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Elezioni, schiaffi al PD da sinistra e da Di Maio

Si complica il patto anti destre. Mentre Renzi va da solo, SI e Verdi protestano con Letta e il ministro degli Esteri non sa più cosa fare

L’alleanza per le elezioni fra Letta e Calenda, realizzata con un blitz all’ultimo momento, quando in tanti avevano scommesso sul suo naufragio, ha spiazzato la destra ma anche la sinistra.

E ora anche Impegno Civico, la nuova lista dell’ex capo politico di M5S e ministro degli Esteri uscente, Luigi Di Maio, punta i piedi. “Dignità e rispetto reciproco, questo è il messaggio che ho trasferito ai potenziali alleati della coalizione” ha fatto sapere Di Maio ai circa 60 parlamentari disposti a seguirlo in queste elezioni. “A mio avviso la coalizione deve essere la più ampia possibile per essere competitiva e fermare gli estremismi”. “Nelle prossime ore bisogna capire dove vuole andare questa coalizione e che coalizione si vuole costruire. Ma una cosa è certa: le forze politiche di una coalizione non possono essere differenziate in partiti di serie A e di serie B“.

Luigi Di Maio. Foto Ansa/Cesare Abbate

Nei giorni scorsi il segretario dem, Enrico Letta, ha incontrato Di Maio e gli ha proposto il cosiddetto diritto di tribuna alle elezioni. Il PD ha proposto a tutti i leader delle forze politiche alleate la candidatura nelle sue liste al proporzionale, stante il fatto che – in accordo con Azione e + Europa – nessun big si candiderà nei collegi uninominali. Questo per non risultare divisivo davanti a elettori che non sono i suoi. Ma non è ancora chiaro cosa farà Di Maio, che sperava di spuntare collegi uninominali per sé e per alcuni dei suoi parlamentari.

Elezioni, Verdi e SI in crisi

Dunque a 2 giorni di distanza dall’accordo per le elezioni siglato tra Enrico Letta e Carlo Calenda resta ancora difficile intravedere un modo per comporre una coalizione di Centrosinistra il più allargata possibile. Il patto Pd-Azione ha sollevato un muro per Verdi e Sinistra Italiana, tanto da aver fatto saltare l’incontro con il segretario PD. Nel pomeriggio si è appreso che è in preparazione un documento congiunto di SI e Verdi con alcuni punti “imprescindibili” di programma.

Angelo Bonelli (sin.) e Nicola Fratoianni. Foto Ansa/Angelo Carconi

Letta: “Faccio il federatore

Ci sono alcune linee rosse che per noi non possono essere superate“, spiegano dai Verdi. E sul versante ecologista, una delle linee rosse resta il no al nucleare. Insomma, seguendo il modello Azione-Più Europa, anche i rossoverdi intendono presentare in vista delle elezioni un documento a Enrico Letta su punti indispensabili. “Noi avevamo già presentato un testo in 9 punti che ora amplieremo“, spiega chi sta lavorando al documento. In attesa dell’incontro con Letta che ancora non c’è. Ma su possibili rinegoziazioni Calenda ha subito chiarito che la partita è chiusa. E anche Letta conferma la linea: “Sto facendo il federatore. Non bisogna far vincere il Centrodestra e io continuo a parlare con tutti coloro che possono far parte di una coalizione larga per mettere in campo un’alternativa vincente“.

Enrico Letta. Foto Ansa/La7

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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