Foto Ansa
Nella domenica che precede le elezioni del 25 settembre si accende al Nord lo scontro elettorale fra la Lega e il PD. Sfida a pochi chilometri di distanza, da Pontida a Monza, fra Matteo Salvini ed Enrico Letta.
Sul ‘sacro suolo’ bergamasco scelto da Umberto Bossi nel 1990 per il raduno del Carroccio che fu, Matteo Salvini torna a pochi giorni dalle elezioni, dopo un silenzio di 3 anni. “Per smentire tutte le chiacchiere, le invidie, le gelosie e le parole al vento, perché rimanga scritto l’impegno a prendere per mano questo Paese” grida dal palco davanti a una folla molto numerosa. “Scripta manent. Ministri e governatori sottoscrivono i 6 impegni su cui ci mettiamo la firma“. Così il leader della Lega ha lanciato i sei punti su cui si è impegnato in vista di un eventuale futuro Governo del Centrodestra.
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Ha fatto firmare i 6 punti ai ministri e governatori leghisti sul palco di Pontida. Quindi ha citato gli impegni per le elezioni. Si va dallo stop al caro bollette alla riforma dell’autonomia, e dalla flat tax e pace fiscale a Quota 41 per le pensioni. Infine ci sono il ripristino dei decreti Sicurezza sull’immigrazione e una ‘giustizia giusta’. Secondo gli organizzatori della Lega, ci sono 100 mila presenze al raduno leghista che è in corso sul pratone del comune bergamasco.
Salvini con Bossi in un foto d’archivio. Fonte: Twitter @Giorgiolaporta
Il fondatore della Lega, Umberto Bossi, assente dal raduno leghista del suo partito a Pontida, a cui era stato invitato formalmente nei giorni scorsi. Bossi, che domani 19 settembre festeggia il suo 81º compleanno, è rimasto nella sua Gemonio, come rivela il figlio Renzo che ha postato su Facebook una foto dei due insieme.
Nelle stesse ore del comizio leghista in vista delle elezioni a Pontida, Enrico Letta e il PD dei sindaci erano nella Monza. La città strappata a giugno, a sorpresa, al Centrodestra. “Non c’è nessun destino che è già scritto, se noi vogliamo che questo destino cambi e noi lo vogliamo” ha scandito il segretario del PD sul palco fra gli appalusi. “Sta a noi cambiare il destino del nostro Paese e fatemelo dire a tutti quelli che mi dicono se mi sono pentito di essere tornato in politica” ha aggiunto.
La Camera dei deputati. Foto Twitter @nomfup
“Io dico no perché ho avuto grande fortuna e la politica mi ha dato solo esperienze positive. La politica ti fa fare solo esperienze positive grazie alla nostra comunità“. “Lo dico a quelli che in questo momento stanno andando a Pontida – ha aggiunto Letta – guardate che l’Italia in cui è tutto il partito del Nord contro il partito del Sud, questa Italia non andrà da nessuna parte. Perché l’Italia è una e unita“. “Pontida oggi è diventata provincia dell’Ungheria, non vogliamo un’Italia provincia dell’Ungheria” ha concluso.
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