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Israele: fermata un’italiana, altri due connazionali aggrediti dai coloni

In Cisgiordania due diversi, e inquietanti, episodi nel giro di tre giorni

L’esercito di Israele ha fermato una cittadina italiana di circa 50 anni, Stefania Costantini. Lo scrive l’Ansa, secondo cui la connazionale si trovava nel campo profughi di Dheisheh a Betlemme, in Cisgiordania.

Le truppe israeliane stavano svolgendo un’operazione militare, ma non è chiaro perché abbiano fermato Stefania Costantini che è stata portata via in modo violento. Le autorità diplomatiche italiane, il consolato a Gerusalemme e l’ambasciata in Israele stanno seguendo il caso.

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Stefania Costantini, 50 anni, italiana, è stata arrestata dall’esercito israeliano in Cisgiordania per ragioni che non sono chiare. Foto Twitter @ytirawi

Israele, arresto di un’italiana

Fonti locali, citate dall’agenzia di stampa palestinese Wafa, hanno riferito che “i soldati di Israele hanno fatto irruzione nella casa del giornalista palestinese Nidal Abu Aker, percosso il figlio, appena sottoposto a intervento chirurgico, e interrogato la moglie“. I soldati, ha proseguito la Wafa, hanno anche fatto irruzione nella casa dell’anziana madre di Abu Aker, dove hanno trovato l’attivista italiana e l’hanno fermata. Come documentano le immagini a cui si può accedere dal link sottostante, militari israeliani hanno portato via brutalmente  Stefania Costantini ‘caricandola’ sulle spalle come un sacco di patate.

Coloni aggrediscono escursionisti

La notizia segue di un giorno quella che, sempre relativamente a Israele, riguarda altri italiani. Un gruppo di 6 coloni israeliani armati ha attaccato 41 turisti escursionisti fra i quali cittadini italiani, francesi e statunitensi, ha scritto Giorgia Zanierato sul Corriere del Veneto. I fatti sono accaduti il 13 gennaio nei pressi del villaggio di Al Muarajat, vicino a Gerico, in Cisgiordania. Fra gli escursionisti c’era anche un ragazzo di Reggio Emilia, Simone Ruffini, e la sua fidanzata veronese Samera Ayyad, 29 anni. Quest’ultima ha la doppia cittadinanza: dell’Italia e di Israele, ed è domiciliata a Ramallah, in Cisgiordania, dove lavora per una organizzazione non governativa.

Il racconto dei fatti

Simone Ruffini, scrive il Corriere del Veneto, è uscito illeso dall’aggressione subita in Israele, ma Samera Ayyad ha riportato contusioni a un braccio e a una mano. Il gruppo stava percorrendo l’ultimo tratto del percorso al termine del quale li attendeva un autobus che li avrebbe riportati a casa. “I coloni ci hanno attaccato con bastoni e spray al peperoncino senza alcun motivo – ha spiegato Samera al Corriere del Veneto siamo rimasti intrappolati“.

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Simone Ruffini e Samera Ayyad, lui di Reggio Emilia, lei di Verona: sono stati aggrediti da coloni israeliani durante una gita turistica in Cisgiordania. Foto Twitter @TgrRaiVeneto

Secondo il racconto della donna gli aggressori hanno minacciato di morte gli esponenti del gruppo. La guida che conduceva i turisti ha allertato la polizia palestinese che li ha successivamente messi in contatto con la polizia di Israele. Le ambasciate americana, italiana e francese sono intervenute per sollecitare l’intervento dell’esercito. Soldati israeliani hanno poi scortato fino all’autobus gli escursionisti. Dal link accessibile sotto un video dell’aggressione che gli escursionisti hanno subito a opera dei coloni in Cisgiordania.

Il Consolato italiano in Israele

Dopo aver avvisato le rispettive autorità diplomatiche della situazione alcuni soldati israeliani ci hanno raggiunto e ci hanno scortati fino all’autobus” ha spiegato ancora al Corriere del Veneto Samera Ayyad. “Ma ci sono volute diverse ore prima che l’esercito sopraggiungesse. Non appena siamo tornati a Ramallah, dato che ero ferita, sono stata portata in ospedale per essere assistita e curata assieme a un’altra donna che aveva subito un attacco fisico e una signora in evidente stato di choc. Il Consolato generale italiano in Israele ha reso noto da Gerusalemme di “aver assistito i due connazionaliche avevano segnalato l’aggressione subita da parte di un gruppo di coloni. Israele vive un periodo di alta tensione, che non è diminuita, anzi per certi aspetti è cresciuta, dopo la vittoria di Benjamin Netanyahu alle elezioni del 1 novembre scorso.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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