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Angelus 12 febbraio, la preghiera di Papa Francesco per il vescovo condannato in Nicaragua

Dopo aver parlato del "pieno compimento" della legge del Vangelo un appello accorato per monsignor Rolando Alvarez

Prima dell’Angelus del 12 febbraio, Papa Francesco concentra la sua riflessione sulle Leggi (i Comandamenti) e sul loro vero compimento. Al termine della preghiera domenicale il Santo Padre, dopo aver rivolto la sua preghiera e il suo pensiero ai popoli di Turchia, Sira e Ucraina, ricorda monsignor Rolando Alvarez condannato in Nicaragua.

Dal 2018 i rapporti tra la Chiesa e il governo nicaraguese sono in crisi e monsignor Rolando Alvarez si batte per diritti umani e la libertà respingendo ogni persecuzione. Lo scorso 9 febbraio il vescovo si era rifiutato di salire su un areo che doveva trasportare 222 deportati negli Stati Uniti. Questo rifiuto gli è costato una condanna di 26 anni per “tradimento alla patria“. Ed è questa la vicenda che Papa Francesco rievoca al termine della preghiera dell’Angelus in Piazza San Pietro. Nella sua riflessione prima della preghiera domenicale, il Santo Padre si era soffermato sulle Leggi del Vangelo e dei Profeti. E il filo conduttore tra la legge e il suo compimento attraversa tutto il pensiero del Pontefice nelle riflessioni del 12 febbraio.

Angelus Papa Francesco
Papa Francesco, Angelus in Piazza San Pietro @Crediti Ansa – VelvetMag

La riflessione sui Comandamenti che precede l’Angelus

Ad una piazza gremita di gente, Papa Francesco propone un’attenta osservazione su quale sia il reale compimento delle Leggi del Vangelo. Partendo dalla frase che Gesù pronuncia nel Vangelo odierno: “Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti. Non son venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento“, il Santo Padre rivela il modo corretto di seguire le norme religiose. Non è sufficiente, infatti, non compiere omicidi, se si compie ogni sorta di male contro i fratelli. Non basta non tradire il proprio coniuge, se poi si porta l’altro a vivere in una situazione di maltrattamento e sopruso, se si “vive un amore sporcato da doppiezza e falsità“. Non si può fare il “minimo indispensabile“. “Gesù ci invita al massimo possibile e ad amare smisuratamente come Lui ha fatto“.

I Comandamenti devono essere vissuti, non solo formalmente. Gesù ci ricorda che riconciliarsi con un fratello assume priorità anche difronte alle offerte a Dio. “Dio ci ama per primo, gratis – ricorda Papa Francesco – e allora noi non possiamo celebrare il suo amore senza fare a nostra volta il primo passo per riconciliarci con chi ci ha ferito. Così c’è compimento agli occhi di Dio, altrimenti l’osservanza esterna, puramente rituale, è inutile“. Il Signore, anche morendo sulla Croce e perdonando i suoi uccisori, insegna l’amore gratuito. “Ci ha affidato – spiega il Santo Padre – il Comandamento a cui più tiene: che ci amiamo gli uni gli altri come Lui ci ha amati“.

Piazza San Pietro
Piazza San Pietro durante la Preghiera dell’Angelus @Crediti Ansa – VelvetMag

L’appello per monsignor Alvarez

Concentrando la sua riflessione che precede l’Angelus sul vero senso delle norme religiose il Pontefice vuole sottolineare anche la libertà delle proprie azioni. Così come la libertà di professare la propria fede. E proprio in questo contesto, al termine della Preghiera dell’Angelo, Papa Francesco rivolge il suo sguardo oltre piazza San Pietro. Dopo aver rivolto il suo pensiero e la sua preghiera per i popoli della Siria e della Turchia, colpiti dal terremoto, e per l’Ucraina, ancora afflitta dalla guerra, ricorda monsignor Rolando Alvarez, “a cui voglio tanto bene“, rivela il Santo Padre. Il vescovo di Matagalpa, in Nicaragua, è stato condannato a 26 anni di carcere.

Ricordando monsignor Alvarez e i tutti i deportati negli Stati Uniti, il Pontefice chiede: “Prego per loro e per tutti quelli che soffrono in quella cara nazione. E chiedo a voi la vostra preghiera. Domandiamo inoltre al Signore, per l’intercessione dell’Immacolata Vergine Maria, di aprire i cuori dei responsabili politici e di tutti i cittadini alla sincera ricerca della pace che nasce dalla verità, dalla giustizia, dalla libertà e dall’amore e si raggiunge attraverso l’esercizio paziente del dialogo“. Contrapponendosi ad ogni forma di imposizione e di persecuzione, ancora un accorato appello di pace.

Francesca Perrone

  • Cultura, Ambiente & PetsMessinese trasferita a Roma per gli studi prima in Scienze della Comunicazione Sociale presso l'Università Pontificia Salesiana, con una tesi su "Coco Chanel e la rivoluzione negli abiti femminili", poi per la specializzazione in Media, Comunicazione Digitale e Giornalismo alla Sapienza. Collabora con l'Agenzia ErregiMedia, curando rassegne stampa nel settore dei rally e dell'automobilismo. La sue passioni più grandi sono la scrittura, la moda e la cultura.
    Responsabile dei blog di VelvetMAG: VelvetPets (www.velvetpets.it) sulle curiosità del mondo animale e di BIOPIANETA (www.biopianeta.it) sui temi della tutela dell'ambiente e della sostenibilità.

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