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“Aereo della Russia sull’Estonia”, cresce la tensione in Europa

Due caccia della NATO hanno intercettato un quadrimotore. L'intrusione poche ore dopo l'abbattimento del drone Usa sul Mar Nero

Un velivolo militare della Russia avrebbe ‘invaso’ senza permesso lo spazio aereo dello Stato baltico dell’Estonia. Secondo la Bbc, aerei da caccia della Royal Air Force (Raf) britannica e dell’aeronautica tedesca lo hanno intercettato. I Paesi baltici, un tempo inglobati nell’Unione sovietica, sono schierati con la NATO al fianco dell’Ucraina.

Per questo assume particolare significato lo sconfinamento non autorizzato dell’aereo russo. Anche perché segue la vicenda ancora da chiarire dell’abbattimento di un drone statunitense sul Mar Nero da parte della Russia.

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Caccia britannici e tedeschi hanno intercettato un aereo russo che avrebbe sorvolato l’Estonia senza avviso. Foto Ansa

L’aereo che avrebbe sorvolato l’Estonia sarebbe un quadrimotore da trasporto e rifornimento in volo Ilyushin Il-78 Midas. Era in volo fra l’enclave russa di Kaliningrad e San Pietroburgo, ed è transitato sullo spazio aereo estone, sul Baltico, senza annunciare il suo passaggio al controllo aereo di Tallinn. I due aerei che l’hanno intercettato, due Typhoon decollati per l’occasione, uno tedesco, l’altro britannico, hanno scortato l’Il-78 fuori dallo spazio estone.

Russia-Usa, rischio di uno scontro

Resta altissima, intanto, la tensione dopo l’intercettazione e il danneggiamento di un drone spia americano, costretto a schiantarsi nel Mar Nero, da parte di un jet della Russia. L’incidente, il primo del genere da quando è scoppiata la guerra in Ucraina oltre un anno fa, potrebbe aggravare il rischio di un allargamento del conflitto. Uno scenario da terza guerra mondiale non è più fantascienza. Basta un errore o una manovra mal calcolata ad accendere la spirale della ritorsione, con lo spettro di uno scontro aperto tra le due potenze nucleari: Russia e Stati Uniti.

La Russia ha chiesto agli Usa di mettere fine a quelle che chiama le “inaccettabili attività militari vicino ai confini russi“. Così ha dichiarato l’ambasciatore russo negli Stati Uniti, Anatoly Antonov. “Sappiamo tutti – ha aggiunto Antonova cosa servano queste ricognizioni di velivoli senza pilota. A raccogliere informazioni di intelligence che poi l’Ucraina usa per colpire la Russia“. Mosca si aspetta dunque che Washingtonmetta fine ai voli vicino ai confini russi“, che definisce “ostili“.

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La premier dell’Estonia, Kaja Kallas, con l’ambasciatore Usa, George P. Kent. Foto Twitter @kajakallas

La segretaria di Stato americana per gli Affari europei, Karen Donfried, ha convocato Antonov a Washington. L’ambasciatore ha ribadito che la Russia non vuole lo “scontro” con gli Stati Uniti, osservando comunque che “per come la vediamo, gli aerei americani non dovrebbero trovarsi vicino al confine russo“. “Potete immaginare se un drone del genere apparisse improvvisamente vicino a New York o San Francisco?“, ha chiesto. In realtà l’incidente è avvenuto nello spazio aereo internazionale.

Drone, la versione americana

La versione americana sul drone è completamente diversa. Secondo il Pentagono due caccia Su-27 russi hanno intercettato un drone di sorveglianza americano MQ-9 Reaper e uno di essi ne ha urtato l’elica, causandone lo schianto nel Mar Nero. Prima della collisione, i due jet hanno volato pericolosamente di fronte al drone e vi hanno anche scaricato sopra del carburante, forse nel tentativo di danneggiarlo o accecarlo.

Il nostro velivolo MQ-9 stava conducendo operazioni di routine nello spazio aereo internazionale” ha riferito il generale dell’aeronautica statunitense James Hecker. “Questo atto pericoloso e poco professionale da parte della Russia ha quasi causato la caduta di entrambi i velivoli“, ha aggiunto. L’Amministrazione Biden, pur condannando l’episodio e convocando l’ambasciatore russo per protestare, è sembrata gettare acqua sul fuoco. E ha inquadrato per ora l’incidente come un’intercettazione spericolata.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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