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Ucraina, Erdogan chiede a Putin un cessate il fuoco unilaterale

Il presidente della Turchia si pone come mediatore fra Mosca e Kiev. Zelensky: "Entro il 2023 sconfiggeremo la Russia"

Nel tentativo di fermare in qualche modo la guerra in Ucraina si muove il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan. In una telefonata con Vladimir Putin, Erdogan ha chiesto alla Russia un cessate il fuoco “unilaterale” e una soluzione pacifica della crisi.

La notizia è emersa dal colloquio telefonico tra i due leader, riferisce la presidenza turca, secondo quanto scrive la Tass. Intanto la Russia si prepara a un’escalation della situazione al fronte in Ucraina.

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Il presidente turco, Erdogan, con Vladimir Putin lo scorso 13 ottobre al vertice di Astana, in Kazakistan. Foto Ansa/Epa Vyacheslav Prokofyev

L’Ucraina è riluttante

Una recrudescenza ulteriore dei combattimenti che probabilmente accadrà in febbraio, a un anno esatto dall’invasione delle truppe di Putin. Allo stesso tempo Erdogan si muove dietro le quinte per spingere Kiev a firmare “accordi di pace” sul modello di quelli di Minsk. Lo ha detto all’emittente pubblica ucraina Suspilne il segretario del Consiglio di sicurezza e di difesa ucraino, Oleksii Danilov.

Febbraio sarà decisivo per loro – ha affermato Danilov – Perché le date sono importanti per loro, gli anniversari, ecc. Si stanno preparando a un’escalation“. “Adesso un uomo di nome Taras Kozak (collaboratore del politico ucraino filo-Cremlino e amico personale di Putin, Viktor Medvedchuk, ndr) è diventato più attivo” ha proseguito Danilov. “Sta organizzando incontri con i rappresentanti europei per costringerci a firmare alcuni accordi di pace. O almeno così credono, una sorta di Minsk 3. Naturalmente non accetteremo“.

La guerra nel Donbass

Giungono intanto dati e cifre di morte sempre nuovi. Oltre il 60% della città di Bakhmut, infatti, nell’Ucraina sud-orientale, è stato distrutto durante i combattimenti e l’offensiva russa, che va avanti da 6 mesi. Lo ha reso noto in una conferenza stampa il capo dell’amministrazione militare della regione di Donetsk, Pavlo Kyrylenko, come riporta RBC-Ucraina.

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I soccorritori cercano di spegnere un incendio in un edificio privato dopo i bombardamenti russi nel villaggio di Ivanivka, vicino a Bakhmut, nell’area di Donetsk, il 2 gennaio 2023. Foto Ansa/Epa George Ivanchenko

Non importa quali tentativi abbia fatto il nemico per entrare in città, non è stato in grado di avanzare. Non importa quale successo abbiano avuto, sono stati respinti alle loro precedenti posizioni fuori città“, ha commentato Kyrilenko. Il quale ha poi aggiunto che le forze russeora si trovano in una zona pianeggiante e devastata, che sta contribuendo anche all’enorme perdita di soldati“. Kyrylenko ha inoltre affermato che due civili sono morti nei bombardamenti russi sulla città il 4 gennaio.

Il messaggio di Zelensky

È necessario porre fine all’aggressione russa quest’anno” ha dichiarato il presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky nel suo consueto discorso quotidiano alla nazione. “Non dobbiamo posticipare nessuna di quelle opportunità di difesa che possono accelerare la sconfitta dello stato terrorista“. “La Francia sta portando il sostegno della difesa europea all’Ucraina a un nuovo livello e ringrazio il presidente Macron per questa leadership” ha aggiunto Zelensky. “Avremo più veicoli corazzati, compresi carri armati con ruote di fabbricazione francese. Questo è ciò che dà un chiaro segnale a tutti gli altri nostri partner. Non c’è alcuna ragione razionale per cui i carri armati di tipo occidentale non siano ancora stati forniti all’Ucraina. E questo è molto importante per ripristinare la sicurezza per tutti gli ucraini e la pace per tutti gli europei“.

A picco il Pil dell’Ucraina

Sul fronte della vita economica dell’Ucraina si registra il tracollo del Pil. Nel corso del 2022 il prodotto interno lordo ucraino è precipitato del -30,4% rispetto alla crescita del +3,4% dell’anno prima. Si tratta di una stima preliminare del ministero dell’Economia di Kiev. Il dato, su cui ha ovviamente pesato la guerra, è il peggiore dall’anno dell’indipendenza dell’Ucraina dall’Unione sovietica nel 1991. Tuttavia il ministero sottolinea in una nota che la caduta del Pil è meno rilevante di “quanto si aspettassero gli esperti all’inizio dell’invasione, quando le stime oscillavano tra il -40 e il -50%“.

 

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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