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Le elezioni degli influencer, Ferragni contro il Centrodestra

Polemica con Fratelli d'Italia. La Russa: "Se vinciamo noi stia zitta per 3 mesi"

L’influencer Chiara Ferragni torna al centro dello scontro social con Fratelli d’Italia, a pochi giorni dalle elezioni.

A fine agosto Ferragni aveva criticato la regione Marche, guidata da un esponente FdI, per l’aborto negato nelle cliniche pubbliche. Ora, attraverso il suo account Instagram, condivide un post in cui si invitano i giovani il 25 settembre ad andare a votare contro” il Centrodestra. Una presa di posizione che non è affatto piaciuta a Ignazio La Russa, senatore e braccio destro di Giorgia Meloni: “Gli amici della Ferragni hanno governato per 10 anni, la sfido: se i partiti che sostiene perdono stia tre mesi in silenzio social“.

Chiara Ferragni. Foto Ansa/Epa Caroline Blumberg

Fate sentire la vostra voce il 25 settembre. La tua voce è essenziale” ha scritto Chiara Ferragni su Instagram postando un’omonima pubblicazione dell’account Apriteilcervello, profilo che si definisce “antifascista, antirazzista e support Lgbt+“. “Da leggere tutto“, si limita a dire l’influencer. “I partiti di Salvini, Meloni, Berlusconi – si legge nel documento condiviso da Ferragni – sono gli stessi che poche settimane fa al Parlamento europeo hanno votato contro una risoluzione che chiedeva di condannare l’abolizione del diritto di aborto negli Stati Uniti“.

Ferragni e “l’apatia da combattere

L’invito del post è a “combattere l’apatia“. Il documento postato da Ferragni recita, fra l’altro: “Le elezioni, che per molti porteranno alla formazione di un nuovo ‘governo corrotto’, per milioni di noi sono l’inizio di tutt’altro“. Ed è sulla definizione di governo corrotto che interviene Ignazio La Russa, esponente di Fratelli d’Italia. Ovvero del partito che secondo gli ultimi sondaggi disponibili – diffusi venerdì scorso come previsto dalla legge – si appresta a diventare il più votato il 25 settembre.

Ignazio la Russa. Foto Ansa/Matteo Corner

Nel ‘vecchio governo corrotto’ di sicuro Fratelli d’Italia non c’era mentre da 10 anni nei governi ci sono sempre stati, senza aver mai vinto, tutti gli amici politici della Ferragni. Se erano corrotti? Lo afferma la Ferragni. Di sicuro erano l’opposto del bene. E sfido la Ferragni a tre mesi di silenzio social se perdono quelli che lei sponsorizza. Accetta la scommessa o sa che perderebbe una montagna di soldi guadagnati senza merito?“, dichiara Ignazio La Russa.

Ruggini sempre più pesanti

Ma che tra i Ferragnez e Fratelli d’Italia non corra buon sangue lo si era capito da tempo. Pochi giorni fa Fedez, marito di Chiara Ferragni, aveva duramente attaccato Giorgia Meloni. Il cantante quando era 18enne definiva i carabinieriinfami e figli di cani” nel brano Tu come li chiami e per questo aveva subito una denuncia per vilipendio delle forze armate dello Stato. Nel commentare l’archiviazione giudiziaria aveva ricordato come alla stessa età Giorgia Meloninon diceva cose più intelligenti. Nelle trincee del Movimento Sociale Italiano a dire che Mussolini ha fatto anche cose buone“. “Se potete accettare senza indignazione le sue dichiarazioni potete accettare che anche io a 18 anni sparavo str… E io – diceva Fedez nel video su Instagram – non ricoprirò nessun ruolo istituzionale in questo Paese, per fortuna per voi“.

Fedez. Foto Ansa/Daniel Dal Zennaro

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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