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Primarie PD, ultimi sondaggi: è sfida vera fra Schlein e Bonaccini

Esito incerto malgrado il responso fra gli iscritti che hanno premiato il governatore emiliano. Tensione in alcuni circoli della Campania

La sfida per le primarie del PD si terrà domenica 26 febbraio e vedrà contrapposti Stefano Bonaccini e Elly Schlein nella corsa al ruolo di nuovo segretario nazionale. Gli ultimi sondaggi danno Bonaccini favorito, ma Schlein assolutamente in grado di batterlo. La competizione è aperta e non manca tensione fra gli iscritti e i militanti.

Sono dunque il presidente dell’Emilia-Romagna e la neo deputata, già vice di Bonaccini, i due candidati emersi dopo il voto nei circoli. Fra gli iscritti il governatore ha ottenuto il 52,8% mentre la deputata il 34,8%. Staccati nettamente gli altri due aspiranti: il dirigente di lungo corso Gianni Cuperlo e la ex ministra Paola De Micheli.

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Stefano Bonaccini ed Elly Schlein al confronto in Tv su Sky il 20 febbraio 2023. Foto Twitter @SkyTG24

Le primarie e i sondaggi

Il 20 febbraio un sondaggio Emg Acqua, per la trasmissione Rai Agorà, ha rivelato che secondo le preferenze espresse la vittoria andrebbe a Stefano Bonaccini su Elly Schlein. Il 64% degli elettori del Partito Democratico intervistati preferirebbe Bonaccini quale nuovo segretario, mentre il 36% Schlein. Una rilevazione meno recente, realizzata da Winpoll e pubblicata su La Stampa, ribalta completamente lo scenario. Secondo questo sondaggio sarebbe Schlein in testa davanti a Bonaccini.

La deputata è data al 56,3% circa tra i potenziali elettori alle primarie del PD di domenica 26 febbraio, contro il 43,7% del rivale. Schlein è la preferita tra le donne (53% contro 30%), Bonaccini il favorito tra gli uomini (44% contro 40%). Al Nord prevale Schlein con il 48% contro il 36% di Bonaccini. Al Centro la deputata è avanti col 47% contro il 39%. Sud e Isole vedono il governatore emiliano in vantaggio col 41% contro il 39%.

A Schlein il voto dei giovani?

La deputata guadagna il massimo consenso tra i più giovani, che nella fascia tra i 18 e i 29 anni la premiano con il 61% delle preferenze contro il 26% di Bonaccini. Tra i 30 e i 44 anni in testa c’è ancora Schlein con il 45%, davanti al presidente dell’Emilia-Romagna al 40%. È un confronto quasi alla pari, invece, nella fascia tra i 45 e i 65 anni: la deputata al 39% con il governatore al 41%. Ma Schlein conquista anche gli over 65: 48% con Bonaccini fermo al 33%.

Il caso Campania

Sullo sfondo della competizione politico-elettorale, ciò che accade in Campania preoccupa i dirigenti del partito. La regione è infatti sorvegliata speciale per le primarie di domenica. Al Nazareno è scattato l’allarme dopo aver letto l’esito delle convenzioni, ovvero del voto nei circoli tra gli iscritti, che si è chiuso dieci giorni fa, domenica 12 febbraio.

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Foto Twitter @pdnetwork

Caserta e Gragnano, primarie nel caos

Ricorsi, verbali e alcune scene che raccontano di come lo scontro politico possa diventare materia incandescente di ordine pubblico. Dopo la sospensione del voto a Caserta decisa da un giudice, inquieta più di tutti il caso Gragnano, passato finora sotto traccia. Secondo quanto riporta Repubblica, il segretario Marco Sarracino, che è anche deputato, è stato bloccato in una stanza tra urla e spintoni dei compagni di partito. Non un buon viatico per una serena partecipazione alle primarie ai gazebo del 26 febbraio.

Bonaccini e Schlein amici-nemici

Secondo diversi osservatori, gli elettori del Sud potrebbero alla fine rivelarsi determinanti per l’esito delle primarie del PD. La Puglia, ad esempio, è terreno conteso. Da Taranto Bonaccini ha rilanciato il suo attacco alla sfidante, già affidato alle colonne del Corriere della Sera. “Più o meno tutti quelli che hanno guidato il partito in questi anni sostengono Elly“, ha detto. “Hanno capito perfettamente che se vinco e divento segretario, noi facciamo un nuovo gruppo dirigente“. Elly Schlein ha replicato a stretto giro: “Essere amministratori non è una linea politica“. E da Foggia ha rilanciato, dichiarandosi “assolutamente” convinta di poter battere Bonaccini.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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