NewsPrimo piano

Stati Uniti, panico per il fallimento di Svb. Biden: “I vostri soldi sono al sicuro”

Il presidente interviene in prima persona per tentare di rassicurare che il crac della Silicon Valley Bank non sarà un nuovo caso Lehman Brothers

Negli Stati Uniti un lunedì nero delle Borse ha fatto temere il peggio per l’economia nazionale. E dopo che Biden ha parlato in tv agli americani, il Governo ha annunciato un piano per evitare che il fallimento di Silicon Valley Bank (Svb) diventi un disastro.

Il Tesoro e la Fed hanno chiarito che tutti i depositi presso Svb saranno disponibili immediatamente. Anche quelli sopra i 250.000 dollari assicurati dalla Federal Deposit Insurance Corp.

joe biden svb stati uniti
Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden. Foto Ansa/Epa Chris Kleponis

Stati Uniti, torna la paura

Inoltre la banca centrale degli Stati Uniti mette a disposizione una nuova finestra di liquidità. Obiettivo: aiutare le banche a rispondere alle richieste dei clienti in caso di fuga. Ma la rete di protezione allestita dagli Usa intorno al caso Svb non ha evitato il duro contraccolpo sulle borse europee. Menfre invece Wall Street sembra aver tenuto meglio. “Gli americani possono stare tranquilli: i loro depositi sono al sicuro” ha affermato Joe Biden in merito al collasso di Svb e alle tensioni sul sistema bancario.

Nessuna perdita sarà a carico dei contribuenti ha detto il presidente, facendo riferimento alle misure “rapide” che la sua Amministrazione ha preso di fronte al fallimento di Svb. “Il sistema bancario americano è sicuro” ha sottolineato ancora Biden, sapendo bene che su molti cittadini statunitensi pesa ancora la crisi del 2007-2008, seguita la fallimento della banca d’affari Lehman Brothers.

I titoli di Stato

Il cambio di scenario negli Stati Uniti, con l’intervento del Governo e di Biden in persona, ha fatto decollare i titoli di Stato i cui rendimenti sono in picchiata. In media nell’Eurozona oltre una ventina di punti sulla parte a dieci anni, anche il doppio per Francia e Germania sui due anni. Il decennale italiano scende al 4,15% (-14 punti base). Ma i timori sul debito pubblico italiano provocano un aumento di quasi 10 punti dello spread con il Bund, che sale a 189 punti base.

stati uniti italia giorgetti
Il minstro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti. Foto Ansa/Riccardo Antimiani

Le preoccupazioni per nuovi casi Svb tra le banche regionali degli Stati Uniti si materializzano a Wall Street dove First Regional Bank cede oltre il 60% nel pre-trading. Nonostante le rassicurazioni sulla sua posizione di liquidità. Hsbc, che ha rilevato la filiale britannica dei Svb per una sterlina cede il 3,4%. A dare la misura del grado di paura sui mercati è l’indice Vix, che misura la volatilità a Wall Street, balzato ai massimi dallo scorso ottobre. Le chance che la Fed non alzi i tassi di interesse alla prossima riunione di marzo sono al 66%. È quanto emerge dall’andamento degli swap, secondo quanto riporta Cnbc. A pesare sono le tensioni sul sistema bancario innescate da Svb.

Dagli Stati Uniti all’Italia

Nel nostro Paese il ministero dell’Economia e delle finanze fa sapere che il ministro Giancarlo Giorgetti sta seguendo con attenzione gli sviluppi delle vicende legate alla Silicon Valley Bank. Così come le decisioni prese dalle autorità monetarie americane. E spiega che “il sistema bancario italiano ed europeo è regolarmente monitorato dalle autorità di vigilanza e supervisione assicurandone così la stabilità“. “Apprezziamo la tempestività con cui le autorità americane sono intervenute” scrive il Mef. E “confidiamo che, se necessario, anche le autorità europee intervengano con la medesima tempestività. Valutando anche le implicazioni per la condotta della politica monetaria e per la stabilità finanziaria“.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

Pulsante per tornare all'inizio