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Il manager Anastasio si è dimesso: aveva citato Mussolini in una mail aziendale

Nominato dal Governo Meloni, era a capo di un'azienda pubblica nata nell'ambito del PNRR

Claudio Anastasio, presidente della società 3-I, che gestisce i sistemi software di Inail, Inps e Istat, si è dimesso dopo le polemiche per una mail in cui citava il duce del fascismo. Avrebbe infatti inviato ai componenti del Cda dell’azienda pubblica una mail con una citazione esplicita del discorso con cui Benito Mussolini, nel gennaio 1925, rivendicava la responsabilità politica del sequestro e dell’omicidio di Giacomo Matteotti.

Alla vigilia di una serie di cruciali nomine governative negli enti pubblici suscita profonda inquietudine un caso come quello di Claudio Anastasio” afferma il senatore Dario Parrini (PD) vicepresidente della commissione Affari costituzionali a Palazzo Madama.

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Claudio Anastasio in un’immagine tratta dal suo profilo Facebook

La società di Anastasio

La questione che si pone – dice Parrini – e che non è eludibile, è se si intenda procedere all’occupazione di tutte le caselle di potere disponibili con leggerezza ed eccessi di disinvoltura. Collocando in posizioni delicate personaggi improbabili e non all’altezza. La nostra vigilanza sarà massima“. “Le dimissioni di Claudio Anastasio sono una buona notizia. Ancora una volta le scelte di Meloni risultano inadeguate“. Così su Twitter Sandro Gozi, eurodeputato di Renew Europe.

Stiamo sperimentando piattaforma in cybersecurity a livello nazionale“, scriveva dieci giorni fa Claudio Anastasio, in uno degli ultimi post su Facebook in veste di presidente di 3-I Spa. Ruolo da cui si è dimesso il 14 marzo dopo le polemiche per la sua mail con la citazione di Benito Mussolini indirizzata ai componenti del Cda della società. L’azienda, a capitale e partecipazione interamente pubblici, è nata con il compito di sviluppare, mantenere e gestire le soluzioni software e i servizi informatici di Inps, Istat, Inail, della Presidenza del Consiglio, del Ministero del lavoro e delle altre Pubbliche amministrazioni centrali.

Anastasio e Mussolini

Prima della nomina, arrivata a fine novembre con un dpcm della premier Giorgia Meloni, Anastasio era noto soprattutto come il fondatore di tNotice, società specializzata in raccomandate elettroniche. In passato, il suo nome aveva fatto notizia in quanto presidente esecutivo della Mussolini Internet, annunciando il 13 giugno 1997 – all’indomani della morte di Vittorio, secondogenito del duce – l’inaugurazione del sito internet ufficiale Mussolini.

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La premier Giorgia Meloni. Foto Ansa/Chigi Filippo Attili

Ad annunciare la 3-I Spa il 14 aprile 2022, sotto il Governo Draghi, era stato il ministero del lavoro, che la definiva la “prima software house pubblica a servizio del welfare“. La costituzione della società si prevedeva nel decreto legge per le misure urgenti di attuazione del PNRR. Inizialmente a guidarla avrebbe dovuto essere Roberto Lancellotti, ma con l’avvento del nuovo esecutivo si è optato per una soluzione diversa. Il Governo Meloni ha puntato sull’imprenditore del settore informatico, Claudio Anastasio.

La nomina del manager

La nomina di Anastasio è arrivata l’1 dicembre 2022 pochi giorni prima della nascita effettiva della società, annunciata il 12 dicembre dal sottosegretario con delega all’Innovazione tecnologica, Alessio Butti, e dal ministro per la Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo. La società, in sostanza, si dedicata allo sviluppo di software a supporto della trasformazione digitale della Pubblica amministrazione. Un progetto che costituisce una ‘pietra miliare’ (milestone) nell’ambito della missione M1C1-Digitalizzazione, innovazione e sicurezza nella PA del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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