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Vialli, peggiorano le sue condizioni. La madre lo raggiunge in ospedale

Il dirigente della Nazionale di calcio ed ex campione è ricoverato di nuovo a Londra, dove vive da tempo

Il mondo dello sport è in ansia per quello che sembra un aggravarsi delle condizioni di salute di Gianluca Vialli. Il dirigente della Nazionale ed ex attaccante di Cremonese, Sampdoria e Juventus sta affrontando un tumore al pancreas.

La madre dell’ex calciatore lo ha raggiunto a Londra dove Vialli è ricoverato. La malattia lo affligge ormai da 5 anni ma la scorsa settimana Vialli ha annunciato il suo momentaneo passo indietro da dirigente della Nazionale per curarsi in una fase che si è fatta più difficile.

Gianluca Vialli e Roberto Mancini (a sin.) al Torino film festival, il 26 novembre 2022, per la presentazione del documentario di Marco Ponti "La bella stagione", sulla Sampdoria
Gianluca Vialli e Roberto Mancini (a sin.) al Torino film festival, il 26 novembre 2022. Foto Ansa/Alessandro Di Marco

Vialli, lo stop agli impegni

Gianluca Vialli parlò in passato, a proposito della sua malattia, come di un “ospite indesiderato” e di un “compagno di viaggio che avrei evitato volentieri“. Di pochi giorni fa, come detto, l’annuncio dello stop agli impegni con la Federcalcio e con la Nazionale, proprio per il suo stato di salute. “Devo aiutare il mio corpo – aveva precisato Vialli – a superare questa fase della malattia“.

Londra è ormai dal tempo la metropoli in cui l’ex calciatore vive stabilmente ed è lì che si trova ricoverato, ancora una volta, nella clinica dove aveva già sostenuto due cicli di chemioterapia. Le sue condizioni si sarebbero aggravate nelle ultime ore e la madre Maria Teresa, di 87 anni, è partita sabato 17 dicembre da Cremona, la città di origine della famiglia, per l’Inghilterra. Un segnale della delicatezza del momento che attraversa l’ex campione azzurro.

I messaggi di solidarietà

Già nei giorni scorsi erano stati tantissimi i messaggi di solidarietà, vicinanza e affetto da parte di tutto il mondo del calcio. Tanti dei quali da parte di ex compagni, fra cui Mancini, Ravanelli e Cabrini, per esempio. Ma anche da parte di giocatori che Gianluca Vialli aveva guidato durante la carriera da allenatore, come Thierry Terry, e inoltre da parte di amici e conoscenti. Tutti stretti attorno a uno degli uomini più amati e iconici dello sport italiano.

Un'immagine di Sinisa Mihajlovic quando era ancora allenatore del Bologna
Sinisa Mihajlovic. Foto Ansa/Paolo Magni

Fra i compagni e amici storicamente più importanti per Vialli c’è il commissario tecnico della Nazionale, Roberto Mancini, che il 19 dicembre è stata una delle 4 persone che hanno portato a spalla la bara di un altro grande ex calciatore: Sinisa Mihajlovic. Come è noto, l’ex allenatore del Bologna è scomparso il 16 dicembre per le conseguenze di una leucemia mieloide acuta contro cui combatteva da 3 anni.

Lotito tira in ballo Vialli

In occasione dei funerali di Mihajlovic, a Roma, il presidente della Lazio, Claudio Lotito, è intervenuto citando inaspettatamente Gianluca Vialli. “Io penso che dobbiamo approfondire alcune tematiche, ricorrono troppo spesso alcune malattie che potrebbero essere legate al tipo di stress e di cure” ha dichiarato Lotito ai cronisti. “Anche Vialli sta male. Stiamo parlando del nulla, non c’è nessun discorso scientifico, certo ci dobbiamo porre l’interrogativo sul perché accadono queste cose in modo ricorrente. Accadono anche nella vita ordinaria ma su dei fisici possenti e forti è più difficile che possano accadere. Mi auguro non ci sia nessun nesso, però ci dobbiamo porre degli interrogativi a 360 gradi per approfondire alcuni tipi di malattie che cominciano a essere numerose nel nostro mondo“.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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