Berlusconi attacca Zelensky e Giorgia Meloni. L’Ucraina: “Bacia le mani insanguinate di Putin”
Durissima reazione di Kiev dopo le dichiarazioni dell'ex premier che stanno mettendo in seria difficoltà il Governo italiano
Silvio Berlusconi torna ad attaccare Volodymyr Zelensky e questa volta, di fatto, anche Giorgia Meloni. Dopo la serie di audio rubati pro-Putin, lo scorso ottobre, alla vigilia della formazione del Governo, il Cavaliere compie un oggettivo salto di qualità. Ma questa volta la reazione dell’Ucraina è violenta.
La premier Giorgia Meloni è appena rientrata da una settimana di incontri con gli altri leader europei, compreso Zelensky, che Berlusconi parte all’attacco.
Berlusconi premier-ombra
Nel giorno delle elezioni regionali, domenica 12 febbraio, il leader di Forza Italia è durissimo sul presidente ucraino: “Bastava che cessasse di attaccare le due repubbliche autonome del Donbass e questo non sarebbe accaduto. Quindi giudico, molto, molto negativamente il comportamento di questo signore“. Parole di piombo con cui Berlusconi rompe il silenzio elettorale e che gelano sia Palazzo Chigi che la Farnesina, a capo della quale c’è un suo uomo: Antonio Tajani.
In più, uscendo dal seggio elettorale a Milano, dopo il voto per la Lombardia, Berlusconi prende le distanze apertamente dal capo del Governo, Giorgia Meloni. “Io a parlare con Zelensky, se fossi stato il presidente del Consiglio, non ci sarei mai andato, perché stiamo assistendo alla devastazione del suo paese e alla strage dei suoi soldati e dei suoi civili“. Nemmeno un’ora dopo, Palazzo Chigi è costretto a rimettere ordine: “Il sostegno all’Ucraina da parte del Governo italiano è saldo e convinto“.
Posizioni vicine a Putin
La nota non cita le frasi del Cavaliere, ma rammenta che quella posizione era scritta “chiaramente” nel programma elettorale della coalizione e “confermato in tutti i voti parlamentari della maggioranza che sostiene l’esecutivo“. Dunque, una nuova crepa rischia di aprirsi nel Centrodestra. Berlusconi sembra arenato di nuovo sulle posizioni filo-Putin che nei mesi scorsi avevano innescato un vespaio di polemiche. Ancor più ora che la premier Meloni sconta gli attriti con la Francia di Macron. E da cui ha preso le distanze proprio sulla scelta di un confronto ristretto con Zelensky, anziché esteso a tutta l’Unione europea come Meloni avrebbe preferito.
Berlusconi consiglia l’America
Come se non bastasse, Berlusconi va oltre nel suo j’accuse a Kiev e si spinge a dare consigli, chiaramente non richiesti, alla Casa Bianca. “Per arrivare alla pace, il signor presidente americano dovrebbe prendersi Zelensky e dirgli: ‘È a tua disposizione dopo la fine della guerra un piano Marshall per ricostruire l’Ucraina‘“. Il Cav parla a ruota libera di “un piano aiuti da 6-7-8-9 mila miliardi di dollari” ma imponendo la condizione della resa. “Che tu domani ordini il cessate il fuoco – continua l’ex premier nel suo sfogo post elettorale – anche perché noi da domani non vi daremo più dollari e non ti daremo più armi“.
Ucraina infuriata col Cavaliere
Da Kiev è arrivata il 13 febbraio una reazione molto dura. “Berlusconi è un agitatore vip che agisce nel quadro della propaganda russa, baratta la reputazione dell’Italia con la sua amicizia con Putin. Le sue parole sono un danno per l’Italia” dice a Repubblica Mykhailo Podolyak, consigliere del presidente ucraino Zelensky. “Getti la maschera e dica pubblicamente di essere a favore del genocidio del popolo ucraino“, aggiunge Podolyak.
Ancora più dura, se possibile, la reazione del portavoce del ministero degli Esteri ucraino, Oleg Nikolenko. Su Facebook scrive che “le accuse insensate di Berlusconi contro Zelensky sono un tentativo di baciare le mani di Putin, insanguinate fino ai gomiti. Un tentativo di dimostrare la sua lealtà al dittatore russo“.
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Reazione prudente della Russia
Tacciono per ora Matteo Salvini e la Lega, mentre tocca a Forza Italia tentare di correggere il tiro. Il primo a rimediare è il numero due del partito, oltre che ministro degli Esteri: “Forza Italia è da sempre schierata a favore dell’indipendenza dell’Ucraina – twitta Antonio Tajani – Dalla parte dell’Europa, della NATO e dell’Occidente“. E garantisce lealtà: “In tutte le sedi continueremo a votare con i nostri alleati di governo rispettando il nostro programma“.
Impressiona la reazione della Russia, perché appare insolitamente misurata e prudente. Quasi che a Mosca siano rimasti straniti dalla dichiarazioni di Berlusconi. “Non spetta a me giudicare e dare i voti a Berlusconi, queste sono cose che riguardano gli italiani“, commenta la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova. Poi attacca: “Mi limito ai fatti, e i fatti dicono che per otto anni, dal 2014, la Russia ha insistito perché fossero applicati gli accordi di Minsk per la pace in Ucraina. Ma questo non era quello che l’Occidente aveva in mente“.