Accordo per le elezioni – ma non di Governo – fra PD, Sinistra Italiana e Verdi. Punti comuni: impedire la vittoria del Centrodestra e difendere la Costituzione dal possibile cambiamento in arrivo (presidenzialismo e autonomia regionale differenziata).
“Sono contento di questo accordo per le elezioni. Necessario, a nostro avviso, perché questa legge elettorale obbliga a fare accordi: la solitudine è penalizzata” ha detto il segretario del PD, Enrico Letta in conferenza stampa con il segretario di SI, Nicola Fratoianni e il co-portavoce dei Verdi, Angelo Bonelli. “Oggi – ha specificato letta – sigliamo questo accordo elettorale, collegato allo spirito della legge elettorale: significa orientare l’esito del Parlamento.” I punti di convergenza programmatici fra PD, SI e Verdi, sono i seguenti: questione sociale, questione ambientale e climatica, sulla scorta del lavoro comune svolto al Parlamento Europeo, difesa della Costituzione.

Come reagirà Calenda?
“La solitudine delle nostre forze politiche porterebbe a una maggioranza a trazione delle destre” ha dichiarato ancora Letta. Bisogna portare avanti anche l’intesa per elezioni con Azione e +Europa, ha sottolineato il leader dem. Tale intesa è stata sottoscritta lo scorso 2 agosto, appena 4 giorni fa. Ma Carlo Calenda, segretario di Azione ha puntato i piedi contro un possibile accordo PD-SI-Verdi. Cosa che invece è avvenuta. Da capire dunque la reazione dei centristi che non vorrebbero andare in alleanza la sinistra socialista ed ecologista.

Carlo Calenda. Foto Ansa/Nicola Fossella
Elezioni, intesa sui collegi
Letta ha quindi spiegato che il PD ha siglato “accordi separati ma compatibili: un patto elettorale e un accordo elettorale“. Il primo è quello con Azione e + Europa. Il secondo è quello odierno con SI e Verdi. “Questa intesa è compatibile con quanto negoziato martedì scorso” in vista delle elezioni. Sui seggi uninominali l’accordo raggiunto dal PD con Verdi e SI è 80%-20%. “L’accordo di oggi si muove su un piano differente” rispetto a quello con Azione, che prendeva spunto dal sostegno al Governo Draghi. “Ma se fossimo divisi la destra potrebbe avere un successo ampio”.
Un #PattoPerLaCostituzione. L’intesa con @europaverde_it e @SI_sinistra è per difendere la #Costituzione. Siamo diversi ma sappiamo che le nostre divisioni alle elezioni potrebbero, con questa legge elettorale maggioritaria, dare alle destre il potere di stravolgere la Carta.
— Enrico Letta (@EnricoLetta) August 6, 2022
“La destra non deve vincere“
Secondo il segretario dem, in base alla legge elettorale attuale, mista fra sistema maggioritario e proporzionale, alle elezioni il Centrodestra unito potrebbe prevalere ampiamente su un Centrosinistra diviso. Con un 40%-50% dei consensi fra gli italiani, il Centrodestra potrebbe portare a casa il 66% dei seggi in Parlamento se gli avversari corressero da soli senza coalizzarsi in un fronte molto largo.

Giorgia Meloni. Foto Ansa/Riccardo Dalle Luche
E avere i due terzi dei seggi fra Camera e Senato significa governare incontrastati. I sondaggi al momento registrano il Centrodestra al 46%. “Regalare seggi a questa destra estrema non è accettabile, rispetto a ciò che sappiamo potrebbero fare. Costruire un fronte ampio, pur con le differenze che conosciamo, è dirimente“. Così ha fatto eco a Letta il co-portavoce dei Verdi, Angelo Bonelli. Da parte sua, parlando delle elezioni, Nicola Fratoianni ha dichiarato che “ricordare le differenze significa rendere più forte e significativa la capacità di misurare le differenze. Ma anche la necessità di una convergenza in questa campagna elettorale. Ci presenteremo agli italiani con parole chiare, ciascuno col proprio programma e la propria leadership, con le proprie idee“. “Insieme ci batteremo, ognuno con le proprie forze, per evitare che la destra governi il Paese“.













