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Decreto Aiuti bis, Draghi: “L’Italia cresce più di Francia e Germania”

Il Governo uscente vara un provvedimento da 17 miliardi senza ulteriore indebitamento. "Ma l'autunno non sarà facile"

Via libera al Decreto Aiuti bis. II Consiglio dei ministri ha varato un provvedimento da 15 miliardi, più altri 2 circa di misure aggiuntive.

Il totale assomma a “17 miliardi da aggiungere ai circa 35 miliardi” delle norme già approvate nel corso dell’anno dal Governo, ha detto il premier Mario Draghi in conferenza stampa il 4 agosto. Per il presidente del Consiglio si tratta di “una grossa percentuale di Pil, più di 2 punti percentuali“. Il nuovo decreto “è di proporzioni straordinarie“, ha aggiunto Draghi spendendo poi “una parola sul metodo“. Il provvedimento – ha detto – è stato condiviso con le parti sociali e i partiti della maggioranza e dell’opposizione. “Ringrazio tutti quelli che hanno partecipato a questa condivisione e voglio in particolare ringraziare il ministro Franco” ha concluso Draghi.

Mario Draghi. Foto Ansa/Angelo Carconi

La crescita annuale del nostro Paese finora è pari al +3,4%, ovvero è maggiore di quanto stimato per tutto il 2022. È un dato molto positivo anche confrontato con tutti gli altri paesi europei, ha affermato il premier. Per Draghi quella dell’Italia è una crescita “veramente straordinaria“, “cresceremo più di Francia e Germania“. Eppure all’orizzonte ci sono “nuvole“. Previsioni “preoccupanti per il futuro” e bisogna prepararsi ad affrontare il terzo e quarto trimestre. Nel decreto legge aiuti bis ci sono “la proroga delle bollette e delle misure per i carburanti. La rivalutazione delle pensioni e un ulteriore taglio del cuneo fiscale un po’ maggiore di quello entrato” in Consiglio dei ministri. Ma anche “misure a sostegno delle aziende agricole contro la siccità e misure per gli enti territoriali“.

Decreto senza nuovo debito

Per modulare i contenuti del decreto “interveniamo a saldi invariati e non usiamo nessuno scostamento perché l’andamento dell’economia è migliore – ha aggiunto Draghi -. Ed è merito della capacità degli italiani, delle famiglie e delle imprese e un po’ anche della politica economica del Governo. Abbiamo sostenuto senza esitazione l’economia mantenendo l’obiettivo della riduzione del deficit e del debito/Pil“.

Daniele Franco. Foto Ansa/Angelo Carconi

Gas, la situazione dell’Italia

Il decreto è molto significativo” anche sul fronte dell’emergenza energetica, dato che l’Italia sta cercando di sganciarsi dalla dipendenza del gas russo. “Il Governo ha risposto con il sostegno all’economia, alle famiglie e alle imprese e se necessario ci sarà ancora” un nuovo intervento, ha detto ancora Draghi. “L’esecutivo – ha aggiunto – ha diversificato l’offerta del gas e oggi la nostra posizione è decisamente migliore rispetto agli altri paesi europei per stabilità di forniture, e il livello degli stoccaggi è oltre il 70%“. Ciò non toglie che il prossimo inverno potrebbe non essere semplice, come aveva annunciato un mese fa il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani.

Da sinistra: Draghi, Cingolani, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Garofoli e Franco. Foto Ansa/Angelo Carconi

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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