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Ucraina, attacchi hacker più che raddoppiati in 6 mesi di guerra

Il conflitto con la Russia è anche cibernetico, oltreché di combattimenti sul terreno

La guerra in Ucraina è, fin dall’inizio, un conflitto anche cibernetico. Nel quale un ruolo importante lo giocano i pirati informatici, gli hacker. A oggi, dopo sei mesi di combattimenti emergono dati significativi per un bilancio sulle azioni di aggressione a banche dati, aziende e istituzioni di Kiev ma anche di Mosca. 

Tra febbraio e agosto di quest’anno, gli attacchi hacker al governo e al settore militare dell’Ucraina sono cresciuti del 112%. La percentuale in Russia, per gli stessi soggetti, è invece scesa dell’8%. Lo dice la società di sicurezza Check Point Software Technology. Negli ultimi sei mesi, la società ha documentato oltre 1.500 attacchi informatici settimanali in media su ogni rete aziendale in Ucraina, un numero superiore alla media globale e alla Russia.

Russia, attacco al settore finanziario

Ciò corrisponde a un aumento del +25% sulla media settimanale in Ucraina, rispetto a prima del conflitto. Tutto ciò mentre a livello mondiale l’intensificarsi degli effetti della guerra cibernetica è stato dello 0,1%. In Russia ha fatto invece un balzo in avanti del +13%. Check Point Research, la divisione di Threat Intelligence di Check Point Software Technologies, ha riferito che il settore che ha subito il maggior numero di attacchi informatici in Russia è stato quello finanziario, con una media di oltre 2.600 aggressioni settimanali per organizzazione.

Volodymyr Zelensky. Foto Ansa/Epa Sergey Dolzhenko

Numeri pesanti che implicano, di fatto, un aumento del +24% rispetto allo scenario che mediamente si verificava prima del conflitto fra Russia e Ucraina. Il secondo settore che ha subito più attacchi è quello delle comunicazioni, con una media di 1.928 aggressioni settimanali per organizzazione (-8%). Il manifatturiero è stato il terzo settore più attaccato, con oltre 400 attacchi settimanali per organizzazione (-64%).

Russia e ucraina, la guerra cibernetica

Nonostante la Russia non si sia completamente disconnessa da Internet, sappiamo che le reti e i siti web governativi e militari hanno implementato diverse misure per limitare l’accesso alle loro risorse dall’esterno” dicono gli esperti. Tutto questo rende “più difficile l’esecuzione di alcuni attacchi” da parte degli hacker.

Vladimir Putin. Foto Ansa/Epa/Tass

Dopo la fine del conflitto fra Russia e Ucraina gruppi e singoli individui non scompariranno. Al contrario, rivolgeranno le nuove competenze e i loro strumenti verso nuovi obiettivi“. In questo modo, proseguono gli esperti di guerra cibernetica, si potrebbe scatenare “uno tsunami di attacchi informatici in tutto il mondo. Abbiamo già iniziato a vedere i primi segnali di allarme. Le aggressioni ai partner della NATO e ai paesi che hanno aiutato l’Ucraina sono aumentati, sia in frequenza che in intensità“.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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