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Lady Diana, la morte: tutte le teorie cospiratrici

L'incidente della Principessa del Popolo ha dato il via a speculazioni di ogni sorta

La morte di Lady Diana è avvenuta la sera del 31 agosto 1997, mentre si allontanava dall’Hotel Ritz di Parigi con il suo fidanzato, l’erede di Harrods, Dodi al Fayed. L’auto era guidata dal capo della sicurezza ad interim del Ritz, Henri Paul, e alla coppia si unì la guardia del corpo dello stesso Fayed, Trevor Rees-Jones. I dettagli dell’incidente, però, non hanno mai convinto l’opinione pubblica, che in parte continua a pensare che non si sia trattato di un incidente.

Già il giorno stesso della morte della principessa Diana, infatti, cominciarono a prendere piede teorie complottiste di ogni tipo. Molte di queste puntavano il dito direttamente contro la Famiglia Reale. Secondo alcuni, infatti, il mandante dell’omicidio era stato il principe Filippo.

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Altre teorie, invece, arrivarono ad affermare che l’intelligence aveva piazzato dei segnali accecanti, perché l’autista perdesse il controllo della strada e causasse un incidente autonomo. Ecco quali sono, però, i dettagli pubblici che riguardano la morte della Principessa del Popolo.

Lady Diana: tutti i dettagli sulla notte dell’incidente

Secondo la ricostruzione ufficiale dei fati l’auto della principessa Diana era inseguita dai paparazzi quando il pilota ha perso il controllo del veicolo nel tunnel del Pont de l’Alma a Parigi. L’auto si è scontrata ad alta velocità con un montante centrale. Paul e Fayed sono morti sul colpo, mentre Lady Diana era ancora viva quando sono giunti i soccorsi.

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Trasportata d’urgenza all’ospedale Pitié-Salpêtrière, però, la principessa non ce l’ha fatta: i tentativi di salvarle la vita non hanno avuto successo. Ad oggi Rees-Jones è l’unico sopravvissuto, ma a causa di un grave trauma cranico dichiara di non ricordare nulla dell’incidente. L’inchiesta francese del 1997 ha stabilito che l’autista era stato sotto l’effetto di alcol e antidepressivi durante la guida. Di conseguenza, i paparazzi che erano stati arrestati per aver inseguito l’auto al momento dell’incidente sono stati scagionati dall’accusa di omicidio colposo. Ad alimentare le voci di complotto, però, è stato proprio Mohamed al-Fayed, padre di Dodi e amico della principessa Diana.

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Ha affermato alla stampa che l’incidente era in realtà un omicidio. Al-Fayed ha esortato le autorità a indagare su una serie di teorie del complotto, dichiarando che Lady Diana era incinta al momento della sua morte e che stava per annunciare il suo fidanzamento ufficiale con Dodi. Nel 2004, la polizia britannica ha aperto una seconda inchiesta sulla morte della principessa. Le autorità hanno indagato in lungo e in largo sulle teorie del complotto con un’operazione chiamata “Operazione Paget“. Alle indagini hanno collaborato amici della principessa, il principe Carlo e il principe William. Alla fine, però, gli investigatori hanno chiuso l’inchiesta nel 2008. Ad oggi la causa è la “guida gravemente negligente” e tutte le teorie del complotto esaminate sono ritenute false.

Roberta Gerboni

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Siciliana, vive a Roma. Appassionata di scrittura e giornalismo fin da giovane, inizia il proprio percorso in redazione a 17 anni, occupandosi di cultura e attualità. Per tre anni redattore del Corriere di Gela, si è dedicata alla redazione di articoli per varie testate online.
Laurea Magistrale con Lode in Lettere Classiche all' Università degli Studi di Siena, dopo aver conseguito la laurea triennale in Lettere a Catania.
Appassionata di salute, bellezza e delle vite dei reali di tutto il mondo.

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