NewsPrimo piano

Elezioni in Brasile, Lula corre verso la vittoria

Al voto 156 milioni di cittadini. Jair Bolsonaro conta le sue ultime ore al potere ma potrebbe comunque mandare il rivale al ballottaggio

Seggi aperti in Brasile per le elezioni che potrebbero sancire il clamoroso ritorno al vertice del paese, come presidente, di Luiz Inácio “Lula” da Silva. Lo sfidante del capo di Stato uscente, Jair Bolsonaro, gode di ampio vantaggio in tutti i sondaggi ma non è detto che riesca a prevalere sull’avversario al primo turno. 

Le urne elettroniche si sono aperte alle 8 circa – ora di Brasilia, la capitale – in 5.570 città del Paese e in 181 località all’estero. Sono chiamati al voto circa 156 milioni di elettori. Il voto in Brasile è obbligatorio per tutti i cittadini tra i 18 e i 70 anni di età. Oltre al prossimo presidente della Repubblica – il 39° – si eleggeranno anche i deputati federali, quelli statali, i senatori e i governatori dei 26 Stati e del Distretto di Brasilia. In totale corrono in questa competizione elettorale oltre 29.200 candidati. Al lavoro nei seggi di tutto il vastissimo Brasile ci sono 1,8 milioni di scrutatori.

Foto Ansa/Epa Andre Coelho

Brasile, si vota col maggioritario

Il sistema è quello maggioritario. Per essere eletto, il candidato deve ottenere più del 50% del totale dei voti, altrimenti si passa al ballottaggio, previsto per il prossimo 30 ottobre. Il leader della sinistra brasiliana, Luiz Inácio Lula da Silva, 76 anni, leader storico del Partido de los Trabajadores (Pt), arriva alle presidenziali con la possibilità di vincere le elezioni al primo turno.

Lula dopo aver votato in un seggio di San Paolo. Foto Ansa/Epa Fernando Bizerra

Secondo i sondaggi Lula avrebbe dalla sua il 50% dei voti validi, contro il 36% del suo principale rivale, il presidente uscente della destra, Jair Bolsonaro, 67 anni, del Partito liberale, secondo l’ultimo sondaggio di Datafolha, pubblicato il 1 ottobre. Occorre tuttavia ricordare il margine di errore di almeno il 2% e molte altre incognite che già in passato i rilevamenti delle intenzioni di voto hanno messo a nudo.

Rischio di violenze

Per evitare il “rischio di violenza politica“, la Corte suprema (Stf) ha vietato il porto d’armi, e 500mila unità delle forze dell’ordine sono al lavoro per garantire la sicurezza in tutto il Paese. Tra le novità di queste elezioni c’è anche l’unificazione degli orari di voto in tutto il Paese. Secondo il Tribunale superiore elettorale (Tse), per la prima volta tutti i seggi saranno aperti dalle 8 alle 17 locali, seguendo l’orario di Brasilia, col calcolo dei risultati al via dalle 17 e previsto prima delle 20. Le Forze armate condurranno un conteggio parallelo a campione e in tempo reale su 385 urne. Una novità introdotta su pressing di Bolsonaro, scettico sull’affidabilità dei seggi elettronici, a suo avviso soggetti a brogli e a rischio di attacchi hacker. Un’iniziativa che gli osservatori politici guardano con preoccupazione e sospetto, nel timore di possibili spallate alla democrazia. Quella di domenica 2 ottobre è la nona elezione presidenziale in Brasile dalla fine della dittatura militare (1964-1985).

Jair Bolsonaro ha votato in un seggio di Rio de Janeiro. Foto Ansa/Epa Andre Coelho

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

Pulsante per tornare all'inizio