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Maltempo sulle Alpi: 100 evacuati in Val di Fassa, paesi isolati in Valle d’Aosta

Gravi danni in Trentino per un nubifragio che ha provocato inondazioni. Frane anche in Valpelline, al capo opposto dell'arco alpino

Dopo il caldo feroce, il maltempo spietato. Un violento nubifragio ha costretto all’evacuazione circa un centinaio fra turisti e residenti in Val di Fassa. Frane e smottanti anche in Valle d’Aosta: in Valpelline e Val Ferret.

Turisti e residenti hanno dovuto lasciare in fretta e furia hotel e case in Val di Fassa, soprattutto nella zona di Vigo di Fassa, la sera del 5 agosto. Una bomba d’acqua dovuta al maltempo, dopo lunghe settimane di calore da record, ha provocato frane e smottamenti. Si è verificata anche l’esondazione di alcuni corsi d’acqua, come a Fontanazzo e Campestrin, frazioni di Mazzin e San Jan, dove una frana di fango ha invaso la strada. Le persone che i vigili del fuoco hanno evacuato hanno trascorso la notte presso un Centro della Protezione civile e in alcune palestre allestite a mo’ di alloggio di fortuna.

Foto Ansa

Il nubifragio ha provocato diverse frane e smottamenti. Sono in corso le attività della Protezione civile, in particolare i settori dei vigili del fuoco e dei forestali. Si monitorano le aree montane a maggior rischio di maltempo. Al lavoro geologi e tecnici del Servizio gestione strade. Sotto osservazione una serie di situazioni, comunica la Provincia autonoma di Trento. In particolare l’ingrossamento di alcuni corsi d’acqua che hanno causato smottamenti ed erosione di argini.

Val di Fassa, effetti del maltempo

Per prudenza i soccorritori hanno disposto l’evacuazione di alcune abitazioni nella zona di Pera di Fassa, a Vigo di Fassa (una decina di abitazioni). Ma anche a Pozza di Fassa dove si sono spostati gli ospiti e il personale di due alberghi. La situazione è in evoluzione. Al momento non risulta che i fenomeni abbiano provocato conseguenze a persone.

Moena, il torrente ingrossato. Foto Ansa/Polizia Locale

Paesi isolati in Val d’Aosta

Anche all’altro capo dell’arco alpino il maltempo ha fatto danni. Due località dell’alta Valpelline, in Valle d’Aosta, resteranno isolate almeno fino a oggi, sabato 6 agosto. Due frane si sono verificate nel pomeriggio di ieri 5 agosto sulla strada regionale numero 28. Molto frequentate dai turisti in fuga dal caldo delle città, Oyace e Bionaz non sono al momento raggiungibili in auto. Con il passare delle ore aumenta la conta dei villeggianti che non possono tornare a valle. “Al momento sono circa 13 o 14 le persone che non possono scendere e a cui dovremo trovare una sistemazione per la notte“, spiegava ieri sera il sindaco di Bionaz, Valter Nicase. Altri si trovano bloccati a Oyace.

La frana in Valpelline (Val d’Aosta). Foto Thierry Pronesti

Durante un temporale, nella tarda serata di giovedì 4 agosto, la carreggiata è rimasta invasa una prima volta dai detriti provenienti da due diversi torrenti. Operai e pale meccaniche erano al lavoro per ripristinare la viabilità. I nuovi distacchi causati dal maltempo sono avvenuti il 5 agosto quando i lavori per riaprire la strada erano quasi ultimati. “È accaduto verso le 16, durante un temporale abbastanza forte. Sono venute giù ondate di fango, che ha sfiorato alcune case al confine, in frazione Condemine a Oyace“, spiega Nicase, confermando che “nessuna persona è rimasta coinvolta“. Se nell’altro comune, a Oyace, “la frana ha più o meno lo stesso fronte della prima, a Bionaz occupa 100 metri, il triplo di quella caduta il 4 agosto“. L’ondata di maltempo delle ultime ore ricorda nei suoi effetti quella del Ponte del 2 Giugno, quando, dalla Val d’Aosta all’Alto Adige, bombe d’acqua e inondazioni avevano provocato danni ingenti.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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