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Ok al Milleproroghe: le novità fra balneari, assunzioni e smart working

Dopo il Senato il testo passerà alla Camera e il Governo Meloni lo blinda chiedendo il voto di fiducia

Via libera sofferto dal Senato al decreto Milleproroghe. Sono stati 88 i voti a favore, 63 i contrari e 3 gli astenuti. Il provvedimento adesso passerà alla Camera per la conversione definitiva entro il 27 febbraio, pena la decadenza.

Per evitare questa prospettiva, politicamente negativa, il Governo Meloni ha preannunciato il ricorso al voto di fiducia. Tra le novità, la possibilità per i Comuni di stralciare i tributi locali delle mini-cartelle esattoriali fino a 1000 euro, emesse tra il 2000 e il 2015.

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Il Senato ha approvato il decreto Milleproroghe 2023, che ora passa alla Camera. Foto Ansa/Angelo Carconi

Milleproroghe, ok ai balneari

Il decreto proroga fino a tutto il 2024 le attuali concessioni balneari e alla fine del prossimo luglio l’esercizio della delega per la mappature delle spiagge avute in concessione. Il Milleproroghe prevede un termine temporale allungato per lo smart working, al 30 giugno 2023, per i lavoratori fragili nel settore pubblico e in quello privato.

C’è poi la questione dei dehors liberi per bar e ristoranti fino al 31 dicembre 2023. Più tempo, inoltre – fino al 30 giugno 2023 – per richiedere mutui agevolati per l’acquisto della prima casa da parte delle giovani coppie con Isee fino a 40mila euro. Il Milleproroghe stanzia anche un nutrito pacchetto sanità che comprende, tra l’altro, la proroga al 31 dicembre 2024 per l’uso della ricetta elettronica.

Sanità, assunzioni dei medici

Le novità del settore sanitario, così come cristallizzate dal Milleproroghe, riguardano inoltre le assunzioni degli specializzandi e i pensionamenti dei medici.

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Le assunzioni degli specializzandi negli ospedali sono una delle materie trattate nel Milleproroghe. Foto Ansa/Danilo Schiavella

I medici di famiglia e i pediatri di libera scelta, convenzionati con il Servizio sanitario nazionale, possono decidere di andare in pensione a 72 anni anziché a 70. Tra le novità del Milleproroghe anche il posticipo, fino al 2025, della possibilità di assumere gli specializzandi con contratti subordinati a tempo determinato. Mentre il personale medico e infermieristico straniero potrà continuare a operare in Italia fino alla fine del 2025 in regime di equipollenza dei titoli. In sostanza si confermano le misure che il legislatore introdusse durante gli anni peggiori della pandemia di Covid per rafforzare il sistema sanitario.

Pa, Ita, Rai e colonnine elettriche

Il Senato ha confermato col Milleproroghe le misure l’autorizzazione di assunzioni nella Pubblica amministrazione. Specie nei comparti della sicurezza e della difesa, nei Vigili del fuoco, in alcuni ministeri, nelle agenzie fiscali. Proroga al 31 dicembre 2023 per l’amministrazione straordinaria di Alitalia e differimento al 30 settembre 2023 del contratto di servizio tra il ministero delle Imprese e la Rai. Proroga a tutto il 2023 anche dello stanziamento di 40 milioni per l’erogazione del contributo per l’installazione delle colonnine di ricarica per i veicoli elettrici.

Le norme escluse dal Milleproroghe

Il decreto Milleproroghe diventato ormai un ‘omnibus’, cioè una normativa che regolamenta gli ambiti più disparati, ha visto aggiungersi molte materie rispetto al testo originale del Consiglio dei ministri. Non sono entrate questioni sulle quali anche il Governo puntava, come quella sulla stretta nell’uso delle plusvalenze fittizie da parte delle società sportive. O quella sulla possibilità di attribuire a pensionati incarichi di vertice in amministrazioni ed enti pubblici.

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Il senatore di Forza Italia Claudio Lotito ha visto bocciata la sua proposta di proroga dei termini per i diritti Tv delle società di calcio e sportive in genere. Foto Ansa/Angelo Carconi

Niente da fare anche per la norma, che il senatore di Forza Italia Claudio Lotito aveva fortemente richiesto, volta a dare la possibilità di proroga di ulteriori due anni, oltre ai tre già previsti, per le attuali concessioni dei diritti televisivi sportivi. Dopo un intervento dal Quirinale, che ha chiesto lo stralcio, la disposizione è stata soppressa in Aula. Stessa sorte anche per la proroga del superbonus del 110% per le villette. L’Aula ha bocciato un emendamento del M5S. Nulla di fatto anche la norma che avrebbe reso strutturale la ricetta elettronica, proposta dal PD.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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