NewsPrimo pianoTecnologia

Attacco hacker all’Agenzia delle Entrate

Si teme che i pirati informatici del gruppo LockBit abbiano sottratto 8 gigabyte di dati riservati di cittadini, imprese e società

Un attacco informatico da parte di hacker avrebbe colpito il fisco italiano sottraendo riservati dati personali di molti cittadini.  

Indagini sono in corso, oggi 25 luglio, da parte della Polizia Postale e dei tecnici informatici dell’Agenzia delle Entrate per accertare se l’Agenzia abbia dovuto subire un’aggressione di questo genere. Il timore è che i pirati informatici abbiano sottratto circa 78 giga di dati. Al momento, secondo quanto si apprende, non risulterebbero evidenze ma sono in corso tutti gli approfondimenti al termine dei quali l’autorità giudiziaria riceverà un’informativa.

Foto Ansa

Hacker, cos’è LockBit

L’attacco, stando a quanto sostengono gli esperti, sarebbe opera di LockBit. Si tratta di un gruppo di hacker che opera a livello mondiale nelle attività di ramsonwere. I pirati avrebbero dato all’Agenzia un ultimatum di 5 giorni. Secondo Swascan, il polo della sicurezza del gruppo Tinexta, è stato lo stesso gruppo Lockbit ad annunciare nel darkweb di aver rubato, con un malware, 78 gigabyte di dati dalla Agenzia delle Entrate del fisco italiano. È facile immaginare cosa possa significare: dati personali e riservati di milioni di cittadini nonché di enti, imprese e società. Quindi identità, patrimoni, conti correnti, descrizioni di proprietà mobiliari  immobiliari, contratti, rapporti finanziari ecc..

L’ultimatum sul darkweb

Sempre sul darkweb gli hacker autori del maxi furto avrebbero lanciato l’ultimatum all’Agenzia delle Entrate. Entro 5 giorni, è stato il senso del messaggio, pagate il riscatto milionario altrimenti i documenti che vi abbiamo sottratto li renderemo noti pubblicandoli. “È la conferma – dice il Ceo di Swascan Pierguido Iezzi – del triste primato guadagnato da LockBit“. Questi hacker “sono divenuti nell’ultimo trimestre di gran lunga la cybergang più attiva a livello mondiale nelle attività di ransomware, con oltre 200 attacchi messi a segno tra aprile e giugno“. “Il ransomware – prosegue Iezzi – continua a essere la principale arma dei criminal hacker. E, di conseguenza, il principale pericolo per aziende pubbliche e private“.

La nota dell’Agenzia

In riferimento alla notizia apparsa sui social e ripresa da alcuni organi di stampa circa il presunto furto di dati dal sistema informativo della fiscalità, l’Agenzia delle Entrate precisa di aver immediatamente chiesto un riscontro” recita una nota del fisco italiano. L’Agenzia diretta da Ernesto Maria Ruffini ha chiesto anche chiarimenti a Sogei Spa, società pubblica del Ministero dell’Economia e delle Finanze. Si tratta dell’ente che gestisce le infrastrutture tecnologiche dell’amministrazione finanziaria e “che sta effettuando tutte le necessarie verifiche“. Negli ultimi 12 mesi si sono verificati attacchi hacker anche ad altri enti ed istituzioni pubbliche, ma la pressione sui tecnici informatici delle aziende che devono predisporre barriere di difesa contro i pirati è in aumento.

Ernesto Maria Ruffini, direttore dell’Agenzia delle Entrate. Foto Ansa/Riccardo Antimiani

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

Pulsante per tornare all'inizio