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Elezioni, intesa PD-Azione: agenda Draghi e collegi 70%-30%

Ma anche salario minimo, ius scholae, rigassificatori, correzione del reddito di cittadinanza e del bonus 110%

Alla fine per Letta e Calenda provare a vincere le elezioni diventa la cosa più importante. Così, dopo scontri, lettere senza risposta e un po’ di sceneggiate sui social, ecco la quadra.

Letta e Calenda stabiliscono l’accordo elettorale per tentare di battere il Centrodestra alle elezioni del 25 settembre. Il cuore dell’intesa sulle elezioni riguarda la spartizione dei collegi uninominali, quelli in cui i candidati si presenteranno per essere scelti tramite il sistema maggioritario. La legge elettorale, il cosiddetto Rosatellum, prevede anche una quota di seggi da assegnare tramite il sistema proporzionale.

 

Elezioni e collegi uninominali

La totalità dei candidati nei collegi uninominali della coalizione” alle elezioni, recita l’accordo fra Enrico Letta e Carlo Calenda, “si suddividerà tra Democratici e Progressisti e Azione/+Europa. Nella misura del 70% (Partito Democratico) e 30% (+Europa/Azione)“. Ciò avverrà “scomputando dal totale dei collegi quelli che verranno attribuiti alle altre liste dell’alleanza elettorale.” “Questo rapporto si applicherà alle diverse fasce di collegi che si identificheranno di comune intesa“.

Letta:“Serve una scelta di campo”

Nel patto per le elezioni che Letta, Calenda e Benedetto Della Vedova, segretario di + Europa, hanno siglato, si leggono le motivazioni dell’alleanza. “Le prossime elezioni sono una scelta di campo tra un’Italia tra i grandi Paesi europei e un’Italia alleata con Orban e Putin. Sono uno spartiacque che determinerà la storia prossima del nostro Paese e dell’Europa. Partito Democratico e Azione/+Europa siglano questo patto perché considerano un dovere costruire una proposta vincente di governo“.

Giorgia Meloni. Foto Ansa/Fabio Cimaglia

Letta: “Dopo Draghi nessuna Meloni

Non è immaginabile che il Paese dopo Draghi passi al governo guidato da Giorgia Meloni o delle destre” ha detto Enrico Letta. “Dopo Draghi l’Italia ha bisogno di una esperienza di governo che porti avanti programmi che hanno avuto grande successo.” “Nel Centrodestra ci sono state due parti che si sono arrese: Berlusconi e Salvini hanno firmato una resa“. Per Della Vedovaquesto accordo è la premessa di una campagna elettorale che comincia oggi. Abbiamo due front men: Calenda che copre l’area liberale e Letta la parte progressista. Ci siamo uniti considerando quanto sia importante l’esperienza Draghi“.

Calenda: “Noi soddisfatti

Noi siamo totalmente soddisfatti del testo che abbiamo sottoscritto” ha sottolineato davanti a Letta il leader di Azione, Carlo Calenda. “Perfettamente enunciata l’agenda Draghi. Non devono essere due partiti che dicono chissenefrega dei contenuti. Oggi si riapre totalmente la partita. Non credo per un secondo che gli italiani si lascino sopraffare dalla destra. È una questione di dignità, al di là dei temi economici. Siamo solidi, siamo compatti, andiamo a vincere queste elezioni. Da oggi non c’è ogni tipo di discussione, non c’è più il pre-partita ma la partita. Che vinceremo.”

Foto Twitter @Piu_Europa

Agenda Draghi e diritti civili

Nel documento siglato da PD, Azione e + Europa, Letta, Calenda e Della Vedova enunciano le priorità programmatiche dell’alleanza per le elezioni. “a) realizzare integralmente il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza nel rispetto del cronoprogramma convenuto con l’Unione europea. b) improntare le politiche di bilancio alla responsabilità e le politiche fiscali alla progressività, promuovendo al contempo una riforma del Patto di Stabilità che non segni un ritorno alla stagione dell’austerità. c) non aumentare il carico fiscale complessivo. d) correggere lo strumento del Reddito di Cittadinanza e il Bonus 110% in linea con gli intendimenti tracciati dal Governo Draghi. e) dare assoluta priorità all’approvazione delle leggi in materia di Diritti civili e Ius scholae“.

Salario minimo e rigassificatori

In ambito economico e sociale, le parti s’impegnano a contrastare le disuguaglianze e i costi della crisi su salari e pensioni“. Per questo Letta e Calenda convengono di “realizzare il salario minimo nel quadro della direttiva Ue e una riduzione consistente del cuneo fiscale a tutela in particolare dei lavoratori“. “Pd e Azione/+Europa si impegnano a (…) un’intensificazione degli investimenti in energie rinnovabili. Al rafforzamento della diversificazione degli approvvigionamenti per ridurre la dipendenza dal gas russo“. Così come alla “realizzazione di impianti di rigassificazione nel quadro di una strategia nazionale di transizione ecologica virtuosa e sostenibile“.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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