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Elezioni, Renzi: “Italia Viva corre da sola, ci basta il 3%”

Niente alleanza con Calenda e Letta, tantomeno col Centrodestra

Mentre si delineano i campi avversi alle prossime elezioni, l’ex premier Matteo Renzi decide le sorti di Italia Viva. La sua formazione politica correrà da sola contro tutti: Centrodestra, Centrosinistra, M5S.

Per le elezioni? Caro Silvio, no grazie“. Così, parlando Rtl 102.5, il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, si è rivolto al presidente di Forza Italia, Silvio Berlusconi. “Non partecipiamo al Centrodestra – ha aggiunto – perché c’è chi ha sempre votato contro Mario Draghi. Siamo stati e saremo dalla parte di Draghi. Ho ascoltato ieri Berlusconi, l’ho ascoltato con piacere. Lo ringrazio per avermi detto che sono intelligente“. “Ho grande rispetto per lui” ha proseguito Renzi. “Anzi, lo dico: bisognare avere il coraggio di non attaccare gli avversari. Il M5S l’ha fatto troppo spesso in questi anni“.

Matteo Renzi. Foto Ansa/Matteo Corner

Elezioni, l’appello di Renzi

Dico agli italiani votateci, i seggi sono fondamentali se hai un’idea politica, ma se sei pronto a rimangiarti tutto per rimanere in Parlamento sei un quaquaraquà. Per i seggi: basta il 3%. Ossia un milione di italiani. Me li cerco da solo, non vado dalle coalizioni“, ha aggiunto Renzi. “Ci sono due modelli diversi di far politica: c’è chi pensa che le idee contino meno degli scranni parlamentari e chi invece vuole prima le idee e poi lo scranno. Se il Centrosinistra avesse detto ‘siamo per l’agenda Draghi’ avrei detto sì. Ma ora si tengano le loro patrimoniali“.

Maria Elena Boschi, capogruppo di Italia Viva alla Camera. Foto Ansa/Fabio Cimaglia

Bordate a Di Maio

Non sono Di Maio che si fa eleggere con il simbolo del PDdice ancora Renzi. “Io sono uno che preferisce andare da solo in questa Babele di coalizioni. Il coraggio pagherà. Leggo i giornali che dicono che ho il 90% di italiani contro, allora parlo a quel 10% di loro. Letta ha proposto di aumentare le tasse, sembra che voglia far vincere la Meloni. Che dovrebbe mandare un mazzo di fiori a Letta“. Secondo l’ex premier, “Calenda ha scelto di fare una cosa che butta via una grande opportunità: il polo riformista al 10%. Lui ha scelto di fare un’altra cosa, di stare con il PD e Fratoianni ma io non lo attaccherò mai sul piano personale, perché chi aggredisce sul piano personale significa che non è sicuro delle proprie idee. Io sono sicuro delle mie idee“.

Giorgia Meloni. Foto Ansa/Riccardo Dalle Luche

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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