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Qatargate, Panzeri si pente e parla. Arrestata a Milano la sua commercialista

Si tratta di Monica Rossana Bellini. Dopo un mese di carcere in Belgio, Panzeri sceglie di collaborare: in cambio sconterà solo un anno di galera

Si allargano le ripercussioni italiane del Qatargate, lo scandalo delle tangenti di Qatar e Marocco al Parlamento europeo. La Guardia di Finanza di Milano ha arrestato il 18 gennaio la commercialista della famiglia Panzeri: Monica Rossana Bellini.

La donna è stata fermata dai militari su esecuzione di un mandato di arresto europeo. Ossia quello che i magistrati belgi che conducono l’inchiesta sul Qatargate avevano già emesso. E che ha portato all’arresto tra, gli altri, dell’ex eurodeputato di PD e Articolo Uno, Pier Antonio Panzeri.

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Pier Antonio Panzeri. Foto Ansa

Con la ex vicepresidente greca dell’Europarlamento, Eva Kaili, e il compagno di lei, Francesco Giorgi, Panzeri è considerato il regista di un giro milionario di mazzette. Denaro frutto della presunta corruzione per ammorbidire le posizioni dei parlamentari di Strasburgo riguardo ai diritti umani in Paesi come Qatar, che ha appena ospitato i Mondiali di Calcio, e il Marocco. Paesi noti per non rispettarli, almeno secondo i canoni occidentali.

Qatargate, cosa sta succedendo

Come già per gli altri indagati, i PM belgi accusano anche Monica Rossana Bellini di associazione per delinquere, corruzione e riciclaggio. Nelle scorse settimane la commercialista aveva già subito una perquisizione dalla Gdf coordinata dal procuratore aggiunto, Fabio De Pasquale. Bellini, che tra le varie cariche risulta far parte dei collegi sindacali di alcune aziende municipalizzate milanesi come Milanosport, si trova ora nel carcere di San Vittore. Sul trasferimento della donna in Belgio, in base al mandato di cattura europeo, dovrà adesso decidere la Corte d’appello di Milano.

Panzeri firma un patto

Da Bruxelles si apprende intanto che l’ex eurodeputato Pier Antonio Panzeri si è formalmente ‘pentito’ e ha firmato un accordo con la procura federale belga, in base alle leggi di quel Paese, per svelare tutti i segreti del Qatargate. L’intesa prevede “una multa, la confisca di tutti i beni finora acquisiti, stimata attualmente in un milione di euro“, ma solo un anno di reclusione effettivo su 5 previsti.

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Marc Tarabella, eurodeputato di nazionalità belga appartenente al Partito socialista. Foto Ansa/Epa Stephanie Lecocq

Si è verificata “un’importante evoluzione” nelle indagini sul Qatargate ha spiegato il 17 gennaio la procura di Bruxelles, dove opera Michel Claise che guida le indagini. “Uno dei principali protagonisti della vicenda, Pier Antonio Panzeri, assistito dai propri legali, ha firmato con il procuratore federale un memorandum“. Il tutto ai sensi di alcuni articoli del codice di procedura penale belga, che “riguardano sospetti che si sono pentiti“.

Tarabella e il Qatargate

Dopo un mese di carcere a Bruxelles, dunque, e sulla base della firma del patto, il pentito si impegna a “rendere dichiarazioni sostanziali, rivelatrici, veritiere e complete” alla giustizia “in merito al coinvolgimento di terzi e, se del caso, al proprio coinvolgimento in relazione a reati” legati al caso in questione. Panzeri è stato denunciato il 10 dicembre 2022 per partecipazione ad un’organizzazione criminale in qualità di capogruppo, riciclaggio di denaro e corruzione attiva e passiva. E dopo un mese di carcere ha cominciato a svelare qualcosa del Qatargate. Panzeri avrebbe detto ai magistrati che lo interrogano di aver consegnato a rate, al deputato socialista Marc Tarabella, una somma fra i 120mila e i 140mila euro, frutto di corruzione.

Nei prossimi giorni riflettori puntati su Eva Kaili e il suo compagno, Francesco Giorgi, ex assistente parlamentare dello stesso Panzeri. Entrambi, come Panzeri, sono in carcere da poco dopo gli arresti, a Bruxelles. I magistrati belgi procederanno a nuovi interrogatori, nella convinzione che ambedue abbiano giocato un ruolo chiave nel Qatargate. Nel frattempo il socialista ed eurodeputato lussemburghese, Marc Angel, è stato eletto vice presidente dell’Eurocamera al posto di Kaili, destituita.

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La ex vicepresidente del Parlamento Ue, Eva Kaili, sotto inchiesta per il Qatargate, è stata sostituita dal lussemburghese Marc Angel. Foto Ansa/Epa Jalal Morchidi

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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