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Conte apre a Schlein: “Insieme per una legge sul salario minimo”

Al M5S piace la svolta a sinistra del PD. De Masi, vicino a Beppe Grillo, ammette: "Ho votato Schlein" e fra i pentastellati scoppia la polemica

Meno di una settimana dopo le primarie del PD che hanno incoronato Elly Schlein segretaria del partito, Giuseppe Conte auspica “di avere un dialogo” con i dem e “poterci misurare su obiettivi concreti“. Il leader M5S propone come terreno di incontro il salario minimo.

Gli stipendi troppo bassi sono un’emergenza nazionale. Sul salario minimo non possiamo più attendere. È ora di passare dalle parole ai fatti“, scrive Conte su Twitter. E allega un video in cui spiega che i pentastellati hanno presentato una proposta di legge “sul salario minimo legale a 9 euro lordi l’ora” chiedendone la calendarizzazione urgente.

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Giuseppe Conte ed Elly Schlein. Foto Ansa

Conte e il salario minimo

Dobbiamo approvare quanto prima questa legge“, sottolinea Conte e “confidiamo in tutte le forze a partire dall’opposizione. La neo-segretaria del PD, Schlein, ha detto che per loro è una priorità“. Anche il Terzo Polo è d’accordo, “benissimo!“, ora “ci rivolgiamo anche alle forze di maggioranza: Meloni, Berlusconi, Salvini, convenite con noi che questa è un’emergenza nazionale? Non dobbiamo farne una questione partitica, non dobbiamo farne una questione di orticello, dobbiamo dare attuazione a un principio costituzionale“.

M5S e PD, di nuovo alleati?

Salutiamo con favore la novità che si è verificata in casa PD e speriamo incida davvero a fondo sulla riorganizzazione strutturale dei dem“, ha detto poi Conte nel corso del consiglio nazionale del Movimento Cinque Stelle che si è svolto il 2 marzo.

Un summit nel quale si è toccato in un passaggio anche l’elezione della nuova segretaria del Partito Democratico. “Mi confronterò con Schlein“, ha detto il presidente pentastellato. “Abbiamo parlato anche degli scenari futuri. Siamo convinti di voler continuare con una forte opposizione, che non abbandonerà un atteggiamento costruttivo. Porto anche gli auguri da parte di tutto il Consiglio nazionale e quindi di tutta la comunità del M5S alla neosegretaria Elly Schlein“, ha dichiarato in serata Conte al termine del Consiglio nazionale del Movimento.

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Il sociologo Domenico De Masi, vicino al Movimento Cinque Stelle. Foto Ansa/Fabio Frustaci

Conte e il caso De Masi

Le auguriamo – ha aggiunto Conte – di poter portare avanti il suo progetto di rinnovamento del PD con forza. So che avrà molto da fare, perché conosciamo bene le correnti del PD. Conosciamo molto bene il modo in cui è strutturato questo partito di antica tradizione. Ci auguriamo di poter aver col nuovo vertice un dialogo, ne siamo convinti, di poterci misurare sugli obiettivi concreti. Sapete benissimo quali sono“.

Ma il leader pentastellato ha le sue gatte da pelare. Non solo a livello personale, in termini giudiziari, visto che è indagato per epidemia colposa dalla procura di Bergamo per la gestione delle fasi iniziali, 3 anni fa, della pandemia di Covid. Ma anche sul piano politico e mediatico. Un intervento in Tv, ad Agorà, il 3 marzo scuote infatti il mondo dei Cinque Stelle. Domenico De Masi, sociologo amico di Beppe Grillo e da anni considerato vicino al Movimento, ha affermato che “alle primarie del Partito Democratico sono andato a votare Schlein“.

L’intervento di De Masi ha scatenato una ridda di commenti nella formazione politica di Giuseppe Conte. C’è chi si domanda: “Ma non è il direttore della scuola di formazione del Movimento?“. “Così ha preso definitivamente le distanze da noi“. “Un’altra uscita intempestiva“, dicono, dopo che lo scorso giugno alcune dichiarazioni di De Masi in relazione a un presunto scambio di messaggio tra Beppe Grillo e l’allora premier Mario Draghi su Giuseppe Conte provocò forti fibrillazioni nel Governo.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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