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L’Ucraina si avvicina alla Ue e avvisa: “Putin vuole prendersi il Donbass a marzo”

La guerra si aggrava. Allarmi antiaerei anche al primo vertice fra i dirigenti europei e quelli di Kiev

Si è concluso a Kiev il primo summit ufficiale tra i vertici dell’Ucraina e quelli dell’Unione europea. Vi hanno preso parte la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, il presidente del Consiglio d’Europa, Charles Michel, e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

Prima dell’inizio del summit le sirene degli allarmi antiaerei hanno risuonato nella capitale dell’Ucraina in guerra. Combattimenti sempre più cruenti si stanno verificando nelle regioni di Donetsk e Lugansk, che la Russia sta cercando di riconquistare integralmente.

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Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky (al centro), la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen (a destra) e il presidente del Consiglio europeo Charles Michel (a sinistra) al vertice del 3 febbraio 2023 a Kiev. Foto Ansa/Epa Sergey Dolzhenko

Ucraina verso la Ue

La vostra determinazione di andare avanti nel processo di adesione all’Ue è notevole, continueremo a sostenervi in ogni passo” ha detto la presidente della Commissione Ue, von der Leyen. “Queste riforme ancoreranno l’Ucraina al nostro mondo libero” ha aggiunto rivolta a Zelensky. “Dopo la visita all’ufficio postale c’è stato un allarme aereo e siamo dovuti andare nel rifugio: è emblematico, è la realtà di tutti i giorni in Ucraina“. “Chi ha causato questo deve pagare, stiamo esplorando le diverse opzioni con i nostri partner. Stiamo valutando quali basi giuridiche percorrere ma per noi è importante che ci sia la volontà politica che la Russia paghi“.

Il piano di pace di Zelensky

Dal canto suo il presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky, ha parlato di un piano di pace. “Abbiamo discusso l’attuazione del nostro piano di pace, che l’Ue sosterrà, perché è l’unico progetto per recuperare l’architettura di sicurezza in Europa distrutta dalla Russia“. “Noi pensiamo che la Russia voglia prendersi l’Est” ha sottolineato Zelensky. “E penso che abbiamo tutte le possibilità” per vincere. “La nostra resistenza dipende dalle armi e dalla motivazione. Io penso che sin dall’inizio lo spirito ci ha aiutato. In alcune città ci potrebbe esser stato un rilassamento e penso che rilassarsi sia un segno di debolezza. Dobbiamo rafforzare lo spirito e ricordare come tutto è iniziato. Il nostro compito è non permettere una vendetta dei russi, un’invasione“.

Bombe a grappolo in Ucraina

Secondo le autorità dell’Ucraina, l’esercito russo ha bombardato Pokrovsk, nella regione di Donetsk. Lo avrebbe fatto usando munizioni a grappolo, ad alto potenziale esplosivo e vietate dalle convenzioni internazionali. I residenti hanno riferito di aver sentito 40 esplosioni. Lo scrive Rbc-Ucraina. “Il territorio del parco e una zona residenziale di Pokrovsk sono finiti sotto il fuoco degli occupanti. A seguito di circa 40 esplosioni, più di 30 case private ed edifici commerciali sono stati danneggiati. Anche le linee elettriche e veicoli civili sono stati distrutti“.

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Soccorsi a una donna ferita sul luogo di un attacco missilistico russo a Kramatorsk, regione di Donetsk. Foto Ansa/Epa Sergey Shestak

“Putin vuole il Donbass entro marzo”

Secondo l’intelligence ucraina, Vladimir Putin ha ordinato al suo esercito di impadronirsi entro marzo delle regioni di Lugansk e Donetsk. Sul terreno si registra “un‘intensificazione degli attacchi russi, in particolare nel Lugansk“, ha dichiarato alle tv ucraine il governatore Sergy Gaidai.Gli occupanti sono diventati più attivi sul fronte orientale. In particolare nella regione di Lugansk, dove stanno raccogliendo ancora più riserve“. “I russi stanno disattivando Internet mobile nella parte occupata del Lugansk per paura che i residenti locali denuncino il movimento di attrezzature“, ha aggiunto.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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