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Età media: Italia paese più vecchio d’Europa

Nel nostro Paese si toccano i 48 anni mentre a Cipro 'solo' 38. Il Portogallo è il paese in cui si è verificato il più forte aumento in 10 anni

L’età media della popolazione dell’Unione europea è di 44,4 anni e l’Italia si trova in cima alla classifica. Nel nostro paese si registra l’età più elevata tra i 27 Stati che compongono la Ue: 48 anni in media.

È quanto emerge dai dati di Eurostat, l’Ufficio di statistica dell’Unione, che ha spiegato come in Europa l’età sia “aumentata di 2,5 anni (in media di 0,25 all’anno) rispetto ai 41,9 anni del 2012“.

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L’età media degli italiani è la più alta di tutta Europa. Foto Twitter @RaiNews

Età media paese per paese

Tra i paesi dell’Ue, l’età media varia dai 38,3 anni di Cipro ai 38,8 dell’Irlanda e dai 39,7 del Lussemburgo ai 48 dell’Italia. Ma ci sono anche i 46,8 anni del Portogallo e i 46,1 della Grecia. In totale sono 18 i paesi dell’Unione nei quali la popolazione ha un’età media al di sotto della soglia della Ue. Sono dunque 9 quelli che si collocano invece al di sopra dell’età media di 44 anni. E al primo posto c’è l’Italia.

Il caso della Svezia

Tra il 2012 e il 2022, l’indicatore dell‘età media della popolazioneè aumentato in tutti i Paesi dell’Europa dei 27 tranne che in Svezia” si afferma nel rapporto Eurostat. Nel paese scandinavo l’età media è diminuita da 40,8 anni, nel 2012, a 40,7 anni nel 2022. A Malta, l’età media non ha subito variazioni tra il 2012 e il 2022, rimanendo pari a 40,4 anni. In cinque Stati l’età è aumentata di 4 anni o più. Si tratta del Portogallo in primo luogo. Lì l’età media della popolazione è aumentata nell’ultimo decennio a un ritmo più elevato che in ogni altro paese membro della Ue: +4,7 anni. “Seguono la Spagna (+4,3 anni), Grecia e Slovacchia (entrambe +4,1 anni) e Italia (+4 anni)” ha precisato Eurostat.

Anziani e giovani in età di lavoro

Se si guarda nel dettaglio agli ultimi due anni, tra il 2021 e il 2022 l’età media è aumentata in 24 paesi dell’Ue su 27 in totale. Ma è al contrario diminuita in Germania (-0,1 anni) ed è rimasta costante in Austria e nei Paesi Bassi. La crescita maggiore – tra il 2021 e il 2022 – la si è osservata in Grecia (+0,6 anni) e in Repubblica Ceca (+0,5).

Oltre all’aumento dell’età media, nel 2022 è aumentato anche l’indice di dipendenza degli anziani dell’Unione europea. Significa che è cresciuto il rapporto tra il numero di persone con più di 65 anni e il numero di persone in età teoricamente lavorativa, ovvero fra i 15 anni e i 64 anni. Questa percentuale è pari al 33% se riferita al 2022, ossia 0,5 punti percentuali in più rispetto al 2021. Ma si tratta di un dato che è aumentato di 5,9 punti percentuali rispetto al 2012, quando aveva fatto rilevare un più basso 27,1%.

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In Italia aumenta il rapporto tra il numero di persone con più di 65 anni e il numero di coloro che sono in età lavorativa. Foto Ansa

Italia, nuovo record negativo

Anche in questo caso, l’indicatore varia tra i membri dell’Ue, pur rimanendo superiore al 20% in tutti gli Stati membri. In Italia esiste, anche qui, un altro record poco invidiabile. Il rapporto fra numero di anziani e giovani in età lavorativa è pari al 37,5%, 4,5 punti percentuali sopra la media europea. A seguire, ci sono la Finlandia (37,4%) e il Portogallo (37,2%). I tassi più bassi sono stati registrati in Lussemburgo (21,3%), Irlanda (23,1%) e Cipro (24,5%). Rispetto a un decennio prima, i maggiori aumenti si sono registrati in Finlandia (+9,7%), Polonia (+9,6%) e Repubblica Ceca (+9,2%). I più bassi in Lussemburgo (+1%), Austria (+3,1%) e Germania (+3,3%).

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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