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Traffico di rifiuti fra Italia e Germania: “Il Novara comprato coi soldi sporchi”

Arresti e perquisizioni fra Lombardia, Piemonte, Calabria e Monaco di Baviera. Sotto sequestro 90 milioni di euro

I carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico di Milano hanno sgominato un vasto traffico internazionale di rifiuti. Su provvedimento cautelare del Gip del capoluogo lombardo, il 15 febbraio sono scattati 18 arresti e numerose perquisizioni. Sequestrati 90 milioni. Dal denaro illecito anche le quote per comprare il Novara Calcio, società poi fallita. 

Il tutto a seguito di un’indagine in collaborazione con le autorità giudiziarie e di polizia tedesche, per reati in materia di traffico di rifiuti pericolosi che hanno coinvolto molte persone in diversi Paesi europei.

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Operazione speciale internazionale fra Italia e Germania contro il traffico illecito di rifiuti. Foto Ufficio stampa carabinieri

Una montagna di denaro

È emerso un giro di false fatturazioni e corpose attività di riciclaggio di denaro sporco, ossia frutto di proventi dovuti all’attività criminale. Secondo quanto i carabinieri hanno ricostruito, gli indagati dovranno d’ora in poi rispondere di associazione a delinquere per il traffico illecito di rifiuti, riciclaggio, autoriciclaggio e altri reati penali gravi.

La autorità giudiziarie hanno inoltre disposto il sequestro di 90 milioni di euro. Si tratta di una somma di denaro pari a circa 200 miliardi delle vecchie lire. Tutti soldi reinvestiti anche nelle attività lecite, le più disparate, del circuito legale dell’economia. Persino, hanno appurato gli inquirenti, in una società di calcio.

“Il Novara comprato coi soldi dei rifiuti” 

Secondo il sito dell’Ansa, dall’ordinanza di custodia cautelare emerge che “il finanziamento per l’acquisizione del Novara Calcio spa da parte di Rullo Maurizio“, ex presidente del club poi fallito, “sarebbe avvenuto impiegando il denaro proveniente dal traffico illecito di rifiuti ferrosi“. L’uomo è ora in carcere con altre 5 persone. Il finanziamento per comprare il Novara Calcio, squadra di serie C, fu di 797.500 euro che – hanno ricostruito le indagini – da un conto corrente tedesco furono trasferiti su quelli della società di calcio con la causale “acquisto quote” e “finanziamento soci“. Su quel conto corrente, intestato a una società di Rullo, “iniziavano già a confluire dal 2016 i proventi illeciti” secondo gli inquirenti.

Cos’è il traffico di rifiuti

Il traffico dei rifiuti consiste, essenzialmente, nel commercializzare illegalmente a prezzi nettamente concorrenziali rispetto a quelli legali, lo smaltimento della spazzatura. Che così finisce sotterrata o a cielo aperto in discariche abusive, o in quelle ufficiali ma in maniera illecita, ossia truffando sulla reale pericolosità del materiale da smaltire che viene fatto passare come rifiuto non pericoloso.

Sono in particolar modo i rifiuti speciali delle industrie o degli ospedali a essere composti da sostanze altamente inquinanti e tossiche, per le quali occorrono particolari e costose procedure di smaltimento. La criminalità organizzata offre a imprenditori spregiudicati, faccendieri e intermediari senza scrupoli e politici corrotti l’opportunità di disfarsi dei rifiuti a costi inferiori rispetto a quelli legali. I soggetti in questione chiudono gli occhi di fronte allo smaltimento altamente inquinante a danno di terreni coltivati, fiumi e falde acquifere, rendendosi complici delle devastazione dell’ambiente, come avvenuto per anni nella famigerata “terra dei fuochi” in Campania.

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Uno dei capannoni per lo smaltimento dei rifiuti oggetto dell’inchiesta italo-tedesca. Foto Ufficio stampa carabinieri

Le nuove terre dei fuochi

Oggi, però, in Italia le nuove “terre dei fuochi” dello smaltimento illegale dei rifiuti sarebbero al Nord, secondo indagini della magistratura e inchieste giornalistiche. Nel Bresciano, ad esempio, e in Pianura Padana, ma non solo. Proprio perché al Sud da troppo tempo i riflettori sono accesi sulle attività dei clan mafiosi in quest’ambito e i criminali cercano sempre di operare al riparo dall’attenzione dell’opinione pubblica.

Non è un caso, dunque, se l’operazione dei carabinieri del Noe di Milano si è sviluppata tra Lombardia, Piemonte e Calabria, oltre che in Germania. Il blitz rientra nell’ambito di un Action Day coordinato da Eurojust (l’agenzia interstatale di cooperazione giudiziaria dell’Unione Europea) per i profili internazionali, con il supporto di Europol. A condurla congiuntamente sono stati il Gruppo carabinieri per la tutela ambientale e la transizione ecologica di Milano e l’Ufficio federale di polizia criminale di Monaco di Baviera. A condurre le indagini sono le Procure di Milano, Monaco di Baviera e Reggio Calabria. Per accertare tali reati riguardanti il traffico di rifiuti gli inquirenti hanno creato una squadra investigativa comune transnazionale.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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