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Meteo: maltempo sull’Italia, ma dell’inverno nemmeno l’ombra

Nei prossimi giorni diverse perturbazioni attraverseranno il nostro Paese

Le previsioni meteo dei prossimi giorni indicano ancora pioggia sull’Italia. Al maltempo, tuttavia, si accompagnerà un aumento della temperatura.

Inverno ancora senza freddo, dunque, all’inizio del 2023. La prima perturbazione atlantica dell’anno ha portato e sta portando forte maltempo con venti di burrasca.

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Il meteo oscilla fra diverse perturbazioni in questo inizio del 2023. Foto Pixabay

Meteo, vento protagonista

È tornata anche la neve sulle Alpi e localmente sulla dorsale appenninica. Lorenzo Tedici, meteorologo del sito ilmeteo.it, conferma comunque che questa perturbazione atlantica uscirà velocemente dall’Italia lasciando come ricordo il vento forte. Dal punto di vista meteo, la giornata del 10 gennaio ha visto protagonista il vento di Maestrale, specie in Sardegna. Ma anche, più in generale, sul Meridione e su parte delle regioni centrali. Al Nord, il protagonista sarà invece il Foehn, il vento secco e relativamente caldo che scende dalle Alpi.

In questi giorni le temperature dopo un diffuso calo notturno, a causa del cielo sereno al Centro-Nord e a causa dei venti di Maestrale al Sud, torneranno a salire riportandosi sopra la media del periodo. Non toccheremo valori record come nelle ultime settimane, ma non vedremo il freddo invernale ancora per molti giorni. Mercoledì 11 il meteo sarà in miglioramento anche al Sud. Tuttavia già in serata le regioni settentrionali, la Toscana e la Sardegna risentiranno degli effetti di un’altra perturbazione, che giovedì 12 scivolerà lungo la nostra Penisola.

Neve su Alpi e Appenini

In sostanza avremo nuovamente pioggia e temporali. Con delle nevicate mercoledì sulle Alpi e giovedì sulla dorsale appenninica, anch’esse associate a forti venti settentrionali. Secondo gli esperti meteo la tendenza per la settimana prossima mostra un’anomalia positiva situata sul comparto Atlantico e sull’Europa orientale, trovando estensione sin verso la Russia asiatica. Mentre un’anomalia negativa i meteorologi la osservano sul comparto europeo centro-settentrionale.

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La neve caduta a Campo di Giove, sull’Appennino abruzzese, il 10 gennaio 2023. Foto Ansa

Tale configurazione favorirebbe il transito di correnti instabili e fredde di matrice Artico Marittima, sull’Europa centrale. Quindi sin verso parte della nostra Penisola che potrebbe godere di condizioni invernali con un buon potenziale per il ritorno di piogge e neve a bassa quota almeno su Alpi e Appennino centrale.

Il meteo e le temperature

I dati meteo di quest’inizio del 2023 si sommano alla classificazione dell’estate del 2022 come la più calda mai registrata in Europa. Lo scorso anno è stato infatti il secondo più caldo della storia nel Vecchio Continente, e il 5° nel mondo. Lo rivela il rapporto Global Climate Highlights 2022 di Copernicus, il programma di osservazione della Terra dell’Unione europea. La temperatura media nel mondo nel 2022 è stata di 1,2 gradi superiore rispetto al periodo pre-industriale (1850-1900).

Co2 mai così alta

Il 2022 è l’8° anno consecutivo di temperature superiori di oltre 1 grado rispetto ai livelli pre-industriali. L’Accordo di Parigi del 2015 sul clima prevede di mantenere la temperatura sotto 2 gradi dalla media 1850-1900. Ma la Cop26 di Glasgow ha abbassato questa soglia a 1,5 gradi. La concentrazione media dell’anidride carbonica nell’atmosfera nel 2022 è stata di 417 parti per milione (ppm): 2,1 ppm in più rispetto all’anno precedente. La concentrazione media del metano è arrivata a 1894 ppb (parti per miliardo), superiori di 12 ppb rispetto al 2021. Per entrambi i gas si tratta delle concentrazioni più alte registrate dai satelliti. E dei livelli più alti da oltre 2 milioni di anni per l’anidride carbonica, e da oltre 800.000 anni per il metano.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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