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Caraibi: infuria l’uragano Fiona. Paura anche negli Usa e in Canada

Prima Porto Rico poi le Bahamas e nel fine settimana il Nord America: non si ferma l'ascesa del ciclone tropicale di categoria 4

Un nuovo pericoloso uragano mette in crisi il Centro e il Nord America. Dopo aver colpito le Bahamas, l’uragano Fiona minaccia l’arcipelago delle Bermuda. Negli Usa è già classificato categoria 4: appena sotto il livello di massima gravità.

Gli esperti del Centro nazionale uragani in Usa (National Hurricane Center NHC) intanto lo hanno elevato da categoria 3 a 4 su una scala di 5. Si stimano venti fino a 210 chilometri orari. Fiona dovrebbe toccare terra alle Bermuda domani 22 settembre, prima di dirigersi verso la costa atlantica del Canada, impattando probabilmente anche sugli Stati Uniti. Fra venerdì 23 e sabato 24 settembre, seguendo una traiettoria Sud-Nord/Nordest. “Ci aspettiamo un impatto pesante“, avvertono i meteorologi. Il ciclone tropicale si è già abbattuto sulle isole Turks e Caicos, dell’arcipelago delle Bahamas nell’Oceano Atlantico. Lì sono ‘atterrati’ venti violenti, con una velocità fino a 150 chilometri all’ora. Ma anche piogge torrenziali e mareggiate molto alte, spingendo i funzionari a esortare i residenti a rimanere in casa.

Foto Ansa/Epa Orlando Barria

Vittime dell’uragano

Sabato almeno due persone sono morte a Porto Rico, mille, invece, quelle salvate. A Porto Rico la tempesta – che era ancora di categoria 1 – ha spazzato via l’elettricità in gran parte dell’isola prima di schiantarsi contro la Repubblica Dominicana dove al momento si conta una vittima. Si tratta di un uomo schiacciato da un albero a Nagua, una delle zone più colpite dalla violenza dell’uragano. Ottocento circa i portoricani evacuati dalle loro case, con le piogge che hanno causato un blackout generale. Sono rimasti al buio oltre tre milioni di abitanti. Impossibile secondo il presidente della Repubblica Dominicana, Luis Abinader, quantificare i danni.

Foto Ansa/Epa Thais Llorca

Le ultime proiezioni indicano che l’uragano Fiona potrebbe raggiungere latitudini molto a Nord conservando ancora una potenza significativa. Stando alle stime attuali sarà sul territorio canadese della Nuova Scozia e sull’isola di Newfoundland entro domenica 25 settembre. In quel momento potrebbe scendere al livello di ciclone forte. Tuttavia l’impatto sulle coste orientali del Canada potrebbe essere comunque importante: si parla di venti fino a 160 chilometri all’ora, violente mareggiate e piogge torrenziali.

La paura a Porto Rico

L’impatto di Fiona è stato ancora più forte sul piano emotivo in questi primi giorni di attività  dell’uragano. Il quale arriva nel quinto anniversario dell’uragano Maria che nel 2017 lasciò l’isola di Porto Rico senza elettricità dopo aver abbattuto la rete di distribuzione. Ci furono 5mila vittime. Il servizio non si è mai più ripreso. Ci sono continui blackout. La gente si lamenta, protesta. Proprio in questi giorni è uscito un videoclip del noto cantante Bad Bunny, El Alagón, che accompagna un reportage realizzato dalla giornalista portoricana Bianca Graulau, Aquí vive gente. Raccoglie la forte denuncia della popolazione sulla vendita ai privati di imprese e infrastrutture che erano pubbliche. Tra queste c’è proprio la rete di distribuzione dell’energia elettrica.

Foto Ansa/Epa Orlando Barria

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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