esponente di FdI era intervenuto nel dibattito sulla formazione della commissione Antimafia.

Le parole contro Cospito e il PD

Il parlamentare meloniano aveva riportato in Aula il testo di alcuni dialoghi in carcere tra l’anarchico Cospito ed esponenti della criminalità organizzata. Poi aveva aggiunto: “Il 12 gennaio 2023, mentre parlava con i mafiosi, Cospito incontrava anche i parlamentari Serracchiani, Verini, Lai e Orlando, che andavano a incoraggiarlo nella battaglia! Allora voglio sapere se questa sinistra sta dalla parte dello Stato o dei terroristi con la mafia“. È su queste parole che si è concentrato il Giurì e non sulle fonte delle notizie che il deputato di Fdi ha riferito a Montecitorio.

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Materiale sequestrato al termine del corteo degli anarchici a Torino il 4 marzo 2023. Foto Ansa/Alessandro Di Marco

Come è noto, infatti, l’intervento di Donzelli riportava informazioni contenute in una relazione del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria. Notizie che il deputato di Fdi aveva avuto dal collega Andrea Delmastro, sottosegretario alla Giustizia e suo coniquilino. Per questi fatti Delmastro è tuttora sotto inchiesta dalla procura di Roma.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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