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Gli USA e la loro influenza nell’Indopacifico: la pace è in pericolo?

Le ambizioni della Cina e l'imprevedibilità della Nord Corea. L'instabilità della zona preoccupa gli esperti.

La guerra in Ucraina ha stravolto gli equilibri mondiali, mettendo in discussione la pax americana in Europa durata per più di Sessant’anni. L’ordine mondiale che prefigurava, con il crollo dell’URSS nel ’89, gli USA come l’unica iperpotenza indiscussa, capace di imporre il proprio status quo al livello globale, è oggi fortemente in crisi. O almeno in via di trasformazione.

In particolare la Cina e la Russia tessono tele per indebolire al livello globale l’influenza politica ed il potere economico degli USA. Il che ci spinge ad osservare con più attenzione oggi, laddove si indebolisce l’influenza politica americana, che cosa sta succedendo. Primo fra tutti nell’Indo pacifico, dove gli americani rispetto a qualche decennio fa, a parte solidi alleati come il Giappone e la Corea del Sud, sono posti in seria difficoltà dall’avanzata cinese. Che cosa sta succedendo in questa parte del mondo? Chi sono i principali protagonisti?

FOTO Da Pixabay

Cina vs USA: il banco di prova delle questioni nell’Indopacifico

Le questioni politiche più scottanti dell’Indo pacifico sono senza alcun dubbio il caso Taiwan e la faida politica tra le due Coree. Dove la Corea del Nord, come ben sappiamo, minaccia attraverso i suoi numerosi test nucleari la pace globale. Il suo capo politico Kim Jon Un brama da sempre la riunione delle due Coree. Dove la Corea del Sud al contrario, perfettamente adeguatasi da vari decenni ormai alle politiche neo-liberali, non ha nessuna intenzione di ricongiungersi con la propria sorella ancora sotto regime comunista. Le due questioni, Taiwan e delle due Coree, anche a seguito dello scoppio della guerra in Ucraina, riassumono oggi un significato politico centrale. Perché nello scontro geopolitico attuale fra Cina e USA, questi casi-simbolo, vicini geograficamente più a Pechino che a Washington, sono oggi il vero banco di prova per testare e dimostrare al mondo la propria supremazia. 

Cartina Indopacifico/ Foto da Pixabay

L’alleato numero uno degli USA: Il Giappone

L’inizio del 2023 non ha che confermato tutto ciò. A parte la questione bollente di Taiwan, dove notoriamente per tutto il 2022 abbiamo assistito a vari momenti di escalation. A causa delle ripetute dimostrazioni di forza da parte dei cinesi nello spazio aereo dell’isola. Aumentate a seguito della visita in loco dell’ex presidente della Camera USA Nancy Pelosi. Il 2023 è iniziato mostrando anche frizioni inedite tra Cina e Giappone. Il ministero della Difesa giapponese ha dichiarato di aver avvistato un drone militare cinese che ha volato dal Mar Cinese Orientale, passando tra le isole giapponesi in direzione dell’Oceano Pacifico, per poi tornare indietro attraverso la stessa rotta in direzione ovest. Un avvistamento alquanto inedito che si inserisce in un contesto nel quale i rapporti tra Tokyo e Pechino sono ormai ai minimi termini. 

Navi Giapponesi nel Mar Cinese Orientale/ Foto da Pixabay

Aldilà del caso-Taiwan, dove ovviamente Tokyo difende a spada tratta, nell’interesse di contenere l’espansionismo cinese, l’indipendenza dell’isola affianco dell’alleato americano. Le questioni in sospeso che Tokyo contende con Pechino nell’aerea, sono le isole Diaoyu/Senkaku, localizzate nel mar Cinese orientale. Amministrate oggi da Tokyo nonostante le rivendicazioni di Pechino. La Cina da parte sua è inoltre recentemente piuttosto infastidita dalla nuova strategia militare giapponese, annunciata poco prima di fine anno. Dove il governo ha stanziato un budget di difesa record, allineandosi alla linea USA e quella annunciata dall’UE. Il progetto militare di Tokyo prevede anche nello specifico lo sviluppo di 3 mila missili a lungo raggio. Gittate tali da colpire anche Nord Corea e Cina.

Le ambizioni militari di Kim Jon Un: la preoccupazione degli esperti

Le dimostrazioni militari nell’area in questione sono purtroppo piuttosto preoccupanti. E non accennano ad attenuarsi. Il 31 dicembre la Corea del Nord ha lanciato altri tre missili balistici a corto raggio al largo della sua costa orientale, caduti poi nelle acque tra la Penisola coreana e il Giappone. Solo qualche settimana prima Seul aveva denunciato la penetrazione di droni nordcoreani nel proprio spazio aereo, presumibilmente per attività di ricognizione o per testare le difese aeree sudcoreane. Non lasciano affatto ben sperare poi le ultime dichiarazioni del leader Nordcoreano Kim Jong Un, rilasciate a inizio anno dall’agenzia di stato KCNA. Kim ha annunciato un’espansione “esponenziale” dell’arsenale nucleare del Paese e lo sviluppo di un missile balistico intercontinentale più potente, in grado di raggiungere il territorio USA. Se la pax americana in Europa è stata violata tragicamente, gli esperti temono oggi col fiato sospeso una violazione nell’Indo pacifico.  

Chiara Cavaliere

Attualità, Spettacolo e Approfondimenti

Siciliana trapiantata nella Capitale, dopo la maturità classica ha coltivato la passione per le scienze umane laureandosi in Scienze Politiche alla Luiss Guido Carli. Senza mai abbandonare il sogno della recitazione per cui ha collaborato con le più importanti produzioni cinematografiche italiane tra cui Lux Vide, Lotus e Italian International Film.
Si occupa di attualità e degli approfondimenti culturali e sociali di MAG Life, con incursioni video. Parla fluentemente inglese e spagnolo; la scrittura è la sua forma di attivismo sociale. Il suo mito? Oriana Fallaci.

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