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Addio a Lando Buzzanca: il “Merlo” del cinema italiano

L'attore è morto a 87 anni dopo molte traversie nelle cure. Protagonista della commedia sexy è stato anche un apprezzato interprete in Tv e a teatro

È morto a Roma Lando Buzzanca. L’attore si è spento domenica 18 dicembre a Villa Speranza dove era ricoverato da circa un mese.

L’ultima fase della sua vita è stata segnata da ricoveri e grandi polemiche. Se ne è andato in punta di piedi, a 87 anni, uno degli attori e volti più conosciuti del cinema e della tv italiana. Lui che dell’esuberanza e della simpatia aveva in parte fatto la sua cifra creativa. Un anno trascorso in una residenza sanitaria assistita, seguito da un ricovero in ospedale e poi in un centro di riabilitazione. Acciacchi, cadute, malattie, e uno strascico di polemiche finale che lascia un senso di nostalgia. Lando Buzzanca aveva una lunghissima carriera alle spalle. Nato a Palermo, Buzzanca esordisce nel 1961 in Divorzio all’italiana di Pietro Germi. Il successo arriva con Il merlo maschio del 1971, commedia sexy all’italiana diretta da Pasquale Festa Campanile.

L'attore Lando Buzzanca nel 2017 alla presentazione del film "Chi salverà le rose?" in cui recitò in coppia con Carlo Delle Piane
Lando Buzzanca nel 2017 alla presentazione del film “Chi salverà le rose?” diretto da Cesare Furesi. Foto Ansa/Angelo Carconi

Buzzanca, una fine tormentata

Il mese scorso il medico di Buzzanca, Fulvio Tomaselli, aveva denunciato il decadimento dell’attore nella Rsa in cui era ricoverato. Il figlio Massimiliano aveva però dichiarato di voler denunciare sia Tomaselli che l compagna dell’attore, Francesca Della Valle “per tutelare il padre e la sua privacy“. L’8 novembre l’attore era stato poi trasferito al Policlinico Gemelli in seguito alla rottura di un femore, per poi essere portato nel centro di riabilitazione dove è morto.

Il suo personaggio

Famoso soprattutto per aver incarnato meglio di chiunque altro lo stereotipo dell’uomo siciliano passionale e geloso, anche per grandi registi come Pietro Germi e Antonio Pietrangeli. “Ho interpretato 110 film – raccontava Buzzanca – ma fin dall’inizio ho sempre scelto, ho sempre voluto fare l’attore. Anche quando non ero nessuno ed ero al verde. Avevo 500 mila lire in tasca che mi aveva dato di nascosto mia madre, ma sono finiti in fretta, ho dormito per strada, ho mangiato alla Caritas, volevo fare il cinema, facevo piccole comparsate, ma sapevo che non bastava”.

Una lunga carriera

Gerlando Buzzanca, detto Lando, nasce a Palermo il 24 agosto 1935 da una famiglia di attori. Studia recitazione alla celebre Accademia Sharoff tra un lavoro saltuario e l’altro. Fa il cameriere ma anche il gigolò. A 17 anni si trasferisce a Roma. L’esordio al cinema arriva nel 1959 in un film storico, non solo per l’ambientazione. Si tratta di Ben-Hur, dove l’attore appare nella piccola parte di uno schiavo. L’occasione giusta arriva nel 1961 con Pietro Germi che lo sceglie per il ruolo di Rosario Mulè in Divorzio all’italiana. L’anno dopo è ancora Pietro Germi a regalargli una grande parte, quella del fratello di Stefania Sandrelli in Sedotta e abbandonata. Nel 1956 Buzzanca si era intanto sposato con Lucia, con cui ha condiviso la vita per 57 anni.

Lando Buzzanca aveva partecipato a "Ballando con le stelle" nel 2016
Lando Buzzanca e Sara Mardegan durante la trasmissione “Ballando con le stelle” nel 2016. Foto Ansa/Giuseppe Lami

Buzzanca, dopo i film di Germi, decide di non trascurare la televisione e partecipa a diversi sceneggiati come La trincea. Piano piano l’attore inizia a crearsi un suo personaggio, quello del provinciale amante delle donne e spesso poco furbo. Questa maschera ricorrente lo porterà a collaborare anche con grandi registi. Ma gli Anni Settanta sono anche quelli del successo televisivo in coppia con Delia Scala in Signore e signora con il tormentone “mi vien che ridere” del quale Buzzanca ha parlato come di una “delle cose più belle della mia vita”.

Il successo di Buzzanca in tv

Buzzanca torna alla ribalta in tv nel 2005 con il trionfo della miniserie di Rai Uno Mio figlio nata da un’idea dello stesso Buzzanca che interpreta un poliziotto, il Commissario Vivaldi, padre di un ragazzo gay (oltre 8 milioni di spettatori e 30%). Nel 2007 raccoglie il plauso anche della critica per la sua interpretazione nel lungometraggio I Viceré di Roberto Faenza. La partecipazione al film gli garantisce la vittoria di un Globo d’oro e la nomination al David di Donatello come miglior attore protagonista.

Nel 2016 prende parte all’undicesima edizione di Ballando con le stelle, danzando in coppia con Sara Mardegan. Nel 2017, Buzzanca e Carlo Delle Piane interpretano una coppia di anziani omosessuali nel toccante film Chi salverà le rose? Buzzanca aveva due figli fra cui Mario, oltre a Massimiliano. po la morte della moglie, avvenuta nel 2010, aveva perso la forza e la voglia di vivere tanto che nel 2013 tentò di togliersi la vita. Poi l’incontro con Francesca Della Valle di 35 ani più giovane di lui.

Buzzanca con Napolitano nel 2011
Lando Buzzanca nel 2011 con l’allora presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Foto Ansa/Quirinale Antonio Di Gennaro

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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