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Turchia e Siria, aumentano di ora in ora le vittime del terremoto. Chi è l’italiano disperso

La famiglia di Angelo Zen chiede riserbo. L'uomo, 50enne e residente in Veneto, aveva contattato i parenti il giorno prima della catastrofe

Cresce inesorabilmente il bilancio dei morti del terremoto che ha colpito la Turchia e la Siria nella notte del 6 febbraio scorso. Al mattino dell’8 febbraio le vittime accertate sono oltre 11mila. Non si hanno più notizie di un cittadino italiano, Angelo Zen, 50enne, originario della Lombardia ma residente in Veneto.

È una corsa contro il tempo e contro il freddo quella per rintracciare eventuali sopravvissuti ed estrarli dai detriti di migliaia di case e palazzi crollati. Il terremoto, di magnitudo 7.8 sulla scala Richter, è stato seguito da altre scosse fra cui una quasi altrettanto violenta, di magnitudo 7.5. Soccorsi sono in arrivo in Turchia da 65 paesi del mondo, e il Papa chiede analoga solidarietà per la Siria, devastata da dieci anni di guerra civile e ora dal sisma.

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Al centro Yigit Cakmak, 8 anni, tratto in salvo in salvo dalle macerie circa 52 ore dopo il terremoto, a Hatay, in Turchia. In alto a destra, Angelo Zen; in basso soccorritori italiani in Turchia

Siria, bimba salva dopo 40 ore

Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) le conseguenze del terremoto in Turchia e in Siria potrebbero coinvolgere “fino a 23 milioni di persone“. E come se si parlasse di una nazione intera. Ma notizie positive non mancano: fra Turchia e Siria finora i soccorritori hanno messo in salvo oltre 8mila persone.

Il sisma ha colpito e devastato un’area che si estende per 450 chilometri. Nel Nord-Ovest della Siria una bambina di circa 8 anni è sopravvissuta dopo essere rimasta intrappolata sotto le macerie per 40 ore a Salqin, nella regione di Idlib martoriata dalla guerra. Decine di scuole, ospedali e altre strutture mediche ed educative sono state danneggiate o distrutte dalle scosse, “con un forte impatto sui bambini“, riferisce Unicef. In Turchia, ad Hatay, un bambino di 8 anni, Yigit Cakmak, è stato tratto in salvo dalle macerie di un edificio crollato dopo 52 oredue giorni e tre notti – come documentiamo nel combo di foto in alto.

Italiano disperso in Turchia

Dall’Italia la Protezione civile e i vigili del fuoco hanno inviato squadre di soccorritori già operative nelle zone terremotate. Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha riferito che è un 50enne veneto, Angelo Zen, l’italiano disperso in Turchia. Tutti gli italiani che si trovavano nelle zone del sisma sono stati contattati e sono in salvo. Angelo Zen, 50enne, è un tecnico specializzato in macchinari per l’oreficeria residente in Veneto. A quanto sembra, al momento del terremoto, nella notte del 6 febbraio, si trovava forse in un hotel crollato a Kahramanmaras, nel sud-est della Turchia. Si tratta della città che si trova nella zona dell’epicentro del sisma, assieme a Gaziantep. L’ultimo contatto con la famiglia risale a domenica 5 febbraio, un giorno prima del terremoto.

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Angelo Zen in una foto tratta da suo profilo Facebook

La famiglia chiede riserbo

Zen, originario di Saronno (Varese), ha vissuto a Romano d’Ezzelino (Vicenza) prima di trasferirsi qualche anno fa a Martellago (Venezia) assieme alla moglie. “È irrintracciabile, non sappiamo dove sia né cosa gli sia accaduto e siamo in contatto costante con la famiglia“, ha affermato il ministro Tajani. “Le notizie sono tutte molto imprecise, non sappiamo dove fosse al momento della scossa né se si trovasse nell’albergo” crollato.

Chiediamo massimo riserbo per la vicenda, non rilasceremo altre dichiarazioni“, ha dichiarato la moglie di Angelo Zen. “Grande apprensione per il concittadino” l’ha espressa il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia. “Sono in costante contatto con la Farnesina per seguire in prima persona l’evolversi delle ricerche” ha detto Zaia. Il governatore del Veneto confida “di poter aver presto ulteriori notizie. In questo momento chiedo a tutti gli operatori dell’informazione di fare il massimo per tutelare la famiglia in queste ore complesse“.

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Allestito a Hatay, in Turchia, il Campo Base del team italiano di Protezione civile. Il Campo servirà come area operativa e logistica per squadre di soccorritori mobilitati per l’emergenza. Foto Twitter @DPCgov

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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