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Ucraina, si cercano ancora 25 dispersi a Dnipro

Sono almeno 40 i morti, compresi 3 bambini, per il bombardamento russo di un palazzo di 9 piani, il 14 gennaio, e 79 i feriti, fra cui 16 bambini

Si cercano ancora 25 dispersi a Dnipro, Ucraina, dopo il bombardamento russo che ha sventrato un palazzo in città uccidendo almeno 40 persone fra cui tre bambini.

L’attacco missilistico è avvenuto sabato scorso 14 gennaio. “Alle 8 del 17 gennaio – riportano i servizi di emergenza dell’Ucraina – 39 persone sono state salvate, tra cui 6 bambini. Sono 40 la persone morte, tra cui 3 bambini; 79 persone sono rimaste ferite, tra cui 16 bambini“.

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Dnipro, Ucraina, il palazzo sventrato dai missili russi il 14 gennaio. Foto Ansa/Dssu

I servizi di emergenza spiegano di avere “ricevuto 47 segnalazioni di persone scomparse. Di queste, 18 sono state trovate morte, 4 erano vive e si trovavano con i parenti negli ospedali. Si cercano attualmente 25 persone“. A Kiev le autorità hanno intanto introdotto interruzioni di corrente come misura di emergenza. Lo stesso vale per l’intera regione intorno alla capitale dell’Ucraina. Lo ha reso noto il principale fornitore privato di energia del paese, Dtek, come riporta l’agenzia Ukrinform.

Interruzioni di corrente

Sono in corso interruzioni di corrente di emergenza in tutta la regione. I programmi per la stabilizzazione delle interruzioni di corrente, elaborati in precedenza, non sono attualmente in vigore” si legge nel comunicato. L’infrastruttura energetica dell’Ucraina sarebbe comunque in fase di ripristino dopo i numerosi attacchi russi. E proseguono i lavori di riparazione in tutte le strutture danneggiate dai bombardamenti.

L’Ucraina e il nucleare

Resta grave la situazione della sicurezza attorno alle centrali nucleari dell’Ucraina. “Le missioni dell’Aiea (l’agenzia dell’ONU per l’energia atomica, n.d.r.) in tutte le centrali ucraine permetteranno di valutare le minacce alla sicurezza nucleare. E contribuiranno al rafforzamento di questa sicurezza negli impianti mentre gli attacchi nemici continuano“. Così il ministero dell’Energia di Kiev, riporta sempre Ukrinform.

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Il condominio distrutto a Dnipro visto da un vetro rotto di una finestra di fronte. Foto Ansa/Epa Oleg Pertasyuk

Accogliamo con favore l’avvio delle missioni dell’Aiea presso le altre 4 centrali nucleari dell’Ucraina” ha dichiarato il ministro dell’Energia ucraino, German Galushchenko. “La presenza diretta di rappresentanti dell’agenzia internazionale in tutte le centrali nucleari ucraine permetterà di valutare dall’interno tutti i pericoli, le minacce e le radiazioni che le azioni militari della Russia comportano“.

L’Aiea visita le centrali

Il ministro ha visitato la Centrale Nucleare dell’Ucraina Meridionale insieme al direttore generale dell’Aiea, Rafael Grossi. Con loro erano presenti il capo ad interim dell’Ispettorato di Stato per la regolamentazione nucleare, Oleh Korikov, e il presidente dell’agenzia ucraina per il nucleare NAEC Energoatom, Petro Kotin. Il gruppo ha partecipato alla cerimonia di innalzamento della bandiera dell’Aiea sull’impianto.

Ucraina, la reazione russa

Da parte russa arrivano reazioni a ciò che accade in Ucraina, direttamente dal portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. “L’espansione delle forze militari di Mosca è una necessità a causa della guerra per procura dell’Occidente contro la Russia” ha affermato. La presenza di ispettori dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) nelle centrali nucleari ucraine “non impedirà un disastro nucleare“. Lo ha sostenuto Renat Karchaa, consigliere dell’amministratore delegato della Rosenergoatom, l’agenzia russa che gestisce le centrali nucleari del Paese.

L’Aiea non ha né il potere legale, né la capacità tecnologica o di altro tipo per sventare una catastrofe nucleare” ha aggiunto. E ciò varrebbe, secondo il funzionario russo, “in caso di attacchi di artiglieria o di MLRS (sistemi missilistici a lancio multiplo, n.d.r.), o di attacchi aerei alle centrali nucleari“. “Quindi, da questo punto di vista, la presenza dell’Aiea in ogni centrale nucleare non sarebbe molto efficace, ma piuttosto politicamente motivata” ha aggiunto. Secondo Karchaa, attualmente sarebbe molto più importante monitorare e controllare la quantità di materiali fissili negli impianti nucleari.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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